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TESTO Compimento

don Roberto Seregni  

III Domenica del Tempo Ordinario (Anno C) (27/01/2013)

Vangelo: Lc 1,1-4; 4,14-21 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 1,1-4; 4,14-21

1Poiché molti hanno cercato di raccontare con ordine gli avvenimenti che si sono compiuti in mezzo a noi, 2come ce li hanno trasmessi coloro che ne furono testimoni oculari fin da principio e divennero ministri della Parola, 3così anch’io ho deciso di fare ricerche accurate su ogni circostanza, fin dagli inizi, e di scriverne un resoconto ordinato per te, illustre Teòfilo, 4in modo che tu possa renderti conto della solidità degli insegnamenti che hai ricevuto.

14Gesù ritornò in Galilea con la potenza dello Spirito e la sua fama si diffuse in tutta la regione. 15Insegnava nelle loro sinagoghe e gli rendevano lode.

16Venne a Nàzaret, dove era cresciuto, e secondo il suo solito, di sabato, entrò nella sinagoga e si alzò a leggere. 17Gli fu dato il rotolo del profeta Isaia; aprì il rotolo e trovò il passo dove era scritto:

18Lo Spirito del Signore è sopra di me;

per questo mi ha consacrato con l’unzione

e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio,

a proclamare ai prigionieri la liberazione

e ai ciechi la vista;

a rimettere in libertà gli oppressi,

19a proclamare l’anno di grazia del Signore.

20Riavvolse il rotolo, lo riconsegnò all’inserviente e sedette. Nella sinagoga, gli occhi di tutti erano fissi su di lui. 21Allora cominciò a dire loro: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato».

Nella narrazione del Vangelo di Luca, per quattro volte Gesù entra in una sinagoga e ogni volta si trova a dover affrontare situazione di conflitto. Quello che la liturgia di propone oggi - cucendolo subito dopo il solenne prologo - è il primo dei quattro ingressi, che si chiude addirittura con la decisione di uccidere Gesù.

Proprio nella sinagoga, luogo del culto e della preghiera, viene pronunciata la prima sentenza di morte sul Figlio di Dio.

Vorrei attirare la vostra attenzione su due infrazioni liturgiche commesse da Gesù.

La prima. Gesù si alza per leggere la scrittura, ma al posto del brano previsto dalla liturgia sinagogale, trova - e il verbo greco utilizzato dice il trovare dopo una ricerca - il brano di Isaia 61, l'investitura del Messia. Due sono i temi presenti in questo testo letto da Gesù: l'annuncio della liberazione e la predicazione dell'anno di grazia, il grande giubileo previsto dal libro del Levitico.

La seconda. Dopo l'anarchica scelta di un brano alternativo rispetto a quello previsto dal protocollo liturgico, il Rabbì di Nazareth si permette pure di mutilare il testo e di tralasciare il versetto che annuncia il giorno di vendetta di Dio (Is 61,2b). C'è una apertura nuova, c'è una visione di Dio che Gesù inizia ad annunciare fin da questo suo discorso programmatico.

Il Rabbì legge il brano e poi si siede come un maestro pronto ad insegnare. Tutti gli occhi sono su di Lui. Aspettano un commento a quella Parola scelta e ritagliata dal rotolo di Isaia. Ma Gesù non spiega il brano e non fa applicazioni morali, annuncia invece un compimento. Lui è il messia atteso, è la buona notizia, è la mano che scioglie le catene, è la luce che libera dal buio, è la verità che dona vera libertà. Lui è il compimento di ogni promessa.

Anche le nostre catene saranno spezzate, anche il buio che ci fa brancolare nella fatica sarà squarciato dalla luce, la Sua. In Lui tutte le nostre incompiutezze trovano compimento.

Buona settimana
dR

 

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