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TESTO Commento su Qoelet 3,1-11; Luca 9,18a

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

Venerdì della XXV settimana del Tempo Ordinario (Anno II) (28/09/2012)

Vangelo: Qo 3,1-11; Lc 9,18a Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 9,18-22

18Un giorno Gesù si trovava in un luogo solitario a pregare. I discepoli erano con lui ed egli pose loro questa domanda: «Le folle, chi dicono che io sia?». 19Essi risposero: «Giovanni il Battista; altri dicono Elia; altri uno degli antichi profeti che è risorto». 20Allora domandò loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Pietro rispose: «Il Cristo di Dio». 21Egli ordinò loro severamente di non riferirlo ad alcuno.

22«Il Figlio dell’uomo – disse – deve soffrire molto, essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e risorgere il terzo giorno».

Ogni evento ha il suo tempo sotto il cielo...
Qo 3,1-11

Un giorno Gesù si trovava in un luogo solitario a pregare
Lc 9,18a

Come vivere questa Parola?
La litania sul tempo di Qoèlet è uno dei brani più conosciuti e gettonati nei discorsi di diversi esponenti e nella letteratura di vario genere; con delle aggiunte non sempre appropriate. Bisogna chiedersi però se tutto il tempo, dal nascere al morire e tra il nascere e il morire, sia dato da Dio agli uomini perché faticasse nell'occuparlo e non possa comprendere la ragione di ciò che Dio compie dal principio alla fine, oppure in quel "ha fatto bella ogni cosa e ha posto nel loro cuore la durata dei tempi" (cf 3,11) anche Qoèlet scorge il mistero della comunione libera tra il Creatore e la sua creatura, e quindi la possibilità di trovare una sintesi armonica tra le antitesi delle azioni temporali.
Una risposta al dilemma, semplice ed efficace, ci viene offerta da Colui che ogni tempo ha vissuto in pienezza, senza risparmiarsi, dall'inizio alla fine. Seguito dalle folle bisognose del pane, della salute, della parola ...e dell'affetto, Gesù si prende del tempo: si ritira in un luogo solitario a pregare . Questo verbo nella serie di Qoèlet non appare. Ma è un'azione che consolida quella comunione tra il divino e l'umano che permette di riconoscere che qualsiasi cosa Dio fa', dura per sempre (cf Qo 3,14); permette di riconoscere che Gesù è il Cristo di Dio (Lc, 9,20): l'unto del Signore, l'Inviato a guarire, a saziare, a consolare, a rendere felice l'uomo di ogni tempo.
Attirami, Signore, in un luogo solitario, insegnami a pregare, insegnami a scorgere nel tempo il tuo passaggio e la tua mano che mi sostiene nel compiere il mio dovere!
La voce di una sorella:
Vivi il momento, vivilo in amore
Clelia Genghini, FMA.

 

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