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TESTO Commento su Marco 4,26.30

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

Venerdì della III settimana del Tempo Ordinario (Anno I) (01/02/2013)

Vangelo: Mc 4,26.30 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Così è il regno di Dio: come un uomo che getta il seme sul terreno...; è come un granello di senape...

Mc 4,26.30
Come vivere questa Parola?
Con il Vangelo di oggi si conclude l'insegnamento in parabole impartito da Gesù sulla riva del lago. L'annuncio era uguale per tutti gli ascoltatori, ma il risultato dipendeva anche dalla loro capacità di comprensione. L'ascolto di per sé, quindi, non preclude il risultato, il "frutto" più o meno abbondante; talvolta si percepisce necessaria addirittura un'ulteriore spiegazione di quelle similitudini apparentemente così semplici ma dal significato complesso e impegnativo. Due ancora ci vengono tracciate oggi, in parallelo. Ed è sempre l'orecchio chiamato ad ascoltare attentamente.
Il "protagonista" è il regno di Dio che la traiettoria della parabola lo "getta" [gr. paraballo = gettare oltre /dinanzi...] sull'immagine, ancora, del seme; figura che a sua volta ci rimanda all'ispirazione principale. Anche se, nella prima similitudine, è ancora il seminatore come primo termine di paragone: è lui che getta il seme sul terreno; ma il seguito non dipende più da lui, se non al tempo della mietitura.
Il seme infatti germoglia e cresce da solo, in tutte le sue fasi, senza che il seminatore possa comprendere e seguire il come. Lui il suo compito l'ha compiuto; forse inconsapevolmente, ma ha preparato il terreno, l'ha reso fertile, ha seminato con cura; il resto non dipende da lui, può solo aspettare i frutti... I frutti che anche da un seme piccolissimo, come quello di senape, possono spuntare abbondanti, oltre tutte le aspettative, perché il terreno su cui il seme è stato gettato erabuono .
Ecco allora come il regno di Dio può germogliare, crescere e portare frutto: è in se stesso il principio di sviluppo che lo porta a pieno compimento ~ in un terreno accogliente però, terra buona permeata dalla fiducia, dalla fede di chi richiama continuamente in memoria quei primi giorni in cui ha ricevuto la luce di Cristo e con perseveranza compie la volontà di Dio in ogni avvenimento della sua vita (cf Ebr 10,32.36-38).
«...Se aveste fede quanto un granello di senape, potreste...» (cf Lc 17,6).
Affida al Signore la tua via, confida in lui ed egli agirà: farà brillare come luce la tua giustizia. (dal Salmo responsoriale: 37,5)  

 

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