PERFEZIONA LA RICERCA

FestiviFeriali

Parole Nuove - Commenti al Vangelo e alla LiturgiaCommenti al Vangelo
AUTORI E ISCRIZIONE - RICERCA

Torna alla pagina precedente

Icona .doc

TESTO Commento su Isaia 53,10-11; Salmo 32; Ebrei 4,14 - 16; Marco 10,35-45

CPM-ITALIA Centri di Preparazione al Matrimonio (coppie - famiglie)  

XXIX Domenica del Tempo Ordinario (Anno B) (21/10/2012)

Vangelo: Is. 53,10-11; Sal 32; Eb. 4,14 – 16; Mc. 10,35-45 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mc 10,35-45

35Gli si avvicinarono Giacomo e Giovanni, i figli di Zebedeo, dicendogli: «Maestro, vogliamo che tu faccia per noi quello che ti chiederemo». 36Egli disse loro: «Che cosa volete che io faccia per voi?». 37Gli risposero: «Concedici di sedere, nella tua gloria, uno alla tua destra e uno alla tua sinistra». 38Gesù disse loro: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io bevo, o essere battezzati nel battesimo in cui io sono battezzato?». 39Gli risposero: «Lo possiamo». E Gesù disse loro: «Il calice che io bevo anche voi lo berrete, e nel battesimo in cui io sono battezzato anche voi sarete battezzati. 40Ma sedere alla mia destra o alla mia sinistra non sta a me concederlo; è per coloro per i quali è stato preparato».

41Gli altri dieci, avendo sentito, cominciarono a indignarsi con Giacomo e Giovanni. 42Allora Gesù li chiamò a sé e disse loro: «Voi sapete che coloro i quali sono considerati i governanti delle nazioni dominano su di esse e i loro capi le opprimono. 43Tra voi però non è così; ma chi vuole diventare grande tra voi sarà vostro servitore, 44e chi vuole essere il primo tra voi sarà schiavo di tutti. 45Anche il Figlio dell’uomo infatti non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti».

Domenica scorsa la liturgia ci ha fatto meditare sul nostro attaccamento alle ricchezze e anche solo alle cose terrene che ci allontanano dal mettere al centro della nostra vita il Cristo.
Nella prima lettura il profeta Isaia ci ricorda un oracolo profetico particolarmente suggestivo, letto dalla tradizione cristiana per chiarire il mistero della morte e della risurrezione di Cristo salvatore del mondo.
Con il ritornello del Salmo 32 " Donaci, Signore il tuo amore: in te speriamo" il salmista vuole ricordarci che solo chi ha speranza nel Signore sarà salvo, e non avrà timore della morte.
Nella seconda lettura l'apostolo Paolo ricorda una ferma proclamazione di Gesù: tutti coloro che ripongono la loro fiducia in Gesù, il Figlio di Dio fatto uomo, sono certi di avere accesso per lui e con lui, a Dio.
L'evangelista Marco nel Vangelo ci presenta i discepoli Giacomo e Giovanni che chiedono a Gesù di concedergli quello che gli chiederanno. Gesù domanda loro che cosa vogliono e i due rispondono di voler sedere nella sua gloria vicino a lui uno alla sua destra e uno alla sua sinistra. Gesù risponde loro preannunciando la sua passione e morte, e fa loro una domanda: potete voi bere il calice che io devo bere né essere battezzati come io sono battezzato? Alla risposta affermativa dei discepoli Gesù dice che un posto vicino a lui non può concederlo perché è destinato a coloro per i quali è stato creato. Sentito poi che fra i dieci restanti discepoli c'era un certo malcontento, disse loro che colui che vuole essere il primo deve essere l'ultimo.
Buona regola, per tutti noi cristiani, infatti tutti facciamo volontariato, nei settori che più sentiamo vicini alla nostra sensibilità, ma nel nostro fare, dimentichiamo che dobbiamo lavorare per lui e con lui, solo così potremo realizzare la vera comunità ed essere "servi" ultimi per tutti i fratelli.
La vera grandezza sta nel servire, solo nel servizio si può condividere la potenza e la gloria di Dio.
Noi abbiamo bisogno di questo richiamo di Gesù perché il nostro servire sia improntato sull'amore, che non ha per fine la realizzazione di noi stessi ma il bene di tutti per rendere più abitabile la terra.
Nessuno può pretendere di "seguire Gesù" senza ricevere il suo stesso battesimo, senza cioè passare attraverso la sua sepoltura nella morte, senza condividere il suo "calice" di sofferenza ponendo la propria fiducia nel Padre per partecipare alla gloria della risurrezione.
Il Regno di Cristo non ha nulla in comune con i regni terreni. L'ambizione, la ricerca del potere e degli onori non hanno posto.
Al contrario, ognuno deve voler essere l'umile servo degli altri. Non bisogna dimenticare che il ministero e la diaconia, sono termini derivanti l'uno dal latino, l'altro dal greco, che significano "servizio".
Per la riflessione di coppia e di famiglia:
- Siamo capaci di bere sino in fondo il "calice" che ogni giorno si presenta nella quotidianità?

- Nel "servizio" ci affidiamo totalmente alla volontà di Dio Padre o alla nostra?
- Accettiamo oggi l'ultimo posto, per avere domani il primo?

- Il "volontariato" è per noi percorrere la strada che Cristo ci ha affidato o soltanto uno scopo di vita?
Commento a cura di Gianna e Aldo - CPM Genova

 

Ricerca avanzata  (53705 commenti presenti)
Omelie Rituali per: Battesimi - Matrimoni - Esequie
brano evangelico
(es.: Mt 25,31 - 46):
festa liturgica:
autore:
ordina per:
parole: