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TESTO Per dire "si" non bastano 5 minuti

don Giovanni Berti

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Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria (08/12/2012)

Vangelo: Lc 1,26-38 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 1,26-38

In quel tempo, 26l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, 27a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. 28Entrando da lei, disse: «Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te».

29A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. 30L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. 31Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. 32Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre 33e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».

34Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». 35Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. 36Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: 37nulla è impossibile a Dio». 38Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei.

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Quanto è durato questo incontro tra l'angelo e Maria? L'evangelista Luca ce lo racconta in modo breve ed essenziale, come dev'essere un racconto scritto o anche cinematografico, dove i dialoghi e gli incontri hanno durate brevi per ovvie esigenze legate al mezzo utilizzato.

Ma in realtà, mi domando, quanto tempo sarà passato tra le parole di Gabriele e il "si" di Maria pronunciato alla fine? Quello che l'angelo chiede a Maria non è per nulla facile e di immediata accoglienza. Pensare che Maria non abbia faticato a dare il suo assenso, la trasformerebbe in un essere davvero irreale e disumano. Quando l'evangelista accenna al suo turbamento iniziale e quando lei stessa mette davanti all'angelo la difficoltà di capire come si possa realizzare quello che le viene detto, in questo ci viene restituita una immagine davvero reale e umana di questa giovane donna. Anche lei davanti alla vita con i suoi imprevisti e difficoltà appare smarrita e dubbiosa, come accade ad ogni essere umano nel cammino di vita. E arrivare a dire "si" non è mai questione di 5 minuti, a volte ci vogliono anni o persino una vita intera.

Chiara Corbella ed Enrico Petrillo sono due giovani sposi ventenni. Si sono conosciuti a Medjugorje e poi sposati nel 2008. La loro vita è quella di una giovane coppia cristiana, impegnata nella vita ecclesiale e affiatata. Ma la vita mette loro davanti scelte difficili e "si" quasi impossibili. Chiara ed Enrico devono scegliere per due volte se mettere al mondo oppure no un figlio che, secondo le diagnosi prima del parto, presenta grossissime malformazioni. Dicono di si, ma entrambe le gravidanze finiscono con la morte dei nascituri. La terza gravidanza rivela invece che il bambino, Francesco, è sano. Ma purtroppo la mamma, durante questa ultima gravidanza, scopre un tumore che la attacca in modo forte e devastante. Ed ecco ancora il "si" di Chiara e anche del marito Enrico, a portare avanti la gravidanza nonostante questo comporti la non-cura del tumore fino alla nascita del bambino.

Francesco nasce, ma Chiara purtroppo dopo qualche tempo (12 giugno 2012) muore perché il tumore è troppo avanzato per una possibile cura. Il funerale di Chiara diventa la sua consacrazione finale a Dio, insieme a quella di suo marito con il quale ha preso queste decisioni così importanti e difficili.

Non è stato certo questione di 5 minuti dire "eccomi..." come Maria, davanti a così tante chiamate ad essere testimoni di fede. Penso che Chiara e Enrico hanno testimoniato che dire di "si" a Dio non è impossibile e non toglie spazio alla vita, quella vera, che va anche oltre la morte e che rende il mondo un luogo di amore.

La storia di Chiara Corbella Petrillo e di suo marito Enrico con Francesco richiama altre storie passate (pensiamo alla beata Gianna Beretta Molla) e anche attuali e vicine a noi, storie che mostrano come la storia di Maria e la sua chiamata a far vincere la vita anche quando sembra impossibile, non è solo un racconto letterario. Penso alla storia che molto ha scosso il nostro paese poco tempo fa, ed è quella di Sabina e Zeno che durante l'attesa della nascita di Riccardo scoprono un tumore che sta consumando Sabina. La scelta di rinunciare alle cure contro il tumore per far nascere il figlio non è una scelta facile e porta gravi conseguenze. Riccardo nasce bello e sano, ma sua madre lo gode per poco tempo. La morte ha vinto? Il dolore è davvero tanto e difficile da contenere, ma alla fine vince la fede nella vita che rende questa famiglia viva, nonostante la malattia e la morte di Sabina.

Maria nel racconto del Vangelo dice "si" e scopre che "nulla è impossibile a Dio". Nella sua storia rivedo la storia di Chiara ed Enrico, di Sabina e di Zeno, e le storie di tanti che hanno percorso la strada del "si" a Dio, alla vita e all'amore. È la strada che possiamo fare anche noi, con i nostri tempi, con i nostri timori e dubbi.

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