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TESTO Commento su Giovanni 6, 39

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

Mercoledì della III settimana di Pasqua (17/04/2013)

Vangelo: Gv 6, 39 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

"E questa è la volontà di colui che mi ha mandato: che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato, ma che lo risusciti nell'ultimo giorno."
Gv 6, 39

Come vivere questa parola?
Non c'è niente della nostra persona, del nostro corpo, della nostra storia che andrà perduto, perché la volontà di Dio è che nulla di ciò vada perso. È incredibile! Non c'è aspetto della nostra condizione che non sia chiamato alla resurrezione. Una resurrezione totale, come il Cristo, universale, cosmica, ma anche locale, particolare, unica. Una resurrezione che, latente, aspetta e pulsa in ogni piega dell'umanità e che arriverà comunque a compimento. I corpi malati, i bambini mai cresciuti, le nostre storie di amore troncate, svilite, denigrate, le deformità interiori ed esteriori, le paure e la storia di tutti, la bellezza, quella nostra, quella della creazione, la fedeltà che sostiene ogni relazione, l'intelligenza e i suoi prodotti... tutto risorgerà. Tutto sta iniziando a risorgere. Perché tutto è chiamato a vita nuova. Tutto è chiamato a non perdersi. Tutto è importante e indimenticabile agli occhi di Dio. Tutto è vitale e chiamato ad una vita per sempre.
Grazie, Signore, di questo tuo ostinato amore per la vita. Redimi il nostro pessimismo, converti la nostra volontà di individuare scarti ed eliminarli. Fa' che ogni cellula dei nostri corpi e ogni attimo della nostra storia siano pervasi da questa forza e di essa vivano, in essa si muovano ed esistano!
La voce di un teologo
L'universo, nel suo insieme, può essere considerato in certo modo come qualcosa di vivo, che è stato creato, vivificato, conservato, e che viene condotto alla sua perfezione escatologica dall'interno, attraverso l'opera dello stesso Verbo di Dio fatto uomo. La culminazione di questo processo, tanto nella sfera umana, come in quella cosmica, è proprio la resurrezione finale, realizzata attraverso la potenza di colui che è «la resurrezione e la vita» ( Gv 11,27).
Paul O'Callaghan

 

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