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TESTO Commento su Luca 10,2

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

S. Luca evangelista (18/10/2012)

Vangelo: Lc 10,2 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 10,1-9

1Dopo questi fatti il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi. 2Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! 3Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; 4non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada. 5In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. 6Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. 7Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra. 8Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, 9guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”.

La messe è abbondante ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il Signore della messe perché mandi operai nella sua messe.
Lc 10,2

Come vivere questa Parola?
E' bella l'immagine dei campi pieni di spighe mature che ondeggiano nel vento sotto il sole. Guardandoli viene da pensare che prima della messe c'è tutta una storia dietro ogni spiga, ogni vita. Tocca al Signore, cioè a Dio, mandare operai a seminare e curare il grano e, a tempo opportuno, raccogliere la messe. E' la storia della Chiesa e la sua missione nel mondo quella di mandare apostoli, sacerdoti, missionari, catechisti a seminare la fede lasciataci da Gesù: la conoscenza che Dio ci ama e ci salva e ci vuole sempre con Lui nella pienezza di felicità. Però, bisogna ribadire che se tutti noi siamo ‘Chiesa', ciascuno è interpellato perché la missione di Gesù continui oggi. Le persone chiamate ad operare sono i nostri figli, i nostri fratelli, le nostre sorelle; nascono e vengono educati, formati nelle nostre famiglie, scuole, parrocchie. Certo, la chiamata viene da Dio stesso ma la risposta dipende dai nostri figli e figlie, e noi, tutti, siamo responsabili per introdurli a conoscere e amare il Signore, che sanno ascoltare la sua voce dentro il cuore, che sentono il desiderio di amare e di essere in comunione e solidarietà con tutti i fratelli del mondo. Così diventano capaci di riconoscere la voce di Dio fra tanto chiasso e rispondere alla propria vocazione, personale e irrepetibile.
Signore Gesù la messe seminata da te è abbondante, ma davvero, oggi, gli operai sembrano venir meno. Non credo che tu non chiami, ma forse non sentiamo la tua voce e così vengono meno le vocazioni al matrimonio cristiano e alla consacrazione sacerdotale e religiosa.. Ti chiedo, Signore di suscitare uomini e donne così amanti di te che possano infiammarci tutti con la bellezza di una vita vissuta intimamente con te.
La voce di un teologo liturgista
Tutte queste cose le dico perché ognuno, anche tra i più giovani, stia attento, cosicché comprendiamo che siamo tutti un solo corpo, e non ci diversifichiamo gli uni dagli altri se non come le membra dalle membra. E perciò non gettiamo tutto sui sacerdoti, ma anche noi, in quanto parte del comune corpo preoccupiamoci di tutta la Chiesa.
Cesare Giraudo S.J.

 

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