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TESTO Commento su Deuteronomio 26,5

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

I Domenica di Quaresima (Anno C) (17/02/2013)

Brano biblico: Dt 26,5 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 4,1-13

1Gesù, pieno di Spirito Santo, si allontanò dal Giordano ed era guidato dallo Spirito nel deserto, 2per quaranta giorni, tentato dal diavolo. Non mangiò nulla in quei giorni, ma quando furono terminati, ebbe fame. 3Allora il diavolo gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di’ a questa pietra che diventi pane». 4Gesù gli rispose: «Sta scritto: Non di solo pane vivrà l’uomo».

5Il diavolo lo condusse in alto, gli mostrò in un istante tutti i regni della terra 6e gli disse: «Ti darò tutto questo potere e la loro gloria, perché a me è stata data e io la do a chi voglio. 7Perciò, se ti prostrerai in adorazione dinanzi a me, tutto sarà tuo». 8Gesù gli rispose: «Sta scritto: Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto».

9Lo condusse a Gerusalemme, lo pose sul punto più alto del tempio e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, gèttati giù di qui; 10sta scritto infatti:

Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo

affinché essi ti custodiscano;

11e anche:

Essi ti porteranno sulle loro mani

perché il tuo piede non inciampi in una pietra».

12Gesù gli rispose: «È stato detto: Non metterai alla prova il Signore Dio tuo».

13Dopo aver esaurito ogni tentazione, il diavolo si allontanò da lui fino al momento fissato.

"Mio padre era un Aramèo errante..."
Dt 26,5

Come vivere questa parola?
CAMMINARE
All'inizio della Quaresima è bello recuperare la condizione di fondo del nostro essere credenti: ce la ricorda l'espressione con cui Mosè, nella prima lettura, fa memoria di Abramo, l'arameo errante. Egli, il padre di tutti noi nella fede, era un nomade... Dio l'ha incontrato mentre vagava, cercava, camminava. Anche per noi continuare a camminare è il modo più autentico per crescere nella fede, nella conoscenza di Dio. Camminare, infatti, implica la consapevolezza di non essere arrivati, la necessità di accorgersi di chi e cosa ci circonda per cercare e scegliere una direzione, mettendo in conto anche la possibilità di sbagliare e di dover tornare indietro. Per camminare bisogna anche chiedere e riconoscere l'aiuto necessario e soprattutto muoversi, agire, prendere decisioni, anche rischiando. Camminare non ci allontana dagli altri, ci permette di essere l'uno per l'altro compagni di viaggio, condividendo la fatica di una via non sempre facile da individuare, come non facile è la verità da riconoscere, che si rivela tale solo se condivisa.
Camminare ci fa sperimentare che è Gesù la via, la verità e la vita!
Oggi, desidero rileggere quello che vivo in questa metafora del camminare. Signore, fa' che questa quaresima sia la mia occasione favorevole per vivere con energia e con entusiasmo la continua ricerca di te, dentro e oltre le cose da fare di ogni giorno, per arrivare ad amarti e conoscerti non per sentito dire!
La voce di un poeta
Perché chiamare cammini i solchi del caso?
Tutto quello che cammina va come Gesù, sopra il mare
Viandante, sono le tue impronte, il cammino e nulla più;
Viandante non c'è un cammino, la via si fa con l'andare..."

"Viaggiatore, non c'è sentiero, il sentiero si fa mentre cammini."
A. Machado

 

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