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TESTO Forse anche voi volete andarvene?

Riccardo Ripoli  

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XXI Domenica del Tempo Ordinario (Anno B) (26/08/2012)

Vangelo: Gv 6,60-69 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Gv 6,60-69

60Molti dei suoi discepoli, dopo aver ascoltato, dissero: «Questa parola è dura! Chi può ascoltarla?». 61Gesù, sapendo dentro di sé che i suoi discepoli mormoravano riguardo a questo, disse loro: «Questo vi scandalizza? 62E se vedeste il Figlio dell’uomo salire là dov’era prima? 63È lo Spirito che dà la vita, la carne non giova a nulla; le parole che io vi ho detto sono spirito e sono vita. 64Ma tra voi vi sono alcuni che non credono». Gesù infatti sapeva fin da principio chi erano quelli che non credevano e chi era colui che lo avrebbe tradito. 65E diceva: «Per questo vi ho detto che nessuno può venire a me, se non gli è concesso dal Padre».

66Da quel momento molti dei suoi discepoli tornarono indietro e non andavano più con lui. 67Disse allora Gesù ai Dodici: «Volete andarvene anche voi?». 68Gli rispose Simon Pietro: «Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna 69e noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio».

Molte persone dicono di avere Fede in Dio, ma al momento in cui sono messi alla prova si tirano indietro perché la loro non è Fiducia totale, ma solo perché così sono stati educati, oppure per opportunismo e quindi prendono gli aspetti che gli fanno comodo ed altri li tralasciano.

E' come essere in una grande famiglia, ci sono cose che piacciono ed altre che piacciono meno, regole da rispettare, dialoghi da coltivare, richieste da fare e battaglie da combattere. Ci sono momenti più facile, ed altri più difficili da affrontare. Alla base però ci deve essere la fiducia negli altri membri della famiglia. Fiducia non vuol dire prendere per oro colato ciò che ci viene detto, ma cercare di capire il perché delle cose, dialogare, a volte anche litigare, ma alla fine accettare anche un no, fare proprio un consiglio anche se non lo condividiamo, prendere una brontolata come un momento di crescita e di analisi di sé stessi alla luce delle parole dette da chi ci vuole bene. Se non c'è la voglia di dialogo, se si tiene il broncio quando le cose non vanno come vorremmo, se ogni regola è vista come una limitazione alla propria libertà significa che sotto sotto non c'è quella fiducia che è alla base di qualunque rapporto umano, a maggior ragione in una famiglia. Se non si ha il coraggio di chiedere scusa oppure di trovare il modo di capire o di esprimere le proprie idee, se si rinuncia per il quieto vivere e si vive tutto con superficialità senza fare un programma di vita, vuol dire che ci si sente fuori da quel contesto.

Così è per la Fede. Molti dicono di credere, ma poi non è vero perché non hanno fiducia in Dio, non si lasciano guidare, non accettano un no, cominciano con il non fare più la comunione, per poi restare fuori dalla Chiesa e pian piano si allontanano da Lui.

Stupidi. Perdere l'unico conforto che ci è concesso, un supporto che non verrà mai meno. Un marito, una moglie prima o poi moriranno, le malattie oggigiorno incombono, il lavoro si perde con la facilità di una folta di vento, ed allora da chi andremo? Tutti abbiamo bisogno di avere vicino persone che ci vogliono bene, ma il Signore è l'Amico Fedele che mai ci tradirà. Le Sue parole però a volte sono dure, ci dice cosa dobbiamo fare e spesso non ci piace: non smettere di studiare, non tradire tua moglie o tuo marito, non rubare, non picchiare. E' più facile allora allontanarsi da Lui, tapparsi le orecchie, non entrare in Chiesa, non farLo entrare nel nostro cuore così da non sentire le Sue critiche, i Suoi consigli e poter essere liberi di fare ciò che vogliamo. Non fanno forse così tanti figli che non ascoltano i consigli dei genitori? Cercano in giro finché non trovano qualcuno che dia loro ragione e, se non lo trovano, non hanno nemmeno l'umiltà di dire "e se mi stessi sbagliando".

Brutta cosa la superbia di pensare di essere sempre nel giusto. Brutta cosa l'incapacità di guardarsi dentro. Brutta cosa il non cercare il dialogo a qualunque costo. Brutta cosa l'abbandonare una strada a favore di una vita più semplice.

Chi si comporta così, chi esclude dalla propria vita il Signore o i genitori è stolto perché non si accorge che mette da parte gli unici che gli vogliono bene e che possono darti il consiglio giusto. Si accomodino pure costoro, rinuncino pure a Dio perché ha parole troppe dure, ma il giorno che avranno bisogno di Lui, quando avranno un problema che non sapranno risolvere, un tumore scoperto al proprio figlio e senza speranza di salvezza, dove andranno, verso chi guarderanno per avere un aiuto? Ma la di là di questo, come si fa a vivere una vita senza amore? Pensate davvero che l'amore di altri possa bastarvi? Alzi la mano chi non ha mai litigato con il proprio partner. I matrimoni che durano sono purtroppo pochi, portarli avanti non è cosa facile, e l'amore di Dio, sentirlo presente è un'arma in più per camminare con gioia nei sentieri della vita.

 

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