TESTO Commento su Matteo 8,5-17
Sabato della XII settimana del Tempo Ordinario (Anno II) (30/06/2012)
Vangelo: Mt 8,5-17
Non chiede di essere guarito, il lebbroso, ma purificato. Reso puro, mondato, ricostruito. Probabilmente l'idea di essere immondo gli deriva dalla brutalità della malattia che corrode e imputridisce la carne ma, anche dalla mentalità religiosa del tempo che faceva del lebbroso un maledetto, un punito da Dio a causa dei suoi peccati o dei peccati dei suoi genitori. Perciò non chiede solo la guarigione, ma anche la purificazione, cioè il passaggio, ad una vita nuova, senza pensieri cupi, senza dover fare i conti con i sensi di colpa, senza lasciare prevalere la parte oscura di sé. E Gesù lo purifica, gli restituisce salute e dignità. Anche noi necessitiamo di purificazione, di lavare i nostri pensieri nello specchio d'acqua cristallina che è il cuore di Dio. E lo possiamo fare nel sacramento del perdono, nella misericordia che tutti ci aspetta. Gesù invita il lebbroso a rispettare le norme previste dalla Torah: non è un anarchico, si piega alle consuetudini del tempo e gli chiede anche di non parlare della guarigione. Gesù non ama essere identificato con un guaritore, sa bene quanti danni fa una fede che cerca il miracolo e non la conversione, sa bene quanto è fragile una fede fondata sullo straordinario...