PERFEZIONA LA RICERCA

Parole Nuove - Commenti al Vangelo e alla LiturgiaCommenti al Vangelo
AUTORI E ISCRIZIONE - RICERCA

Torna alla pagina precedente

Icona .doc

TESTO Il bivio

don Cristiano Mauri  

()

Vangelo: Dt 6,1-9|Rm 13,8-14a|Lc 10,25-37 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Il volontarista, che afferma di credere, di fronte a brani così gongola.
Lo Shemà Israel del Deutoronomio lo esalta.

"Giusto - grida nel suo orgasmo efficentista - bisogna portare Dio in ogni luogo e in ogni situazione... Abbiamo il dovere di affermare la fede e proporla in tutti gli ambiti possibili... Non si possono accettare compromessi di alcun tipo e massimo deve essere lo sforzo di condurre Dio in tutte le occasioni di vita".

San Paolo, con la lettera ai Romani, accende il suo fuoco purificatore.

"E quelli lì che fanno certe cose... E quegli altri che sotto sotto... Ma guarda se ci può comportare in un modo simile... I cristiani non possono permettersi certi atteggiamenti, nessuna zona d'ombra è ammessa per un credente davanti a Dio... Assoluto e senza riserve dev'essere l'impegno a illuminare ogni frammento della propria esperienza di vita... Non ci sono sconti né mezze misure: ne va della nostra coerenza..."

Il buon Samaritano, nel Vangelo di Luca, scatena la sua smania di edificare il Regno. Tutto, subito.

"Finiamola di star lì con le mani in mano con tutto quel che c'è da fare! Dobbiamo sfamare tutti i poveri... Guarire tutti gli ammalati... Raggiungere tutti gli emarginati... Visitare tutti i carcerati... Non c'è tempo da perdere... Non potremo dirci cristiani finché non avremo risolto tutti i problemi dell'umanità... Altrimenti che Regno di Dio annunciamo?".

Il volontarista, che afferma di credere, non mente nell'affermarlo, solo che fallisce - "peccare" significa fallire, mancare il bersaglio - l'oggetto della sua fede. Il volontarista crede, sì, ma in se stesso. "Peccato signor volontarista! Obiettivo mancato. Riprovi, sarà più fortunato". Peccato nel vero senso della Parola. Il suo sforzo finisce lontano lontano da Dio. Ma lui fatica a capirlo. D'altronde vive addirittura con la Parola di Dio in mano e a partire da quella ritiene di orientare tutta la sua vita! Il volontarista, di solito, è pure una figura convincente. Nella Chiesa, spesso, fa successo e la sua parola riscuote molta considerazione. Il volontarista però, sotto sotto, fa una vitaccia e si è convinto che la fede logora chi ce l'ha.

In realtà, come diceva Gaber, "Non fa male credere, fa molto male credere male".

Ma il volontarista: "Gaber, chi? Scemenze... Che io leggo la Bibbia!".

Il credente, di buona volontà, anche lui di fronte a brani così gongola.
Legge il Deuteromio e si scioglie.

"Ti benedico Signore del cielo e della terra perché Tu mi precedi in ogni luogo della mia esistenza. Qualunque cosa io faccia, in qualsiasi situazione mi trovi, con chiunque abbia a che fare tu sei lì prima di me, ad attendermi col Tuo amore, con una Parola da praticare e una Grazia da ricevere. In ogni momento della mia vita non posso mai dire di essere solo, Tu sei sempre con me. Non c'è luogo così lontano in cui Tu non mi abbia già anticipato. Non c'è compito così ingrato in cui Tu mi abbandoni alle mie misere forze".
San Paolo lo incoraggia.

"Non temo Signore il tuo sguardo. Sto davanti a te spoglio come un bimbo sta davanti a sua madre. Nulla di me voglio Ti sia nascosto. Tutto di me può e deve essere raggiunto dal Tuo bene, capace di guarire e di rigenerare. Se in me ci fosse qualcosa di oscuro e poco limpido, non ne sarei spaventato perché ho fiducia nella Tua forza purificatrice".
La parabola del Samaritano lo commuove alle lacrime.

"Non c'è uomo che non sia oggetto delle tue cure, Signore. La delicatezza e la pazienza con cui accudisci i tuoi figli non ha limiti né confini. Non ci sono ferite così profonde o mali così radicali da cui Tu non possa in un modo o nell'altro liberarci. Tu arrivi là dove le nostre possibilità o i ristretti confini dei nostri cuori non sanno arrivare, per portar salvezza a chi nell'uomo non sa più sperare".

Il credente, di buona volontà, ha scelto di compiere la volontà di Dio in ogni momento della sua vita riconoscendo il Suo Primato. Perciò non si preoccupa anzitutto di "compiere", ma di incontrare, ascoltare e conoscere la Presenza, il Volto, la Parola di Colui la cui volontà si è proposto di compiere.
Il credente, di buona volontà, è credente davvero. In Dio.
Purtroppo non riscuote molto successo nella Chiesa.

Passa per "romantico" se non per ingenuo. Se gli va male è un visionario.

Ma lui di solito se ne frega, perché per lui la vita di fede è una vera goduria e con somma ironia mette la freccia e lascia sul posto le incomprensioni di chi crede di credere, ma non lo fa. Lui, che gode della fede, pensa che la fede tolga ogni logorio.
Ah, lui Gaber invece lo ascolta.

E la Bibbia non la legge, bensì ci prega sopra.

Il Vangelo è anche un bivio, sì.
Credere in Dio, nel Dio di Gesù Cristo, o credere in altro.
Fate un po' voi.
Io intanto metto su Gaber.

 

Ricerca avanzata  (54006 commenti presenti)
Omelie Rituali per: Battesimi - Matrimoni - Esequie
brano evangelico
(es.: Mt 25,31 - 46):
festa liturgica:
autore:
ordina per:
parole: