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TESTO Qualunque cosa chiederete nel nome mio, la farò

Riccardo Ripoli  

Santi Filippo e Giacomo (03/05/2013)

Vangelo: Gv 14,6-14 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Gv 14,6-14

6Gli disse Gesù: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. 7Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto».

8Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta». 9Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: “Mostraci il Padre”? 10Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere. 11Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me. Se non altro, credetelo per le opere stesse.

12In verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch’egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre. 13E qualunque cosa chiederete nel mio nome, la farò, perché il Padre sia glorificato nel Figlio. 14Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò.

Qualche giorno fa sono rimasto scioccato dalla notizia che un bambino di 5 anni aveva ucciso la sorellina di due anni. Quando si sentono certe notizia non si può che rimanere allibiti, si pensa alla solita disattenzione dei genitori che tengono un'arma in casa incustodita. Mentre pensavo a queste cose ecco arrivare un'altra doccia fredda: il fucile con il quale la piccola era stata uccisa era di proprietà... del bambino di cinque anni, dono dei genitori già l'anno prima, fucile con il quale il bimbo giocava continuamente.

Ma dico io, come si può regalare un fucile vero ad un bambino? Un fucile con pallottole vere, che può uccidere non per gioco. Verrebbe da pensare alla stupidità di questi genitori, ma la mia riflessione va oltre. Rifletto su quanto noi genitori diamo ai nostri ragazzi, qualunque cosa ci chiedono apriamo il portafogli e la compriamo, permettiamo che passino ore ed ore davanti alla tv, giochino al computer con video games sempre più aggressivi, escano quando vogliano e vadano dove desiderino anche a dodici anni, abbiano facebook e cellulare senza alcuna limitazione. Ma questo è voler bene?

Un no non è una privazione della libertà di un bambino, è un dono che si fa al pari di un si. Tutto deve essere ben dosato, conquistato, atteso.

Molti si lamentano perché Gesù nel Vangelo ci dice "Qualunque cosa chiederete nel nome mio, la farò" e poi, pur chiedendola, non la ottengono. E chi ci dice che quel no non sia un dono di Dio? Avete mai accolto un rifiuto alle vostre preghiere come un insegnamento, o la preparazione alla vita, oppure, il bene per qualcun altra che passi attraverso la vostra sofferenza?

Quanto ho pregato il Signore affinché la mia mamma non morisse, eppure il Signore l'ha chiamata a sé quando aveva 47 anni. Sapevo che era la cosa giusta, sapevo che Gesù non mi aveva abbandonato, mi sono fidato di Lui e nove mesi dopo è nata l'Associazione che tanta gioia ha portato nel cuore di molte persone.

Pregate ed otterrete, ma non pretendete ed accettate anche un rifiuto alle vostre richieste.

 

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