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TESTO Poi vieni e seguimi

Riccardo Ripoli  

XXVIII Domenica del Tempo Ordinario (Anno B) (14/10/2012)

Vangelo: Mc 10,17-30 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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17Mentre andava per la strada, un tale gli corse incontro e, gettandosi in ginocchio davanti a lui, gli domandò: «Maestro buono, che cosa devo fare per avere in eredità la vita eterna?». 18Gesù gli disse: «Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, se non Dio solo. 19Tu conosci i comandamenti: Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non testimoniare il falso, non frodare, onora tuo padre e tua madre». 20Egli allora gli disse: «Maestro, tutte queste cose le ho osservate fin dalla mia giovinezza». 21Allora Gesù fissò lo sguardo su di lui, lo amò e gli disse: «Una cosa sola ti manca: va’, vendi quello che hai e dallo ai poveri, e avrai un tesoro in cielo; e vieni! Seguimi!». 22Ma a queste parole egli si fece scuro in volto e se ne andò rattristato; possedeva infatti molti beni.

23Gesù, volgendo lo sguardo attorno, disse ai suoi discepoli: «Quanto è difficile, per quelli che possiedono ricchezze, entrare nel regno di Dio!». 24I discepoli erano sconcertati dalle sue parole; ma Gesù riprese e disse loro: «Figli, quanto è difficile entrare nel regno di Dio! 25È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio». 26Essi, ancora più stupiti, dicevano tra loro: «E chi può essere salvato?». 27Ma Gesù, guardandoli in faccia, disse: «Impossibile agli uomini, ma non a Dio! Perché tutto è possibile a Dio».

28Pietro allora prese a dirgli: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito». 29Gesù gli rispose: «In verità io vi dico: non c’è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi per causa mia e per causa del Vangelo, 30che non riceva già ora, in questo tempo, cento volte tanto in case e fratelli e sorelle e madri e figli e campi, insieme a persecuzioni, e la vita eterna nel tempo che verrà.

La mia mamma, nel parlare con le sue amiche di me, raccontava spesso che ero un attento osservatore di ogni cosa, che chiedevo continuamente spiegazioni su ciò che non conoscevo.

Ci sono molti modi di seguire una persona: distrattamente perché così fan tutti, come accade a molti studenti; per abitudine perché ormai faccio quello che mi viene detto, senza però capire o talvolta approvare; con grande attenzione a ciò che dice, soppesando ogni parola criticandola e cercando un dialogo; con grande fiducia, cercando di capire i suoi valori e principi, tentando di metterli in pratica tutti, sia quelli che si capiscono sia altri che sono per noi un mistero, accettandoli come veri per la fiducia che in quella persona si nutre. Quest'ultimo lo si riscontra nel rapporto dei bambini piccoli con i propri genitori, infatti essi prendono per oro colato gli insegnamenti del papà e della mamma accettandoli anche senza averli capiti. Quando un ragazzo cresce tende a mettere in discussione le cose che la propria famiglia gli insegna, ma si lascia facilmente convincere sulla bontà dei principi trasmessi. Con il crescere però si accetta sempre meno una cosa non compresa, fino al punto da ritenere qualsiasi insegnamento impartito come una prevaricazione alla propria libertà di movimento e di pensiero. Così molti fanno con Dio, non accettano nulla di ciò che il Vangelo insegna vedendo la religione come un qualcosa di negativo e coloro che hanno Fede come dei creduloni che parlano da soli.

Non bisognerebbe criticare mai ciò che non si conosce. Queste persone non capiscono quanto sia bello seguire Gesù, andarGli dietro non come bauli, ma con la speranza di capire sempre più, di far crescere la nostra anima, ma lasciando che il Signore, al pari dei genitori quando i figli sono piccoli, si prenda cura di noi, ci mostri la strada da prendere e ci faccia da apripista. Seguimi, ci dice. SeguiamoLo fiduciosi, seguiamo le Sue parole, i Suoi insegnamenti e vedrete che non ci troveremo male, anzi avremo una risposta alle nostre tantissime domande, perché alla fine capiremo che la nostra risposta è Lui stesso.

Momento difficile in casa nostra perché un ragazzo ha preso una brutta strada, abbiamo il pianto nel cuore perché la sua presenza è stata costante nel tempo da ventun'anni. Purtroppo ha deciso di non seguire più certi valori, purtroppo si è creato una sua filosofia di vita che esclude dal suo cuore l'amore per gli altri, la generosità, la sincerità, la correttezza, il rispetto, il perdono e persino l'onestà. Ci manca tantissimo, ma non ci manca ciò che era diventato, sentiamo l'assenza di colui che era, di colui che pensavamo fosse, di colui che speravamo diventasse, ma sopratutto vediamo chiari i suoi "non principi", la sua assenza di valori, la sua vita futura gettata nel bidone della spazzatura e questo fa stare male tutti.

Ha seguito fino ad un certo punto, poi tutto è diventato per lui qualcosa da osteggiare. Abbiamo pazientato, abbiamo parlato, abbiamo discusso, per mesi, per anni. Abbiamo taciuto mille situazioni, siamo passati oltre a mille errori, abbiamo dato mille possibilità, ma adesso la tristezza alberga in noi per un epilogo che lascia tanto amaro in bocca, ma la vita è sua e sua è anche la scelta di sbagliare, di rubare, di fare della bugia il suo pane quotidiano, dell'imbroglio il suo compagno. Ha scelto la vita facile, quella nella quale non bisogna lottare ma solo arraffare. Forse in questi giorni si sarà reso conto che il furto, la truffa', l'accidia possono darti un attimo di euforia, di felicità, ma hanno un rovescio della medaglia molto pesante, portano con sé una serie di conseguenze dannose. E' un po' come se per anni una persona uscisse di casa senza ombrello e senza impermeabile nonostante la presenza di grosse nubi nere all'orizzonte, nonostante che coloro che gli vogliono bene lo abbiano messo in guardia più volte sulle conseguenze del bagnarsi in pieno inverno, nonostante puntualmente il temporale arrivi e ci siano sempre pronti due genitori pronti a portarti l'ombrello ed un cambio asciutto. Ma quanto può durare tutto questo, ma per quanto è giusto che duri? Che insegnamento diamo ad un ragazzo se gli permettiamo di vivere la sua vita con dissolutezza, disonestà, maleducazione, spavalderia. Ci siamo spesso detti "è un ragazzo, cambierà", ma purtroppo di anno in anno il cambiamento che vediamo è sempre verso il peggio, e adesso è arrivato il momento di mettere un freno molto forte, di erigere un muro robusto che potrebbe scavalcare, ma solo con grande fatica e senza nessun aiuto, e vedere che la strada giusta da seguire si trova al di là di quel grande ostacolo che si chiama "crescere".

 

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