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TESTO Pasqua di Risurrezione

don Roberto Rossi  

Domenica di Pasqua - Risurrezione del Signore (Anno C) (31/03/2013)

Vangelo: Gv 20,1-9 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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1Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro. 2Corse allora e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!». 3Pietro allora uscì insieme all’altro discepolo e si recarono al sepolcro. 4Correvano insieme tutti e due, ma l’altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. 5Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò. 6Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, 7e il sudario – che era stato sul suo capo – non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte. 8Allora entrò anche l’altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. 9Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti.

Anno della Fede.

Il Mistero pasquale, cioè Cristo morto e risorto, è il centro della Fede

Viviamo questa Pasqua al centro dell'Anno della Fede. Abbiamo due brani del vangelo che sottolineano la Fede di fronte a Gesù che muore e la fede davanti a Gesù che è risorto. Gesù muore (Marco 15.33-39)

Quando fu mezzogiorno si fece buio su tutta la regione fino alle tre del pomeriggio. Alle tre Gesù gridò molto forte: Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato? Gesù diede un forte grido e morì.

Allora il grande velo appeso nel Tempio si squarciò in due, da cima a fondo. L'ufficiale romano che stava di fronte alla croce, vedendo come Gesù era morto, disse: "Quest'uomo era davvero Figlio di Dio!"

Gesù e Tommaso (Giovanni 20,24-29) I discepoli gli dissero: "Abbiamo veduto il Signore". Tommaso replicò: "Se non vedo il segno dei chiodi nelle sue mani, se non tocco col dito il segno dei chiodi e se non tocco con la mia mano il suo fianco, io non crederò."Otto giorni dopo, Gesù venne, si fermò in piedi in mezzo a loro e li salutò: "La pace sia con voi". Poi disse a Tommaso: "Metti qui il dito e guarda le mani; accosta la mano e tocca il mio fianco. Non essere incredulo, ma credente!" Tommaso gli rispose: -"Mio Signore e mio Dio!" Gesù gli disse: - "Tu hai creduto perché hai visto; beati quelli che hanno creduto senza aver visto!"

L'importanza del Mistero pasquale di Gesù Il mistero pasquale è il cuore stesso del cristianesimo. Nel pensiero degli apostoli, Gesù, che ha dato la vita per il riscatto degli uomini, è proprio con la risurrezione che fu stabilito Salvatore. Abbiamo le seguenti affermazioni di S. Paolo: "Per noi è morto ed è risuscitato" (2 Cor. 5,15). "Fu sacrificato per i nostri peccati ed è risuscitato per la nostra giustificazione" (Rom. 4,25). "Se tu confessi con la tua bocca che Gesù è il Signore e credi nel tuo cuore che Dio lo ha risuscitato dai morti, sarai salvo" (Rom. 10,9). La teologia di S. Paolo attribuisce alla risurrezione di Cristo la parte essenziale nella nostra trasformazione in "Cristiani"! E' qui la sorgente della "vita nuova" che fa di noi "nuove creature" Il mistero pasquale è al centro dell'opera della salvezza. E' stata questa la fede della Chiesa primitiva, che è e rimarrà come il paradigma a cui la Chiesa di tutti i tempi dovrà riferirsi. Cristo è sempre il centro immutabile. Fino al IV secolo la festa di Pasqua è stata l'unica grande festa (con una preparazione di quaranta giorni e prolungata poi per altri cinquanta) e la domenica è considerata come la Pasqua settimanale.

L'anno delle fede ci è dato per riscoprire la gioia nel credere e ritrovare l'entusiasmo nel comunicare la fede.

In questo tempo teniamo fisso lo sguardo su Gesù Cristo, "colui che dà origine alla fede e la porta a compimento" (Eb12,2): in lui trova compimento ogni travaglio ed anelito del cuore umano. La gioia dell'amore, la risposta al dramma della sofferenza e del dolore, la forza del perdono davanti all'offesa ricevuta e la vittoria della vita dinanzi al vuoto della morte, tutto trova compimento nel mistero della sua Incarnazione, del suo farsi uomo, della sua passione e morte, del condividere con noi la debolezza umana per trasformarla con la potenza della sua Risurrezione. In lui, morto e risorto per la nostra salvezza, trovano piena luce gli esempi di fede che hanno segnato questi duemila anni della nostra storia di salvezza.

 

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