TESTO Commento su Matteo 11,25-30
Sabato della XVIII settimana del Tempo Ordinario (Anno II) (11/08/2012)
Vangelo: Mt 17,14-20
Il brano si articola sull'impotenza dei discepoli di guarire il fanciullo a causa della loro poca fede (v. 20), nel mezzo di una generazione senza fede (v. 17) e conclude presentando la potenza della vera fede (v. 20).
Per Matteo questo ragazzo è simbolo del popolo d'Israele incredulo (cfr Dt 32,5) che non ha percepito la presenza di Dio in mezzo a sé (v. 17).
I discepoli non possono scacciare il demonio con le loro forze, ma solo con la potenza di Dio. La fede è l'unico mezzo per mettersi in contatto con Dio e usufruire della sua potenza.
Matteo richiama la parabola del granello di senapa (13,31-32) la cui crescita va molto al di là delle attese iniziali.
Questo testo sembra contenere una contraddizione. Gesù rimprovera i discepoli per la loro poca fede e poi dice che un granellino di fede sposta le montagne.
Alcuni codici non parlano di poca fede (oligopistìa), ma di "nessuna fede" o di "incredulità". Comunque si voglia leggere il testo, si tratta nel primo caso di "nessuna fede" o di "poca fede" esitante, contraddittoria e dubbiosa; nel secondo caso si parla di un granellino di fede autentica.