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TESTO Pulisci prima l'interno del bicchiere, perché anche l'esterno diventi netto

Riccardo Ripoli  

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Mercoledì della XXVIII settimana del Tempo Ordinario (Anno II) (17/10/2012)

Vangelo: Lc 11,42-46 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Apparire oggi sembra essere diventata l'essenza del nostro vivere. Si è accettati se si indossa un bell'abito, se si è pettinati alla moda, se abbiamo l'ultimo modello di macchina, se le nostre scarpe sono all'ultimo grido, se doniamo a tutti grandi sorrisi.

Al mercato scegliamo i pomodori più rossi, quelli più tondi, grossi e perfetti. Nella scelta delle persone con cui uscire cerchiamo coloro che come noi fanno mille salamelecchi e non importa se sono privi di sostanza.

Apparire. Solo questo conta ed è ciò che i ragazzi stanno imparando. E' giusto tenersi, vestirsi bene, ma a tutto c'è un limite. Quando si ha timore di dire la propria opinione per non suscitare le ire del nostro interlocutore, quando una camicia o una pettinatura valgono più dello scherzare, quando si cura il proprio aspetto più della propria anima, quando si fa vedere di essere bravi ragazzi e magari si ruba, quando si fanno grandi sorrisi ad una persona mentre si parla male di lui o si trama alle sue spalle è ipocrisia, falsità. Si pulisce bene l'esterno del bicchiere che tutti vedono, ma si lascia sporco l'interno, si pulisce la nostra facciata, ma dentro siamo sporchi con cattivi pensieri e propositi.

I ragazzi che vanno in affidamento hanno dovuto lottare duramente per non affogare, hanno dovuto imparare a fare buon viso a cattivo gioco, ingoiare ogni sorta di cattiveria senza poterla denunciare, ed è per questo che l'affidamento è così importante, perché si deve spezzare una catena, si deve impedire che questi ragazzi continuino una vita di falsità ed a loro volta la insegnino ai figli. Facile non è davvero perché hanno radicato dentro sé queste brutte abitudini, ma è estremamente necessario se vogliamo che la nostra società migliori. La falsità non è propria di ragazzi che hanno avuto problemi, ma è dilagante anche tra coloro che sono considerati di "buona famiglia". E' un mal costume talmente radicato che ormai sembra essere l'unica cosa che conta: apparire.

Il seme dell'onestà, della trasparenza, della sincerità è però in mezzo a noi, è dentro di noi e dobbiamo farlo emergere, dobbiamo coltivare le piccole piantine perché un domani siano un bellissimo bosco e sconfiggano le erbacce nate dall'ipocrisia. Si, erbacce, altro non sono. Come sarà il rapporto tra due coniugi fondato solo sulla bellezza o sull'apparenza? Non crescerà e seccherà alle prime difficoltà, ed il grande numero di separazioni e divorzi lo conferma. Un rapporto, di qualunque natura, basato sul dialogo aperto anche a costo della lite, su valori e principi che rendono la pianta ancorata saldamente al terreno fa sì che l'unione tra due persone duri per sempre.

Ai miei ragazzi insegno sempre ad essere onesti, a dire come la pensano, a rischiare di rovinare un rapporto pur di essere franchi perché è così che lo metteranno alla prova. Ho litigato tante volte nella mia vita, ma i veri amici mi sono sempre accanto pronti a scusare le mie intemperanze e a criticare le mie idee sbagliate. Nell'adolescenza organizzavo in casa mia, con il benestare dei miei genitori, grandi feste con sessanta, ottanta persone. Quanti amici avevo, come ero contento. Al momento in cui morì mia madre mi ritrovai solo, quasi nessuno di quei ragazzi era disponibile al dialogo, a dare una parola di conforto, a donare un sorriso a chi per anni li aveva accolti in casa credendoli amici.

Ricordate il film "la storia infinita"? Il nulla stava prendendo il sopravvento sui sogni, il bene stava soccombendo dinanzi al dilagare del male, ma è bastato che un ragazzino credesse ancora ai sogni per farli rivivere e sconfiggere il nulla. Il bene è talmente forte che basta una briciola per annientare il male anche se ha le sembianze di una montagna. Chi non è falso non si scoraggi, abbia il coraggio di dire la propria idea, di farsi il segno della croce se crede in Dio, di criticare le cattive abitudini ovunque gli sia possibile. Ogni piccolo gesto buono richiamerà l'attenzione del nostro prossimo e potrà essere per lui di stimolo per emergere, per prendere coraggio e sconfiggere l'ipocrisia che sta prendendo il sopravvento in molte persone. Un piccolo gesto può cambiare il mondo. Sporchiamoci le mani per pulire la faccia di chi soffre, prendiamo un bambino in affido anche se saremo criticati, diciamo al professore che non faccia politica a scuola, discutiamo con il genitore che bestemmia. Nessuno è troppo grande o troppo potente per non essere criticato, non soccombiamo all'ipocrisia e alla falsità.

 

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