PERFEZIONA LA RICERCA

FestiviFeriali

Parole Nuove - Commenti al Vangelo e alla LiturgiaCommenti al Vangelo
AUTORI E ISCRIZIONE - RICERCA

Torna alla pagina precedente

Icona .doc

TESTO Tutto quello che scioglierete sulla la terra, sarà sciolto anche in cielo

don Romeo Maggioni  

don Romeo Maggioni è uno dei tuoi autori preferiti di commenti al Vangelo?
Entrando in Qumran nella nuova modalità di accesso, potrai ritrovare più velocemente i suoi commenti e quelli degli altri tuoi autori preferiti!

XXIII Domenica del Tempo Ordinario (Anno A) (08/09/2002)

Vangelo: Mt 18,15-20 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mt 18,15-20

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: 15Se il tuo fratello commetterà una colpa contro di te, va’ e ammoniscilo fra te e lui solo; se ti ascolterà, avrai guadagnato il tuo fratello; 16se non ascolterà, prendi ancora con te una o due persone, perché ogni cosa sia risolta sulla parola di due o tre testimoni. 17Se poi non ascolterà costoro, dillo alla comunità; e se non ascolterà neanche la comunità, sia per te come il pagano e il pubblicano. 18In verità io vi dico: tutto quello che legherete sulla terra sarà legato in cielo, e tutto quello che scioglierete sulla terra sarà sciolto in cielo.

19In verità io vi dico ancora: se due di voi sulla terra si metteranno d’accordo per chiedere qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli gliela concederà. 20Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro».

Oggi parliamo della Chiesa, e del nostro rapporto con essa. E' un tema urgente, in clima di soggettivismo religioso.

L'idea più diffusa nella nostra cultura è che la religione sia un fatto privato, una questione tra la mia coscienza e Dio. Alla fine lo è anche, ma con una correzione importante: che Dio s'è incarnato, s'è reso visibile tra gli uomini, mostrando di Sé un volto preciso, e svelando sull'uomo un progetto si salvezza ben strutturato. Fissando, in altre parole, la strada del nostro ritorno a Lui.

E la strada è Gesù Cristo, e con Lui, la Chiesa da Lui istituita. E' una mediazione che non si può saltare, e alla quale far riferimento per avere la verità di Dio e la grazia che salva.

1) LA CHIESA DI CRISTO

Abbiamo da poche domeniche sentito Gesù: "Tu sei Pietro, e su questa pietra edificherò la mia Chiesa". Fin dall'inizio del suo ministero, Gesù s'era preoccupato di costituire attorno a sé un gruppo di discepoli che raccogliesse la sua eredità e ne divenisse il tramite per tutti gli uomini. In particolare agli apostoli aveva detto:"Come il Padre ha mandato me, così io mando voi" (Gv 20, 21); "Chi ascolta voi ascolta me, e chi disprezza voi disprezza me" (Lc 10,16). E ancora, istituendo l'Eucaristia: "Fate questo in memoria di me". E a Pentecoste li investì del suo Spirito perché "andassero, ammaestrassero tutte le genti, battezzandole, insegnando loro ad osservare tutto quello che io vi ho comandato.

Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo" (Mt 28,19-20). La Chiesa è il prolungamento nel tempo e nello spazio della presenza di Cristo. "Perché - ci dice oggi Gesù - dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro". E' per il tramite della Chiesa che Dio continua la sua opera di salvezza: "In verità vi dico ancora: se due di voi sopra la terra si accordano per domandare qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli ve la concederà".

E chiaramente questa Chiesa ha dei poteri che Cristo le conferisce come sua rappresentante: "In verità vi dico: tutto quello che legherete sopra la terra sarà legato anche in cielo e tutto quello che scioglierete sopra la terra sarà sciolto anche in cielo". Questo significa propriamente che nel giudizio terreno della Chiesa si attua e si esprime quello divino.

Non è affermazione da poco, se ci pensiamo! Questa stessa parola era stata detta a Pietro: "A te darò le chiavi del regno dei cieli, e tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli" (Mt 16,19). Per Pietro l'accento forse era più sull'ortodossia, cioè sulla retta interpretazione della fede; oggi per gli apostoli si tratta anche dell'ortoprassi, cioè di una certa disciplina entro la Chiesa. E in particolare un giorno Gesù disse loro: "Ricevete lo Spirito Santo; a chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete resteranno non rimessi" (Gv 20,23). Dove il potere della Chiesa arriva ad essere il tramite del perdono stesso di Dio.

Una responsabilità quindi quella della Chiesa che deve esercitare per comando di Cristo e per il bene delle anime. Non può rinnegare Cristo, la Chiesa: da Lui ha ricevuto un mandato, e quindi un contenuto preciso di verità e di strumenti per la salvezza dell'uomo. Non ha libertà di cambiare, di addolcire, di tradire il deposito che Cristo le ha affidato. Sarebbe un tradire le anime, sarebbe un rubare la sicurezza alle coscienze se la Chiesa per farsi ben volere, o più popolare, non distinguesse il bene dal male, non giudicasse più se una cosa sia secondo lo spirito del vangelo o no, se in ogni settore che riguarda il destino dell'uomo non dicesse ciò che Cristo ha detto e stabilito.

Essa - suggerisce la prima lettura - è come una sentinella: "Ascolterai una parola dalla mia bocca e tu li avvertirai da parte mia. Se io dico all'empio: Empio tu morirai, e tu non parli per distogliere l'empio dalla sua condotta, egli l'empio, morirà per la sua iniquità; ma della sua morte chiederò conto a te".

2) LE SUE RESPONSABILITA'

Su questa visione di Chiesa, si capiscono bene le parole di Gesù di oggi circa l'opera della Chiesa di segnalare l'errore e avvertire l'errante. La Chiesa è l'insieme di quelli che si radunano "nel nome del Signore" e che fanno la sua famiglia. Quelli cioè che fanno riferimento - dicevamo - ad una certa ortodossia e ortoprassi ben delineata: la Chiesa infatti (e ogni singolo cristiano) è chiamata ad essere "città posta su di un monte", sale, luce per tutti gli uomini.

Non può perdere la sua identità, e quindi la sua "purezza", altrimenti diventa "sale che perde il suo sapore". Inoltre c'è il pericolo dello "scandalo", di cui parla Gesù proprio in questo capitolo: i più piccoli, cioè i più deboli - ne andrebbero di mezzo. Mentre "il Padre vostro celeste - ammonisce Gesù - non vuole che si perda neanche uno solo di questi piccoli" (Mt 18,14). E' questa una premura che spinge la Chiesa al richiamo e al recupero dell'errante, come spinta dal buon Pastore che "se ha cento pecore e ne smarrisce una, lascerà le novantanove sui monti, per andare in cerca della perduta" (Mt 18,12).

Con coraggio, ma con discrezione e gradualità. "Se il tuo fratello commette una colpa, va' e ammoniscilo fra te e lui solo; se ti ascolterà, avrai guadagnato il tuo fratello; se non ti ascolterà, prendi con te una o due persone, perché ogni cosa sia risolta sulla parola di due o tre testimoni. Se poi non ascolterà neppure costoro, dillo all'assemblea". E' premura della Chiesa, come deve essere impegno di ognuno se porta amore al bene delle anime. Questo è certamente dovere di chi ha una responsabilità: i genitori nei confronti dei figli, gli educatori, i sacerdoti..., e ogni cristiano che vede e cerca il bene profondo del suo fratello.

Può capitare che non si ottenga nulla. E anzitutto tu non ne sarai colpevole. Dice ancora oggi la pagina di Ezechiele: "Se tu avrai ammonito l'empio della sua condotta perché si converta ed egli non si converte, egli morirà per la sua iniquità, tu invece sarai salvato". E alla Chiesa spetterà anche il compito di richiamarlo alla responsabilità ultima fino a dichiararlo escluso dalla comunione visibile della Chiesa. "E se non ascolterà neanche l'assemblea, sia per te come un pagano e un pubblicano". Sono situazioni dolorose - quelle di scismi e di eresie - capitate lungo la storia della Chiesa e che capitano anche ai nostri giorni. Non dimentichiamo che la misericordia di Dio è grande, ma per "il peccatore che si converte" (Lc 15,10).

******

Certo il clima, lo stile e l'unico movente d'ogni correzione fraterna deve essere l'amore. "L'amore non fa nessun male al prossimo", e "ogni comandamento si riassume in queste parole: Amerai il tuo prossimo come te stesso". Solo perché non vorrei vederti perdere l'anima - e, io aggiungerei, perché il Signore mi ha in qualche modo incaricato di tradurti la sua premura educativa - prendo il coraggio di dirti che forse stai sbagliando...! "Non abbiate alcun debito con nessuno, se non quello di un amore vicendevole".

Anche per me prete, è un debito e una responsabilità nei confronti di tanti fedeli. Sapeste quanto è difficile dover richiamare ed educare al primato e alla serietà con Dio..! E' un mestiere molto impopolare quello del profeta di Dio. Ma non voglio tradire né Dio né il popolo di Dio affidatomi...

 

Ricerca avanzata  (54042 commenti presenti)
Omelie Rituali per: Battesimi - Matrimoni - Esequie
brano evangelico
(es.: Mt 25,31 - 46):
festa liturgica:
autore:
ordina per:
parole: