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VIDEO Ruminare i Salmi - Salmo 96,1 (Natale)

don Marco Pratesi  

Natale del Signore - Messa del Giorno (25/12/2012)

Brano biblico: Sal 96,1 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Gv 1,1-18

1In principio era il Verbo,

e il Verbo era presso Dio

e il Verbo era Dio.

2Egli era, in principio, presso Dio:

3tutto è stato fatto per mezzo di lui

e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste.

4In lui era la vita

e la vita era la luce degli uomini;

5la luce splende nelle tenebre

e le tenebre non l’hanno vinta.

6Venne un uomo mandato da Dio:

il suo nome era Giovanni.

7Egli venne come testimone

per dare testimonianza alla luce,

perché tutti credessero per mezzo di lui.

8Non era lui la luce,

ma doveva dare testimonianza alla luce.

9Veniva nel mondo la luce vera,

quella che illumina ogni uomo.

10Era nel mondo

e il mondo è stato fatto per mezzo di lui;

eppure il mondo non lo ha riconosciuto.

11Venne fra i suoi,

e i suoi non lo hanno accolto.

12A quanti però lo hanno accolto

ha dato potere di diventare figli di Dio:

a quelli che credono nel suo nome,

13i quali, non da sangue

né da volere di carne

né da volere di uomo,

ma da Dio sono stati generati.

14E il Verbo si fece carne

e venne ad abitare in mezzo a noi;

e noi abbiamo contemplato la sua gloria,

gloria come del Figlio unigenito

che viene dal Padre,

pieno di grazia e di verità.

15Giovanni gli dà testimonianza e proclama:

«Era di lui che io dissi:

Colui che viene dopo di me

è avanti a me,

perché era prima di me».

16Dalla sua pienezza

noi tutti abbiamo ricevuto:

grazia su grazia.

17Perché la Legge fu data per mezzo di Mosè,

la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo.

18Dio, nessuno lo ha mai visto:

il Figlio unigenito, che è Dio

ed è nel seno del Padre,

è lui che lo ha rivelato.

Natale del Signore, messa del giorno
Salmo 96,1
CEI: Cantate al Signore un canto nuovo

NV: Cantate Domino canticum novum

Ebrei 1,3: Il Figlio è irradiazione della gloria di Dio (Padre)

La Scrittura ci ricorda costantemente la necessità di cantare Dio.
Il canto di lode non è estetismo, poesia fine a se stessa.

Se lo spettacolo dell'amore di Dio (la sua gloria) non suscita mai canto e apprezzamento entusiastico, vuol dire che non è percepito.

Giovanni 1,14: Noi abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come del Figlio unigenito che viene dal Padre, pieno di grazia e di verità

Il canto è res amoris, questione di amore, scrive S. Agostino. Il canto è il mio destino eterno (cf. Ap 15,3). Cantare Dio è il senso della vita. Essa non serve ad altri scopi, a realizzare qualcos'altro, chissà cosa, magari il Regno di Dio! Ma il Regno di Dio è proprio questo: il Regno è canto, e si edifica cantando.

 

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