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TESTO Ho portato da te mio figlio, posseduto da uno spirito muto

Riccardo Ripoli  

Lunedì della VII settimana del Tempo Ordinario (Anno I) (20/05/2013)

Vangelo: Mc 9,14-29 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Immaginatevi la scena. Voi siete in cucina a preparare il pranzo, vostra figlia è nella sala a guardare la tv con i suoi due figli di tre e sei anni che fino a poco prima vi saltavano sulle ginocchia chiedendo la vostra attenzione. Ad un certo punto entrate in sala e vi accorgete che i nipotini non ci sono, domandate allora a vostra figlia dove siano e lei, che stava guardando la televisione, in maniera tranquillissima vi risponda "li ho buttati dalla finestra".

Di primo istinto mi metterei a ridere e domanderei nuovamente dove siano, e solo dopo la risposta ripetuta dalla madre mi affaccerei dalla finestra per vedere se per caso fosse vera una cosa del genere. E vederli lì sul terrazzo di un altro inquilino del palazzo, otto metri più sotto.
Non so come reagirei, non lo so davvero.

Penso, e credo ci voglia poco per arrivarci, che quella mamma qualche problemino di testa debba averlo. Non possiamo farne una colpa a lei.

Nella vita di Associazione, ormai quasi trentennale, ho visto tantissimi genitori "fuori di testa" fare cose veramente indicibili, ed essere convinti di essere dalla parte del giusto. Non è colpa loro, ci sono dei tarli che si insinuano nel nostro cervello, nella nostra psiche e mandarli via non è facile. A volte ci rivolgiamo a qualcuno perché ci aiuti, ma è cosa rara perché chi è malato psichico difficilmente si accorge di esserlo, ed ancor più difficilmente ha la capacità e la forza di chiedere aiuto. Ci vogliono interventi mirati, ormai tardivi, per calmierare la situazione e sperare in qualche lieve miglioramento, magari con l'aiuto di psicofarmaci.

Ogni male ha però una radice, e molte di queste persone già da bambini avranno certamente manifestato un disagio, un problema di comportamento. Ho visto decine e decine di bimbi in diurno che in futuro sono diventati uomini e donne problematici, che hanno messo al mondo figli, che a loro volta hanno avuto seri comportamenti negativi. La catena non ha mai fine, anello dopo anello, l'unico modo per una soluzione definitiva è quella di spezzare la catena, tutelare quei bambini, avere il coraggio di proteggerli, di metterli in affido o in adozione nei casi più gravi. Ed invece lo stato nicchia, i comuni fanno finta di nulla, non si investe nella promozione all'affido e poi ci si trincera dietro la scusa "non ci sono abbastanza famiglie affidatarie".

Non mi stancherò mai di gridare ai quattro venti questa necessità. Oggi tutti si indignano su questo ennesimo episodio di pazzia, ma se quei bimbi oggi sono all'ospedale, se tanti sono andati al cimitero, se tanti altri ancora non avranno una vita serena o verranno buttati giù dal terrazzo da un genitore pazzo, la colpa è si dello stato che dovrebbe tutelare, dei comuni che dovrebbero agire, ma è sopratutto nostra. I politici li mettiamo noi ai vari governi, chiediamo loro di essere più incisivi. Ma è nostra la colpa perché in pochi, troppo pochi, decidono di accogliere in casa un bambino, decidono di toglierlo dalle mani di chi, non per sua colpa, può fargli del male, non solo fisicamente, ma sopratutto rendendolo un adulto problematico.

Ora, se questi bambini si salveranno, li toglieranno alla mamma, ma questo andava fatto prima. Non indignatevi solo per questo caso, pensate che situazioni come questa ce ne sono migliaia e migliaia in tutta Italia. Non indignatevi per quella che scoppia, agite per quelle che potrebbero scoppiare, date un futuro ad un bambino prima che venga buttato giù da un terrazzo dalla sua mamma.

Ma abbiate anche il coraggio di denunciare chi abbia comportamenti quantomeno strani, abbiate il coraggio di denunciare anche vostra figlia se necessario. La mamma che ha gettato i figli forse non ha molte colpe, ma chi sapeva della sua pazzia, chi avrebbe potuto fare qualcosa e non lo ha fatto, forse un po' di rimorso oggi dovrebbe averlo.

 

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