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TESTO Una storia continua

don Luciano Cantini  

Battesimo del Signore (Anno C) (13/01/2013)

Vangelo: Lc 3,15-16.21-22 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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In quel tempo, 15poiché il popolo era in attesa e tutti, riguardo a Giovanni, si domandavano in cuor loro se non fosse lui il Cristo, 16Giovanni rispose a tutti dicendo: «Io vi battezzo con acqua; ma viene colui che è più forte di me, a cui non sono degno di slegare i lacci dei sandali. Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco.

21Ed ecco, mentre tutto il popolo veniva battezzato e Gesù, ricevuto anche lui il battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprì 22e discese sopra di lui lo Spirito Santo in forma corporea, come una colomba, e venne una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento».

Tutti

Luca, in questo brano, usa un termine assoluto: tutti. Come fatto è certamente improbabile, specie quando afferma "tutto il popolo", per questo occorre ricercarne il significato profondo. Giovanni, ultimo profeta, conclude l'esperienza della antica alleanza, introducendo la nuova. Dal battesimo con acqua al battesimo in Spirito Santo. Questa espressione così assoluta richiama l'Alleanza sinaitica (Es 24,3; 34,10) perché tutto il popolo è il luogo in cui Dio si rivela.

Ricevuto anche lui il battesimo

Battezzato tra i battezzati, Gesù è in mezzo a tutto il popolo, condivide la stessa alleanza, la stessa attesa, le stesse speranze. Il Battista era stato imprigionato e lui se ne stava in preghiera, aveva bisogno di capire il senso di quel fatto, quale progetto nascondesse, quale coinvolgimento, quale direzione dare alla sua vita. Il Vangelo di Luca parla spesso della preghiera di Gesù (Lc 5,16; 6,12; 9,18; 11,2...); Gesù nella pienezza della sua umanità si affida al Padre per comprendere il senso della sua missione e per trovare il coraggio di portarla a compimento.

Il cielo si aprì

In Marco e Matteo Gesù ha una visione, Luca è più concreto e racconta l'aprirsi dei cieli e la discesa dello Spirito come un fatto reale; precisa, addirittura, che lo spirito ha forma corporea... il mistero della incarnazione coinvolge anche la dimensione dello Spirito: È in lui che abita corporalmente tutta la pienezza della divinità (Col 2,9). In Cristo lo spirito entra nella fisicità della storia, si fa corpo per dare all'uomo la sua forza vitale, così l'uomo possa esprimere con il corpo e nella storia tutta la sua dimensione spirituale (Cfr. Rom 12,1).

Tu sei il Figlio mio, l'amato

Giovanni Battista, imprigionato, è fuori dalla scena, rimane tutto il popolo con Gesù in mezzo. Ormai Israele ha assolto la sua funzione, adesso deve cominciare una storia nuova, una alleanza nuova. Gesù è il figlio amato, il figlio di Dio e figlio dell'Uomo: figlio di Adamo, figlio di Dio (Lc 3, 38), figlio della storia di salvezza, una storia di amore tra Dio e l'uomo iniziata con l'inizio della storia stessa.

Gesù aveva circa trent'anni (Lc 3,23) non aveva ancora detto niente, ma è presente con il Padre e con lo Spirito, in mezzo a tutto il popolo, pegno della salvezza futura.

 

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