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TESTO Trovarono la pietra rotolata via dal sepolcro

Riccardo Ripoli  

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Veglia Pasquale nella Notte Santa (Anno C) (30/03/2013)

Vangelo: Lc 24,1-12 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 24,1-12

1Il primo giorno della settimana, al mattino presto esse si recarono al sepolcro, portando con sé gli aromi che avevano preparato. 2Trovarono che la pietra era stata rimossa dal sepolcro 3e, entrate, non trovarono il corpo del Signore Gesù. 4Mentre si domandavano che senso avesse tutto questo, ecco due uomini presentarsi a loro in abito sfolgorante. 5Le donne, impaurite, tenevano il volto chinato a terra, ma quelli dissero loro: «Perché cercate tra i morti colui che è vivo? 6Non è qui, è risorto. Ricordatevi come vi parlò quando era ancora in Galilea 7e diceva: “Bisogna che il Figlio dell’uomo sia consegnato in mano ai peccatori, sia crocifisso e risorga il terzo giorno”». 8Ed esse si ricordarono delle sue parole 9e, tornate dal sepolcro, annunciarono tutto questo agli Undici e a tutti gli altri. 10Erano Maria Maddalena, Giovanna e Maria madre di Giacomo. Anche le altre, che erano con loro, raccontavano queste cose agli apostoli. 11Quelle parole parvero a loro come un vaneggiamento e non credevano ad esse. 12Pietro tuttavia si alzò, corse al sepolcro e, chinatosi, vide soltanto i teli. E tornò indietro, pieno di stupore per l’accaduto.

Quando mi cerco di immaginare questa pietra, penso ad un grosso macigno che solo con la forza può essere scalzato dal posto dove è stato messo.

Lo immagino come il nostro peccato, pesante fardello che ci opprime, un peccato accettato da noi per chiudere dentro il nostro cuore il dolore, la sofferenza, la paura della morte.

Ma ciò che dentro è rinchiuso per la paura di affrontarlo marcisce e corrompe il nostro corpo e la nostra anima. Occorre una grande forza per far rotolare quel macigno, ed è fin troppo chiaro che da soli non potremo mai farlo rotolare via. Abbiamo bisogno di aiuto e l'unico che ha la forza necessaria per sollevarci da tale impedimento è il Signore. La forza dell'amore vale molto di più della forza fisica perché, come ha detto Papa Francesco, è con il bene che si combatte il male. Non ho mai visto una vera pace dopo una guerra, ma solo vincitori e vinti, tensioni, propositi di vendetta, attentati, fazioni e divisioni. Quando invece un cambiamento avviene con amore, dialogo, ricerca di soluzioni comuni si assiste ad una pace che porta a costruire un futuro buono per tutti, senza imposizioni.

Che brutto spettacolo stanno offrendo i politici di oggi ai giovani. Da una parte ci sono coloro che sono ancorati al potere e dettano legge, dall'altra invasati che dichiarano "la democrazia siamo noi". Facciamo rotolare questo masso che ci opprime e dialoghiamo cercando soluzioni comuni per il bene del prossimo, sarebbe un bell'insegnamento per i ragazzi di oggi.

Eppure basta vedere come il Papa in pochi giorni di pontificato abbia già ricevuto un altissimo consenso anche tra coloro che non credono, significa che l'amore può molto più della prepotenza, della forza fisica, dell'imposizione di regole.

 

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