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TESTO Nessun profeta è bene accetto in patria

Riccardo Ripoli   Amici della Zizzi

IV Domenica del Tempo Ordinario (Anno C) (03/02/2013)

Vangelo: Lc 4,21-30 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 4,21-30

In quel tempo, Gesù 21cominciò a dire nella sinagoga: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato».

22Tutti gli davano testimonianza ed erano meravigliati delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca e dicevano: «Non è costui il figlio di Giuseppe?». 23Ma egli rispose loro: «Certamente voi mi citerete questo proverbio: “Medico, cura te stesso. Quanto abbiamo udito che accadde a Cafàrnao, fallo anche qui, nella tua patria!”». 24Poi aggiunse: «In verità io vi dico: nessun profeta è bene accetto nella sua patria. 25Anzi, in verità io vi dico: c’erano molte vedove in Israele al tempo di Elia, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu una grande carestia in tutto il paese; 26ma a nessuna di esse fu mandato Elia, se non a una vedova a Sarepta di Sidone. 27C’erano molti lebbrosi in Israele al tempo del profeta Eliseo; ma nessuno di loro fu purificato, se non Naamàn, il Siro».

28All’udire queste cose, tutti nella sinagoga si riempirono di sdegno. 29Si alzarono e lo cacciarono fuori della città e lo condussero fin sul ciglio del monte, sul quale era costruita la loro città, per gettarlo giù. 30Ma egli, passando in mezzo a loro, si mise in cammino.

Ma come mai chi ti è più vicino cerca di allontanarti, osteggiarti e fa di tutto per sminuirti?

Non solo chi è vicino a noi territorialmente, ma anche chi dovrebbe avere i nostri stessi ideali.

Mi sono sempre domandato il motivo. Penso che possa essere una sorta di invidia e gelosia, quasi a voler preservare gelosamente la propria riserva di caccia. Un po' come dire di certe cose me ne occupo io che ne ho titolo, tu chi sei per parlare di queste cose? Pensiamo ai partiti, a certi sacerdoti, ai servizi sociali e alle varie formazioni. Non c'è, sin dai tempi di Gesù, un'apertura verso chi non ha la tesserina di appartenenza ad un certo gruppo, così i farisei guardavano con sospetto Gesù perché osava parlare di Dio, ma che scandalo, Lui figlio di un falegname, come si permette! Qualche cattolico mi ha criticato per queste mie quotidiane riflessioni sul Vangelo, per il libro scritto come a dire che non è mio compito parlare di Gesù e dei valori che Egli insegna nel Vangelo. Credo invece che il Signore risponderebbe come rispose ai discepoli che, indignati perché altri scacciavano i demoni e guarivano i malati in nome Suo, volevano che Gesù li fermasse "Chi non è contro di me, è con me" ed anche "E questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno i demòni, imporranno le mani ai malati e questi guariranno".

Credo che se una persona ha un obiettivo che sia buono, sia giusto che faccia tutto ciò che sia lecito per perseguirlo. Se il suo modo di operare sia lecito o meno sarà compito di Dio deciderlo, non certo dell'uomo. Se il fine che si persegue è accolto dal Signore, state certi che lo raggiungerete.

Quanti bastoni tra le ruote nel nostro percorso che dura da oltre ventisei anni dell'Associazione "Amici della Zizzi", quante persone che hanno provato con le buone e con le cattive a dissuaderci dall'andare avanti, altri che han provato a inglobarci ed usarci, altri ancora che ci hanno ignorato e ferito con l'arma della derisione e dello scherno, ma siamo forti della Parola di Dio, siamo fieri che in ventisei anni molti ostacoli si sono sgretolati davanti a noi come neve al sole, siamo felici che i risultati raggiunti con i tanti ragazzi che abbiamo aiutato parlino da soli e che molte persone che prima ci osteggiavano oggi ci corteggiano.

Nessun profeta è ben accetto in patria, ma Gesù ci ha dimostrato con la Sua vita che non dobbiamo scoraggiarci e siamo chiamati a parlare, insegnare, aiutare nel modo che possiamo, fosse anche un po' goffo e ridicolo, ma in nome di Dio con il cuore pieno di amore per gli altri.

 

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