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TESTO Commento su Luca 13, 8-9

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

III Domenica di Quaresima (Anno C) (03/03/2013)

Vangelo: Lc 13, 8-9 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 13,1-9

1In quello stesso tempo si presentarono alcuni a riferirgli il fatto di quei Galilei, il cui sangue Pilato aveva fatto scorrere insieme a quello dei loro sacrifici. 2Prendendo la parola, Gesù disse loro: «Credete che quei Galilei fossero più peccatori di tutti i Galilei, per aver subìto tale sorte? 3No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo. 4O quelle diciotto persone, sulle quali crollò la torre di Sìloe e le uccise, credete che fossero più colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme? 5No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo».

6Diceva anche questa parabola: «Un tale aveva piantato un albero di fichi nella sua vigna e venne a cercarvi frutti, ma non ne trovò. 7Allora disse al vignaiolo: “Ecco, sono tre anni che vengo a cercare frutti su quest’albero, ma non ne trovo. Taglialo dunque! Perché deve sfruttare il terreno?”. 8Ma quello gli rispose: “Padrone, lascialo ancora quest’anno, finché gli avrò zappato attorno e avrò messo il concime. 9Vedremo se porterà frutti per l’avvenire; se no, lo taglierai”».

Ma il contadino rispose: - Padrone, lascialo ancora per quest'anno! Voglio zappare bene la terra attorno a questa pianta e metterci il concime. Può darsi che il prossimo anno faccia frutti; se no, la farai tagliare'.
Lc 13, 8-9

Come vivere questa Parola?
E una parabola in cui Gesù rivela tutta la pazienza di Dio che è volontà di salvezza per noi.
Nel podere c'èra un fico che aveva smesso di dare i frutti. Il padrone vuole abbatterlo, ma il vignaiolo intercede proponendo una proroga e dichiarando che lo concimerà ben bene. Solo nel caso che il fico insista nell'essere infecondo, lo abbatterà, L'insegnamento è luminoso. Il padrone è Dio Padre, giusto retributore delle nostre azioni. Il vignaiolo è Gesù stesso. La sua missione infatti non è quella di intercedere per noi presso il Padre? È il suo mistero pasquale quello che ci ottiene misericordia.
Quella del Padre non è però buonismo. È piuttosto quella pazienza da cui si misura l'amore: un'attesa che ci sprona a fare le scelte giuste; scelte di perseverante impegno umano- cristiano dentro il nostro quotidiano.
Signore, rendici sempre più meravigliati del tuo amore che è la divina pazienza di chi infinitamente ci ama. Non permettere che noi ne abusiamo. Anzi, aiutaci ad attingervi il coraggio di chi, vivificato dal tuo amore, ha il cuore contento perché sa che in Te porterà frutto.
Dalla voce di un saggista francese
La pazienza è l'arte di sperare.
Luc de Clapiers de Vauvenargues

 

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