PERFEZIONA LA RICERCA

FestiviFeriali

Parole Nuove - Commenti al Vangelo e alla LiturgiaCommenti al Vangelo
AUTORI E ISCRIZIONE - RICERCA

Torna alla pagina precedente

Icona .doc

TESTO Il Mistero monito e privilegio

padre Gian Franco Scarpitta  

Santissima Trinità (Anno C) (06/06/2004)

Vangelo: Gv 16,12-15 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Gv 16,12-15

12Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. 13Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future. 14Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. 15Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà.

Solo lo Spirito Santo può illuminarci sulla verità per intero. La razionalità umana infatti non può, da sola, giungere alla verità perché in se troppo insufficiente; come infatti la sola ragione umana potrebbe svelare per intero il mistero di Dio (In definitiva, la verità è proprio lui)? Se Dio potesse essere compreso e circoscritto negli ambiti della nostra mente non sarebbe più Dio, ma una delle tante cose esistenti al mondo ed è per questo che nessuno di noi potrà mai raggiungerlo attraverso le sole proprie forze, né alcuno degli uomini potrà mai parlare di Dio a sufficienza in ragione delle sue elucubrazioni scientifiche e filosofiche.

Piuttosto, noi possiamo parlare di Dio solo nella misura in cui LUI stesso ce lo permette, e quindi, per ciò stesso, possiamo parlarne solo perché Lui ci si è rivelato...

Ed è bello per noi cristiani godere del privilegio che Dio ci si è rivelato in modo eclatante e straordinario addirittura facendosi egli stesso uomo come tutti noi, nella persona di Gesù Cristo! Sì, è meraviglioso perché, mentre presso tutte le culture religiose, filosofiche e ideologiche ci si sforza invano di scoprire Dio attraverso le vane elucubrazioni astratte e le congetture razionali, noi abbiamo il grande dono che è proprio lui, Gesù Cristo, ci presenta attraverso le sue opere e le sue azioni il vero volto di Dio. Basta guardare a lui, per vedere Dio. Non per niente nell'ammonire Luca Egli affermava "il Padre ed io siamo una cosa sola". Ecco perché la nostra conoscenza di Dio è possibile solo in virtù dello Spirito Santo: perché Questi, mantenendoci ben lungi dai vani ricorsi della speculazione, è l'unico in grado di farci accettare gratuitamente e nella fede sottomessa il mistero di Gesù Cristo, nonché il fatto che Dio Padre, suo tramite, si riveli a noi.

Ora, attraverso nostro Signore Gesù Cristo noi vediamo che questo Dio, da molti ritenuto alla stregua di una figura insensibile, statica e meramente trascendente, è in realtà un'entità dinamica e che in Lui da sempre sussiste non un elemento chiuso in se stesso, bensì una Comunità di Persone che si amano a vicenda sin dall'eternità: il Padre ama il Figlio; Questi ricambia amando a sua volta il Padre e lo stesso Amore che lega i Due si chiama Spirito Santo, anche Questi Persona coeterna alle altre Due. E' vero che la Bibbia non parla mai di Trinità, essendo questo un termine teologico adottato intorno al III secolo, ma non manca di affermare la verità di Dio Uno in Tre Persone uguali e distinte, specialmente nel descrivere la Padre e Figlio eterni allo stesso modo (Gv 1, 1), che ambedue sono "una cosa sola" (Luca) le varie formule di benedizione da parte di San Paolo che chiamano in causa le Tre Persone, il monito di Gesù a battezzare nel nome del Padre del Figlio e dello Spirito Santo (Pietro poi comanderà di farsi battezzare nel NOME DI GESU' e non si contraddice) e ancora (I Lettura) la descrizione della Sapienza che era presente quando Dio creava il mondo... che fa pensare a Gesù Verbo di Dio preesistente. Tuttavia il mistero rimane: non ci si potrà mai spiegare come avviene che Dio sia Uno e allo stesso tempo Tre; nessuno potrà mai darne una spiegazione poiché appunto si tratta di un Mistero.

Ed è giusto che rimanga tale. Perché in questo caso, mentre siamo chiamati a manifestare riverenza e abbandono spontaneo nell'ottica della fede, abbiamo la certezza che Dio ci propone il suo amore anzitutto in se stesso prima ancora che nelle sue azioni: infatti che cosa è l'amore fra le Tre Persone se non un invito a che anche nel nostro mondo si realizzi la medesima comunione e condivisione che avviene in Dio? La nostra fede nel Dio Uno e Trino ci fa riscoprire che le nostre comunità parrocchiali, conventuali ed ecclesiali, come anche tutte le aggregazioni politiche, sociali o comunque inerenti il collettivo nella loro struttura saranno sempre ben lungi dal realizzare in se medesime l'ideale della concordia e dell'unità: in qualunque forma di aggregazione si incontreranno sempre discordie, malintesi e altro che minaccerà la coesione dei membri, fino a quando non si vivrà la COMUNIONE, cioè la condivisione reciproca delle nostre potenzialità e il reciproco aiuto nei nostri malesseri e difetti... Tuttavia la Trinità è anche esempio e monito affinché questo, con lo sforzo di tutti e di ciascuno, possa realizzarsi e soprattutto Essa è incentivo perché il mondo possa vivere nell'amore per riscoprire il vero senso della sua esistenza e realizzare il criterio reale della convivenza. Ecco che allora Dio Uno in Tre Persone non è affatto svincolato dalla nostra storia o avulso dai nostri problemi e non è qualcosa di relegabile alla sola metafisica o alla Dogmatica; del resto le stesse parole e gli atti di Gesù sono intrise tutte dello stesso amore che caratterizza i Tre e lui stesso è uno dei Tre che con la sua vita ci introduce a partecipare in pienezza e attivamente di questo Mistero.

Come non vedere allora in Questo un privilegio per il quale è conveniente essere cristiani?

 

Ricerca avanzata  (54006 commenti presenti)
Omelie Rituali per: Battesimi - Matrimoni - Esequie
brano evangelico
(es.: Mt 25,31 - 46):
festa liturgica:
autore:
ordina per:
parole: