PERFEZIONA LA RICERCA

FestiviFeriali

Parole Nuove - Commenti al Vangelo e alla LiturgiaCommenti al Vangelo
AUTORI E ISCRIZIONE - RICERCA

Torna alla pagina precedente

Icona .doc

TESTO Corpo del Risorto, tempio dello Spirito

don Marco Pratesi  

II Domenica di Pasqua (Anno C) (18/04/2004)

Vangelo: Gv 20,19-31 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Gv 20,19-31

19La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». 20Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. 21Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». 22Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. 23A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».

24Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. 25Gli dicevano gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo».

26Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: «Pace a voi!». 27Poi disse a Tommaso: «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!». 28Gli rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». 29Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!».

30Gesù, in presenza dei suoi discepoli, fece molti altri segni che non sono stati scritti in questo libro. 31Ma questi sono stati scritti perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome.

In questa famosa scena evangelica l'apostolo Tommaso mette il dito nelle ferite di Gesù. Nel riflettere su questo passo concentriamoci su un punto particolare, ma non secondario: Gesù risorto ha un vero corpo. Gli evangelisti si preoccupano di sottolineare che Gesù non è solo un'apparizione, un fantasma o peggio una fantasia. Egli si lascia toccare e addirittura mangia con i suoi.

Certo, il suo corpo non è come quello di prima, è un corpo glorificato. Il corpo di Gesù segue l'anima nella sua glorificazione, così come l'aveva seguita nella sua avventura di amore fino a restare ucciso. E' un corpo spirituale, non nel senso che è spirito, incorporeo (non sarebbe un corpo!), ma che esso è in totale armonia con lo spirito. Come l'anima, è immune da ogni male. E' pronto, pienamente corrispondente ai movimenti dell'anima, e di quella rispecchia in sé la luce.

E' questa la meta ultima dell'uomo: la beatitudine che investe corpo e anima (all'opposto del reincarnazionismo). La condizione di Cristo ci svela infatti la condizione dei beati risorti: l'anima investita dalla gloria di Dio la riversa sul corpo. Allora la consonanza tra corpo e anima sarà totale.

Se questa è la vocazione definitiva del corpo nei cieli e terra nuovi, già fin da ora siamo chiamati a vivere in questa prospettiva. Ciò che in noi è visibile deve essere regolato dall'invisibile; l'evidente deve rimandare al nascosto; l'immediato essere ordinato all'eterno. Su questo principio si basa ogni ascesi relativa al corpo, come pure l'etica sessuale cristiana.

La sensualità e la ricerca del piacere fine a se stesso rendono il corpo opaco: esso viene a mancare di limpidità, non riesce più a lasciarsi attraversare dalla luce dell'anima; e questa non riesce più esprimersi attraverso il corpo, ma ne è come soffocata e ostacolata. Anche l'altra persona diventa solo un corpo, la sua anima, il suo essere persona, sparisce e si eclissa, non interessa: il contatto con lui è contatto col suo corpo.

Il corpo, destinato alla risurrezione, deve al contrario essere al servizio della comunione, insieme a tutta la persona.

Spirito del Risorto, portaci i tuoi frutti: autodominio, sobrietà, temperanza, per poter dare gloria a Dio e servire il suo progetto anche col corpo.

All'offertorio:

Pregate fratelli e sorelle perché questo sacrificio sia incontro col Risorto, e sia gradito a Dio Padre Onnipotente.
Al Padre Nostro:

Chiediamo al Padre che il suo Nome sia santificato, che tutto il nostro essere, anima e corpo, lasci trasparire la sua bontà:

 

Ricerca avanzata  (54051 commenti presenti)
Omelie Rituali per: Battesimi - Matrimoni - Esequie
brano evangelico
(es.: Mt 25,31 - 46):
festa liturgica:
autore:
ordina per:
parole: