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TESTO Solo Lui

don Roberto Seregni  

Santissimo Corpo e Sangue di Cristo (Anno B) (10/06/2012)

Vangelo: Mc 14,12-16.22-26 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mc 14,12-16.22-26

12Il primo giorno degli Azzimi, quando si immolava la Pasqua, i suoi discepoli gli dissero: «Dove vuoi che andiamo a preparare, perché tu possa mangiare la Pasqua?». 13Allora mandò due dei suoi discepoli, dicendo loro: «Andate in città e vi verrà incontro un uomo con una brocca d’acqua; seguitelo. 14Là dove entrerà, dite al padrone di casa: “Il Maestro dice: Dov’è la mia stanza, in cui io possa mangiare la Pasqua con i miei discepoli?”. 15Egli vi mostrerà al piano superiore una grande sala, arredata e già pronta; lì preparate la cena per noi». 16I discepoli andarono e, entrati in città, trovarono come aveva detto loro e prepararono la Pasqua.

22E, mentre mangiavano, prese il pane e recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro, dicendo: «Prendete, questo è il mio corpo». 23Poi prese un calice e rese grazie, lo diede loro e ne bevvero tutti. 24E disse loro: «Questo è il mio sangue dell’alleanza, che è versato per molti. 25In verità io vi dico che non berrò mai più del frutto della vite fino al giorno in cui lo berrò nuovo, nel regno di Dio».

26Dopo aver cantato l’inno, uscirono verso il monte degli Ulivi.

In questi ultimi giorni mi sono arrivate centinaia di mail e messaggi su FaceBook da parte di amici e lettori che mi assicurano la loro preghiera e la loro amicizia per questa nuova esperienza missionaria in Perù che mi preparo a vivere.

Mi è davvero impossibile rispondere a ciascuno, quindi "sfrutto" questa pagina per ringraziarvi di cuore e chiedervi di continuare a ricordarmi nella vostra preghiera.

Almeno per un mese spero di proseguire queste pagine di commento al Vangelo domenicale... Vedremo. Vi terrò aggiornati!

Mentre stanno per spegnersi le campanelle scolastiche e molti oratori si preparano alle attività estive, la liturgia ci fa vivere la festa del Corpus Domini.

A volte, quando celebro la S. Messa, mi viene da sorridere pensando all'infinita fantasia di Gesù. Avrebbe potuto rimanere in mezzo a noi in mille e mille modi, avrebbe potuto lasciarci il segno definitivo della sua potenza e della sua gloria in una forma inequivocabile, tanto per convincerci al cento per cento e smuovere pure i più dubbiosi.
Invece no. Non sarebbe stato nel suo stile...

Gesù decide di rimanere in mezzo a noi, presente nella sua comunità nel segno fragile e quotidiano del pane e del vino.

Tutto il Suo corpo, la Sua storia, la Sua vita appassionata d'amore sono lì, in quel pezzo di pane. Da mangiare. Da contemplare. Da custodire.

Mangiare quel Pane è nutrirsi del cuore palpitante dell'amore, è assimilare il segreto di quella vita più forte della morte, è scoprire che Dio mi è più intimo di quanto io lo sia con me stesso.

Mangiare di Lui accettare e desiderare di essere spezzati come il Suo Corpo, è scoprire che solo Lui sfama e disseta le nostre inquietudini, che solo Lui può dare forza e direzione alla nostra vita, che solo Lui nutre i nostri desideri più profondi.

Mangiare il Suo Corpo è una dichiarazione di guerra alla mediocrità e alla superficialità, è abbattere gli steccati delle divisioni e del particolarismo, è allungare lo sguardo alla misura estrema del Suo dono.

Condivido un dono di un grande amico che raccoglie alcune immagini di questi anni tiranesi e uno dei brani più belli che abbiamo inciso con i ragazzi dell'Oratorio: http://www.youtube.com/watch?v=e8VQTo8p11Y&feature=share


Buona domenica e buona settimana
donRobi

 

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