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TESTO Madre di Dio, madre della pace

padre Gian Franco Scarpitta  

Maria Santissima Madre di Dio (01/01/2013)

Vangelo: Lc 2,16-21 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 2,16-21

In quel tempo, [i pastori] 16andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia. 17E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro. 18Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. 19Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore. 20I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com’era stato detto loro.

21Quando furono compiuti gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall’angelo prima che fosse concepito nel grembo.

Se prestiamo attenzione, la solennità odierna di Maria Madre di Dio è la terza dopo quella della Nascita del Verbo nella carne, ma è anche la prima del calendario di ogni anno sociale. Forse si tratta di una mera coincidenza, ma non è fuori luogo osservare che alla Madre di Dio la Chiesa affida le giornate del nuovo anno incipiente non senza aver tuttavia riconosciuto che la maternità di Maria è conseguenza dello speciale dono del Verbo Incarnato. In parole povere, la Vergine intercederà per noi nel nuovo anno nella sua prerogativa di maternità, ma la sua figura e il suo ruolo sono subordinate a quella del Cristo Bambino, di cui si è fatta celebrazione pochi giorni prima. Come spesso si è ricordato, il culto che spetta alla Vergine è quello dell'"iperdulia", cioè della venerazione al di sopra di tutti gli altri Santi e al di sotto di Dio e del Figlio Gesù Cristo; ebbene la collocazione al 1 Gennaio di ogni anno di questa solennità è un riflesso di questa sua posizione.

Il titolo di Madre di Dio, che la Chiesa condivide con gli Ortodossi e con buona parte delle confessioni protestanti, viene conferito a Maria in quanto Madre di Gesù, il quale incarnandosi nel suo grembo, oltre che Figlio di Dio diventa Figlio dell'Uomo: quando Dio assume natura umana non cessa di essere Dio: egli è vero Dio e vero uomo. Per cui è errato affermare che Maria, nella sua gestazione verginale sia Madre del solo Cristo uomo (Cristotokos, Nestorio). Ella è Madre di Cristo in quanto Uomo e in quanto Dio. Di conseguenza è logico dedurre che Ella è Madre di Dio. E' quanto afferma già Elisabetta (Lc 1, 48) quando riconosce in Maria la "Madre del Mio Signore" e quanto la Chiesa sin dai tempi antichi ha professato, seppure l'avallo del Dogma venne sancito dal Concilio di Efeso.

Se pochissimi giorni fa' abbiamo contemplato che Dio ha voluto scegliere una famiglia terrena alla quale restare sempre sottomesso e sulla quale fondare la propria crescita umana e la propria formazione, adesso riscontriamo da questa stessa Famiglia il ruolo peculiare della Madre.

Non perché non abbia importanza il padre putativo (Giuseppe), ma appunto in ragione dello straordinario parto del Dio Uomo, dello speciale privilegio che Maria ha avuto comunicato dall'angelo e del disegno divino di salvezza di cui è stata destinataria e realizzatrice: come non poter considerare, nel mistero del Natale, la figura di Colei che concepisce nella carne il Figlio di Dio? In Maria il Cristo ha scelto di usufruire, come tutti, di un conforto materno e di un sostegno familiare irrinunciabile, sperimentando l'importanza della figura di una madre mentre procedeva la sua crescita a Nazaret.

La maternità divina di Maria qualifica però la sua figura anche in relazione a noi. Infatti essere Madre di Dio vuol dire estendere la propria maternità a tutti coloro che a Dio sono vincolati, a coloro che sono membra del Corpo di Cristo e che formano la Chiesa, a coloro che Dio vuole riunire a sé per rendere tutti suoi Figli. Maria di conseguenza è anche Madre nostra e sotto questo particolare aspetto guida e assiste tutti gli uomini non solamente nello spazio temporale di un anno ma nell'intero percorso della nostra vita.

Il ruolo particolare della madre all'interno di qualsiasi famiglia è sempre stato quello di incutere sicurezza e coraggio ai propri figli, rendendosi oggetto di speciale fiducia da parte di essi. La mamma è il membro familiare irrinunciabile per la crescita affettiva di un ragazzo e per il suo ingresso graduale nella società e se del padre ad un certo punto si può fare anche a meno, perdere la propria madre in tenera età è sempre motivo di smarrimento. Anche in ragione di questo è stata premura del Signore che accanto ad un Padre misericordioso e altamente Amore vi fosse per noi anche un sostegno di Madre che si evince nella sollecita figura di Maria. Certo, come afferma Giovanni Paolo I in un suo famoso intervento, lo stesso Dio nel suo amore infinito può essere definito Mamma, ma la figura di un soggetto materno tangibile e circoscrivibile è di ulteriore supporto e incoraggiamento.

Nella sua funzione di maternità universale Maria intercede per la comunione fra tutti gli uomini e il consolidamento dell'unione dei popoli e per questo motivo la giornata di oggi associa la solennità della Madre di Dio alla Giornata mondiale della pace. Intercedendo la Vergine Maria, Benedetto XVI nel suo messaggio sottolinea che la pace è vocazione fondamentale dell'uomo e auspica che si mettano in atto tutte le condizioni per cui si fomentino nel mondo occasioni di pacificazione universale e per cui la pace non si identifichi con il solo tacere delle armi, ma persegua l'obiettivo della verità, del bene comune e della tutela della vita e dei diritti dell'uomo, scongiurando tutti quei sistemi che tolgano spazio alla trascendenza. Non è possibile conseguire la vera pace senza che essa sia riconosciuta come un dono divino che l'uomo ha il dovere di salvaguardare con tutti i mezzi. Nel libro dei Numeri (I lettura) il Signore tramite Mosè annuncia al suo popolo la visione del suo volto e la conseguente prosperità della pace: "Il Signore faccia risplendere per te il suo volto

e ti faccia grazia. Il Signore rivolga a te il suo volto e ti conceda pace". Così porranno il mio nome sugli Israeliti e io li benedirò»

Quando si parla del "volto di Dio" si intende sempre l'Essenza di Dio, la sua presenza gratificante a favore dell'uomo. L'augurio che risuona in queste parole dell'Antico Testamento è che l'uomo possa godere sempre dei favori divini per ottenere la pace, non senza tuttavia che ad essi l'uomo apponga la sua puntuale collaborazione, corrispondendo con la propria fedeltà indiscussa.

E' l'augurio che rivolgo personalmente a tutti in occasione dell'inizio del presente Anno 2013: ferma restando la nostra fedeltà, il Signore ci conceda la pace e la serenità; Maria interceda per noi perché possiamo godere della visione del volto di Dio ed essere così motivati nella fede e nella speranza. E la pace diventi per tutti un obiettivo possibile. Auguri di Buon Anno 2013.

 

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