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TESTO Commento su Marco 1,29-39

Paolo Curtaz  

Mercoledì della I settimana del Tempo Ordinario (Anno II) (11/01/2012)

Vangelo: Mc 1,29-39 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mc 1,29-39

29E subito, usciti dalla sinagoga, andarono nella casa di Simone e Andrea, in compagnia di Giacomo e Giovanni. 30La suocera di Simone era a letto con la febbre e subito gli parlarono di lei. 31Egli si avvicinò e la fece alzare prendendola per mano; la febbre la lasciò ed ella li serviva.

32Venuta la sera, dopo il tramonto del sole, gli portavano tutti i malati e gli indemoniati. 33Tutta la città era riunita davanti alla porta. 34Guarì molti che erano affetti da varie malattie e scacciò molti demòni; ma non permetteva ai demòni di parlare, perché lo conoscevano.

35Al mattino presto si alzò quando ancora era buio e, uscito, si ritirò in un luogo deserto, e là pregava. 36Ma Simone e quelli che erano con lui si misero sulle sue tracce. 37Lo trovarono e gli dissero: «Tutti ti cercano!». 38Egli disse loro: «Andiamocene altrove, nei villaggi vicini, perché io predichi anche là; per questo infatti sono venuto!». 39E andò per tutta la Galilea, predicando nelle loro sinagoghe e scacciando i demòni.

La comunità cristiana, prima di giudicare la fede degli altri, deve guardare al proprio interno, per vedere la tenebra da purificare, in particolare quella di una professione di fede fatta solo di conoscenza e non di vita concreta. Così diceva ieri Marco nel suo vangelo-gioiello che è un capolavoro di sintesi e di intensità. Oggi, invece, ci descrive una giornata-tipo di Gesù, fatta di incontri, di miracoli, di preghiera. L'episodio della guarigione della suocera di Pietro, salvata dalla febbre, che si mette a servire i discepoli, è l'immagine, nuovamente, del discepolo liberato dall'oscurità: se Gesù lo libera interiormente è perché si metta al servizio di chi gli sta attorno. La comunità cristiana non può e non deve essere autoreferenziale, ma, sanata, guarita, illuminata, si mette a servizio del Regno. Non incontriamo Gesù per stare soli con lui, guancia a guancia, ma per diventare suoi testimoni. Gesù attinge la forza della sua predicazione e delle guarigioni che opera dalla preghiera: è impressionante vedere come, nonostante la fatica e le tante cose da fare, egli trovi la forza di alzarsi presto al mattino per pregare e prendere decisioni. Quando gli impegni si moltiplicano abbiamo bisogno di pregare di più!

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