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TESTO Non hanno vino

don Luca Orlando Russo

II Domenica del Tempo Ordinario (Anno C) (20/01/2013)

Vangelo: Gv 2,1-11 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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In quel tempo, 1vi fu una festa di nozze a Cana di Galilea e c’era la madre di Gesù. 2Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli. 3Venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: «Non hanno vino». 4E Gesù le rispose: «Donna, che vuoi da me? Non è ancora giunta la mia ora». 5Sua madre disse ai servitori: «Qualsiasi cosa vi dica, fatela».

6Vi erano là sei anfore di pietra per la purificazione rituale dei Giudei, contenenti ciascuna da ottanta a centoventi litri. 7E Gesù disse loro: «Riempite d’acqua le anfore»; e le riempirono fino all’orlo. 8Disse loro di nuovo: «Ora prendetene e portatene a colui che dirige il banchetto». Ed essi gliene portarono. 9Come ebbe assaggiato l’acqua diventata vino, colui che dirigeva il banchetto – il quale non sapeva da dove venisse, ma lo sapevano i servitori che avevano preso l’acqua – chiamò lo sposo 10e gli disse: «Tutti mettono in tavola il vino buono all’inizio e, quando si è già bevuto molto, quello meno buono. Tu invece hai tenuto da parte il vino buono finora».

11Questo, a Cana di Galilea, fu l’inizio dei segni compiuti da Gesù; egli manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui.

La liturgia della Parola di questa seconda domenica del tempo ordinario è un annuncio forte e senza mezzi termini: l'amore umano ha i suoi limiti, che ne decretano la fine, ma l'intervento di Dio permette all'amore umano di non essere la più fatale delle delusioni. Grazie al dono della nuova alleanza, fondata sull'amore gratuito, incondizionato, a fondo perduto e fino alla morte di Dio, rivelatosi nella morte e nella risurrezione di Cristo, l'uomo può continuare a sperare.

Lo sposalizio di Cana di Galilea, come qualsiasi altro matrimonio, è la festa dell'amore, ma ad un certo punto la festa finisce. Nella tradizione ebraica i festeggiamenti delle nozze duravano fino a quando non si esaurivano le vivande e le bevande che lo sposo aveva messo a disposizione. Talvolta si banchettava anche per più giorni. Nel brano evangelico di questa domenica Maria, la madre di Gesù, si accorge che il vino è finito il che significa che la festa non può più continuare. A Maria questo dispiace, la sua gioia è vederci celebrare nell'esultanza la festa dell'amore. Per questo non trova di meglio che rivolgersi al suo Figlio, sa di poter confidare nel suo aiuto, anche se, con molta probabilità, non sa come lo aiuterà.

La risposta di Gesù a noi può sembrare irriverente, ma si tratta di un semitismo piuttosto frequente nell'AT (Gdc 11,12; 2Sam 16,10; 19,23; 1Re 17,18) e nel NT (Mt 8,29; Mc 1,24; 5,7; Lc 4,34; 8,28). Lo si usa per respingere un intervento inopportuno o anche per manifestare a qualcuno che non si vuole avere con lui alcun rapporto. Qui Gesù obietta alla madre che non è ancora giunta la sua ora e l'uso della parola donna, conforme all'uso che se ne faceva a quei tempi, non implica alcuna sfumatura di irriverenza.

Tuttavia Gesù modifica il suo discernimento e se la sua «ora», quella della sua glorificazione, fissata dal Padre, non può essere anticipata, il miracolo che sta per compiere, con l'intervento di Maria, ne sarà ciò nonostante l'annunzio simbolico. Sì, perché il mutare l'acqua, destinata alla purificazione dei Giudei, in vino, segna il passaggio dalla vecchia alla nuova alleanza che sarà sigillata nell'«ora» della croce. Ma è soprattutto la presenza di Maria al primo miracolo di Gesù e, di nuovo, presso la croce (19,25-27) che ci fanno capire la manifesta intenzione dell'evangelista Giovanni di legare il matrimonio in Cana di Galilea alla scena della croce.

È sul Golgota che Gesù manifesterà pienamente la sua "gloria", ma a Cana «Gesù diede inizio ai suoi miracoli, manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui» (v. 11). Se a Cana di Galilea Gesù ha fatto capire che solo grazie all'amore di Dio l'amore umano può essere riscattato dalla sua fallibilità, sarà sulla croce che l'amore di Dio sarà effuso in abbondanza su quanti accetteranno di avere a che fare con lui. L'appuntamento quindi è sotto la croce.
Buona domenica e buona settimana!

 

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