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TESTO Commento su Matteo 9, 11

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

S. Matteo apostolo ed evangelista (21/09/2012)

Vangelo: Mt 9, 11 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mt 9,9-13

9Andando via di là, Gesù vide un uomo, chiamato Matteo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi». Ed egli si alzò e lo seguì.

10Mentre sedeva a tavola nella casa, sopraggiunsero molti pubblicani e peccatori e se ne stavano a tavola con Gesù e con i suoi discepoli. 11Vedendo ciò, i farisei dicevano ai suoi discepoli: «Come mai il vostro maestro mangia insieme ai pubblicani e ai peccatori?». 12Udito questo, disse: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. 13Andate a imparare che cosa vuol dire: Misericordia io voglio e non sacrifici. Io non sono venuto infatti a chiamare i giusti, ma i peccatori».

I farisei dicevano ai suoi discepoli: come mai il vostro Maestro mangia insieme ai pubblicani e ai peccatori. Udito questo Gesù disse: non sono i sani che hanno bisogno del medico ma i malati. Andate a imparare che cosa vuol dire: Misericordia io voglio e non sacrifici.
Mt 9, 11


Come vivere questa Parola?
La pericope è breve, ma rivela una opposizione frontale di pensiero, di atteggiamento, direi di civiltà.
I farisei, e con loro il fariseismo che penetra purtroppo tanti strati sociali, esalta tutto quello che si presenta come buona azione. Bolla invece fortemente e senza misura tutto quello che sembra fuori dalle buone regole esteriori.
A Gesù importava soprattutto educare l'uomo ad amare, indipendentemente da meriti e appartenenze di tipo sociale o religioso. La sua vera rivoluzione, ancora in atto, è il precetto dell'amore che si può paragonare a qualcosa di estremamente forte. Come una bomba: non di carattere atomico ma divino. Una bomba distruttiva di ipocrite convenzioni legalistiche, di apparenze vuote di amore, di menzogne verniciate di belle maniere.
L'amore, infatti, è tale se arriva a essere misericordia: un superare ogni giudizio negativo sugli altri, per lasciar spazio a una grande longanimità, comprensione, compassionevole attenzione al bisogno dell'altro: quel bisogno che sostanzialmente è esigenza di essere amato/a.
Oggi sosterò contemplando Gesù in atteggiamento di grande misericordia. Gli chiederò di aiutarmi a purificare lo sguardo perché, nel mio relazionarmi agli altri, io sappia lasciar traboccare dal cuore quella forza di amore misericordioso che è verità profonda di sguardo e di atteggiamenti su tutti.
La voce di un Antico Padre
Misericordioso è colui che, quando fa misericordia, non distingue nel suo pensiero una classe di uomini dall'altra.
Isacco di Ninive

 

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