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TESTO Sulla tua parola getterò le reti

Riccardo Ripoli  

V Domenica del Tempo Ordinario (Anno C) (10/02/2013)

Vangelo: Lc 5,1-11 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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In quel tempo, 1mentre la folla gli faceva ressa attorno per ascoltare la parola di Dio, Gesù, stando presso il lago di Gennèsaret, 2vide due barche accostate alla sponda. I pescatori erano scesi e lavavano le reti. 3Salì in una barca, che era di Simone, e lo pregò di scostarsi un poco da terra. Sedette e insegnava alle folle dalla barca.

4Quando ebbe finito di parlare, disse a Simone: «Prendi il largo e gettate le vostre reti per la pesca». 5Simone rispose: «Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterò le reti». 6Fecero così e presero una quantità enorme di pesci e le loro reti quasi si rompevano. 7Allora fecero cenno ai compagni dell’altra barca, che venissero ad aiutarli. Essi vennero e riempirono tutte e due le barche fino a farle quasi affondare. 8Al vedere questo, Simon Pietro si gettò alle ginocchia di Gesù, dicendo: «Signore, allontànati da me, perché sono un peccatore». 9Lo stupore infatti aveva invaso lui e tutti quelli che erano con lui, per la pesca che avevano fatto; 10così pure Giacomo e Giovanni, figli di Zebedeo, che erano soci di Simone. Gesù disse a Simone: «Non temere; d’ora in poi sarai pescatore di uomini». 11E, tirate le barche a terra, lasciarono tutto e lo seguirono.

L'ignoranza, il non capire il senso della vita non è una colpa, non si nasce con la scienza infusa.

Ci sono cose che pian piano conosceremo e capiremo, ma non tutto. Un bambino, nella sua crescita, fa mille domande, scruta la realtà che lo circonda, cerca di guardare sempre più avanti e pian piano si fortifica nelle sue conoscenze, ma quando non capisce si affida ai suoi genitori, ha fiducia in loro, sa che non lo tradiranno perché gli vogliono bene ed anche se una cosa non parrà giusta ai suoi occhi, non dubiteranno che i genitori abbiano ragione. Tanto più deve essere così per noi nei confronti di Dio. I genitori sono uomini e donne capaci di sbagliare e facili a cattive valutazioni, ma il Signore, padre buono che ci ha dato la vita, non sbaglia e noi dobbiamo fidarci quando ci chiede qualcosa. Vedere un bambino che è maltrattato dalla sua stessa famiglia è una richiesta di Gesù affinché ci occupiamo di lui, un povero che muore di fame è il Signore che ce lo mostra per dargli del cibo e la possibilità di sfamarsi ogni giorno, un drogato sul ciglio della strada è una richiesta di Dio per aiutarlo a disintossicarsi. Ognuno ha la sua strada, ogni persona è chiamata da Cristo a compiere qualcosa e spesso queste richieste sono per noi incomprensibili, ma non capire non vuol dire che non sia cosa giusta e se è il Signore a chiedercela significa che dobbiamo farla, anche per il nostro bene.

E' facile restare indifferenti alla miseria umana, basta distogliere lo sguardo, basta non pensarci buttandosi in mille attività divertenti, non ascoltare gli appelli di chi da voce alle lacrime silenziose di tanti bambini e adulti che soffrono.

Indifferenza! Avete mai sperimentato la brutta sensazione di essere invisibili agli occhi di tutti coloro che incontrate? Vi è mai capitato che qualcuno attraversi la strada per non incontrarvi? Vi è mai successo di arrivare ad una riunione dove tutti vi conoscono e sentirvi chiedere "chi è lei?" A me tante volte. Spesso quando cerco di parlare dei bambini da prendere in affido le persone si allontanano, fischiettano, si mettono a fare altro.

L'indifferenza è un'arma che fa tantissimo male a chi la subisce, ma è un'arma a doppio taglio perché crea ignoranza, egoismo, opportunismo, e quando il treno della vita vi avrà recapitato a destinazione e Qualcuno vi dirà "ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare; ho avuto sete e non mi avete dato da bere; ero forestiero e non mi avete ospitato, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato" forse non capirete nemmeno a cosa Dio si stia riferendo perché pre tutta la vita siete stati indifferenti o, peggio, avete combattuto per non ascoltare.

Da quando è nata l'Associazione "Amici della Zizzi" mi batto in prima persona per dare voce ai tanti bambini maltrattati e cerco ogni strada per farmi ascoltare. Scrivo ovunque mi capiti, vado a parlare ovunque mi chiamino, invento ed organizzo iniziative per attirare persone e poi far loro vedere che esiste un mondo parallelo fatto di miseria ed abbandono. Quante porte chiuse in faccia, quanti gruppi mi hanno chiuso l'accesso su internet, quante persone hanno gridato il loro diritto alla privacy, il tutto per non ascoltare.

Diceva Pascal di avere un profondo rispetto per coloro che davanti al mistero di Dio scommettevano sulla Sua esistenza e prendevano una posizione a riguardo, ma detesteva chi restava nell'indifferenza e non prendeva una posizione.

Tutti noi abbiamo criticato Don Abbondio, vaso di terracotta in mezzo a vasi di ferro. E noi cosa siamo? Quanti Don Abbondio ci sono che pur di vivere una vita senza preoccupazioni si tappano gli occhi davanti ai problemi e non prendono una posizione. Critichiamo i politici, ma alla fine sono espressione della nostra società.

 

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