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TESTO Non temere, continua solo ad aver fede!

Riccardo Ripoli  

Martedì della IV settimana del Tempo Ordinario (Anno I) (05/02/2013)

Vangelo: Mc 5,21-43 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Davanti ad eventi che vanno al di là della nostra comprensione o di quelli innanzi ai quali siamo impotenti come un terremoto che distrugge tutto, il crollo di una casa, una malattia incurabile, la morte di una persona cara in molti sono portati alla rassegnazione, alla disperazione, all'imprecazione. la vita è piena di lati che ci appaiono negativi, che ci fanno del male, per i quali soffriamo. La forza della Fede è quella di non perdersi mai d'animo, di essere sempre forti davanti alle avversità.

D'altra parte siamo pratici, davanti a cose di questo genere abbiamo la possibilità di un duplice comportamento: o ci disperiamo piangendoci addosso o reagiamo non lasciandoci sopraffare da ciò che è capitato addosso. La vita per noi continua, anche se in maniera diversa perché la morte di un figlio, il crollo di una casa, una brutta malattia ci segnano a vita, marchiano a fuoco anima e cuore. Ma se la vita continua dobbiamo cercare di viverla al meglio, soffrire il meno possibile e quindi disperarsi non solo non serve a nulla, ma ci fa' chiudere in noi stessi, fa allontanare le persone, ci fa vedere il mondo in maniera negativa ed ogni cosa che faremo sarà senza quell'entusiasmo che produce benefici effetti.

Affrontare il problema significa invece trovare altre strade, gioire di altre cose, cimentarsi in altre imprese.

Ed allora questo spirito ci porterà ad avere sempre più amici intorno, persone cui donare la tua forza ed il tuo esempio, riuscire in ogni azione intrapresa.

Ho conosciuto tante persone che hanno visto la morte negli occhi, che ogni giorno devono affrontare una brutta malattia, che hanno vicino un figlio che li fa disperare, ed alcuni di loro sono forti ed hanno tramutato la forza distruttrice di un evento in potenza per costruire qualcosa di bello, per dare più vigore alla propria famiglia, per trovare unioni ed alleanze tra i cuori, per dare speranza a chi si è abbattuto davanti al male. La loro sofferenza non è minore, ma aggiungono ad essa una grande gioia che compensa ed in certi casi sopravanza la sofferenza.

Non passa giorno in cui non soffra per la perdita di mia madre, non poter condividere con lei ogni istante, non avere consigli, non potermi confrontare con lei sui problemi della vita, non poterle presentare i miei ragazzi, ma la nascita dell'Associazione, la vicinanza dei miei bimbi e di tante persone che camminano con me mi rende questo dolore meno lancinante e a volte riesco a non pensarci e non soffrirne.

Quando la mia mamma è stata chiamata in Paradiso il Signore mi ha detto "Non temere, continua solo ad aver fede!" così è stato e la ricompensa è la grande gioia che dall'Associazione deriva a me e a quanti ne beneficiano. Così dice il Signore ad ognuno di noi, non temete, continuate ad avere Fede e vedrete il vostro dolore trasformarsi in gioia.

 

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