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TESTO Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te

Riccardo Ripoli  

Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria (08/12/2012)

Vangelo: Lc 1,26-38 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 1,26-38

In quel tempo, 26l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, 27a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. 28Entrando da lei, disse: «Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te».

29A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. 30L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. 31Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. 32Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre 33e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».

34Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». 35Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. 36Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: 37nulla è impossibile a Dio». 38Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei.

L'arrivo di questo passo del Vangelo mi fa sentire vicinissimo il Natale, mi fa venire la voglia di festeggiare il compleanno di Gesù, di essere felice per questo grandissimo dono che Dio ha voluto farci di Suo Figlio. E' un momento magico e speciale e vedere che molti hanno perso il vero senso del Natale mi da tristezza.

Nulla è impossibile a Dio. Maria poteva anche ribellarsi, dire no, respingere il saluto dell'Angelo e rimandarlo da dove era venuta, ed invece si affida a lui, alla sua parola. Crede che nulla sia impossibile a Dio.

Quando morì la mia mamma sentivo un grandissimo vuoto dentro di me.

Il culto della Madonna non era molto radicato dentro il mio animo, ma il Signore aveva deciso di colmare tale lacuna. Il sacerdote che mi ha avviato nel mio percorso di vita, sfociato poi nella fondazione dell'Associazione "Amici della Zizzi", Don Luigi, era un religioso del santuario mariano di Montenero, vicino a Livorno, poteva essere di qualsiasi altra parrocchia, ed invece era legato alla mamma di Gesù, ed era lì che dopo la perdita della mia mamma, il Signore voleva che io capitassi, ed è lì, grazie a Don Luigi che ho scoperto intimamente Maria. E' lì che ho capito la sua forza, il suo essere umano fragile ma fiduciosa in Dio fino ad accettarne incondizionatamente il Suo volere.

E' una mamma, la mamma di tutti noi. La consolatrice delle nostre lacrime, la congiunzione tra l'uomo e Dio.

Il primo miracolo di Gesù, la trasformazione dell'acqua in vino alle nozze di Cana, la si deveall'insistenza di Maria. Un messaggio questo di Gesù che ci si rivolga anche a lei affinché interceda verso il Figlio. Quale figlio si potrà mai rifiutare se la propria mamma gli chiede un aiuto?

Don Luigi, che aveva scelto di vivere nel santuario di Montenero già da quando aveva 17 anni, era innamoratissimo della Madonna e mi ha trasmesso questo grande amore. Le sue omelie erano accattivanti, bellissime, ricordo quando ci raccontò un sogno di un sacerdote domenicano.

Nel sogno questo religioso, insieme ai suoi confratelli, cercava di salire una scala che portava direttamente a Gesù, ma arrivati ad un certo punto scivolanano tutti giù. Dopo diverse volte il domenicano si accorse che poco più in là c'era un'altra scala, vi si avvicinò e cominciò a salirla e vide che portava a Maria che gli faceva segno di avvicinarsi. Una volta giunto in cima, la Madonna gli faceva segno con la mano di andare verso Suo Figlio.

Da quel periodo il mio amore per Maria è cresciuto e non c'è sera che non le dia un saluto, e non c'è mattina che la mia giornata non inizi con una preghiera a lei, la mamma di tutti noi.

 

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