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TESTO Ho avuto fame e mi avete dato da mangiare

Riccardo Ripoli  

Lunedì della I settimana di Quaresima (18/02/2013)

Vangelo: Mt 25,31-46 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Siamo troppo abituati a guardare con gli occhi e ci scordiamo che le cose buone si ammirano con il cuore.

Se con i vostri occhi vedete un povero, osserverete soltanto una persona mal vestita, maleodorante, una persona da scansare per la paura che possa importunarvi, ma se lo guarderete con il cuore vi accorgerete di avere davanti un uomo che ha bisogno di voi, del vostro aiuto, un uomo che chiede una piccola moneta per poter sopravvivere.

Se con le vostre orecchie sentirete parlare di un bambino che nella sua famiglia è picchiato, abusato, non amato sarete portati a dire "ci pensino i servizi sociali", ma se ascolterete la sua storia con il cuore non potrete far altro che innamorarvi di lui e desiderare di accoglierlo nella vostra casa non pensando al domani perché è oggi che lui ha bisogno di voi.

Se andando in ospedale a trovare un amico coglierete la sensazione che l'ammalato del letto vicino è solo, senza un conforto non ve ne occuperete perché già lo fanno le infermiere, ma se vi farete toccare le corde del vostro cuore dalla sua solitudine prederete la sua mano per infondergli coraggio e alleviare le sue sofferenze.

Se in televisione verrà narrata la violenza, il furto, l'abuso perpetrato da qualcuno ed il suo conseguente arresto penserete che giustizia è fatta e spererete che resti in prigione il più possibile, ma se con il cuore vedrete in quell'arrestato la sua sofferenza prescinderete dal male che lui possa aver fatto ed avrete compassione per lui che verrà privato della sua libertà, al di là della giustizia terrena, e vorrete dirgli "ti sono vicino per il tuo dolore".

Se una persona ci ha fatto del male saremo portati all'odio, alla vendetta, al rancore per la nostra natura umana, ma se vedremo in quell'individuo un uomo che ha sbagliato, così come tante volte abbiamo errato noi, il perdono sarà l'unica strada che vorremo percorrere.

Non bisogna necessariamente credere in Dio per guardare il nostro prossimo con il cuore ed il mondo sarebbe migliore se imparassimo ad aiutare chi ha bisogno, accogliere chi è maltrattato, accudire chi è abbandonato, visitare chi è solo, perdonare chi ha sbagliato perché se diamo amore agli altri, ne riceveremo anche noi.

Per chi ha Fede è il Signore stesso a dirci che in ogni persona ritroviamo Dio. E' nel povero che chiede da mangiare, nel bambino che desidera una famiglia, nell'ammalato che ha bisogno di cure, nel carcerato che necessita di comprensione, nel peccatore che vuole il perdono.

Spesso ci lamentiamo perché non vediamo il Signore nella vita di tutti i giorni, crediamo che ci abbia abbandonato, reputiamo la Sua presenza come eterea, ma non ci accorgiamo che Gesù è sempre in mezzo a noi.

 

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