PERFEZIONA LA RICERCA

Parole Nuove - Commenti al Vangelo e alla LiturgiaCommenti al Vangelo
AUTORI E ISCRIZIONE - RICERCA

Torna alla pagina precedente

Icona .doc

TESTO Sensi e Spirito

don Cristiano Mauri  

Pentecoste (27/05/2012)

Vangelo: Gv 14,15-20 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Gv 14,15-20

15Se mi amate, osserverete i miei comandamenti; 16e io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre, 17lo Spirito della verità, che il mondo non può ricevere perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete perché egli rimane presso di voi e sarà in voi. 18Non vi lascerò orfani: verrò da voi. 19Ancora un poco e il mondo non mi vedrà più; voi invece mi vedrete, perché io vivo e voi vivrete. 20In quel giorno voi saprete che io sono nel Padre mio e voi in me e io in voi.

Viene lo Spirito.
Viene nella sua casa.

E' questa la sua dimora: quest'Uomo è il posto dello Spirito.

E' sorprendente osservare come credere in Dio sia anche, sempre, credere nell'Uomo e nel suo essere "fatto per Dio".
Il difetto di fede spesso si gioca lì.

E proprio in quell'incredulità costruiamo l'ostacolo al Suo agire.
Ma lo Spirito è per l'Uomo e l'Uomo per lo Spirito.

Abbiamo visto la carne di Gesù mostrare quest'assoluta consonanza.

E se c'è un "luogo" in cui vedere lo Spirito, questo non è certo un evento naturale o la forma di un animale, ma la carne di un uomo che l'ha accolto.

Perciò, l'annuncio pasquale del dono che ci viene fatto, è anzitutto annuncio di "come" e di "cosa" siamo fatti: carne disposta allo Spirito.

E, insieme, di quanto lo Spirito cerchi l'incarnato, il quale diventa poi Sua evidenza.
Una dinamica sponsale, questa. Un amplesso.

Che tocca l'unità della persona e la coinvolge integralmente.

Non, dunque, un'esperienza di carattere solo interiore emotiva o conoscitiva, l'incontro con lo Spirito è anche un fatto sensoriale.
Parlare, udire, toccare, gustare, sentire.

Non c'è esperienza spirituale in senso evangelico e cristiano che non passi anche da lì, anzi, soprattutto da lì.

Se il cuore e la mente diventano sorgenti d'acqua viva, i sensi sono i canali in cui quest'abbondanza fluisce.

E la fede, nello Spirito e nell'uomo, producono una novità di vita: genera e rigenera, plasma e riplasma. Nell'uomo nuovo anche il modo di percepire le cose si rinnova: sensi nuovi sono quelli di chi davvero è preso dallo Spirito. Un modo spirituale di stare di fronte e dentro alle cose.

Occhi realmente comprensivi. Che sanno incontrare la realtà - uomo o oggetto - nella sua interezza, che raggiungono anche quel che è nascosto, che intercettano ciò che è essenziale, che trapassano l'impenetrabile, che sanno giocare tra il dettaglio e l'insieme, facendoli dialogare in un circolo virtuoso.

Orecchie che sono vere aperture. Canali che scavano l'animo perché la realtà per intera vi trovi spazio e vi si sistemi. Feritoie d'universalità sul mondo, aperte ad ogni frequenza, senza filtri o censure aprioristiche. Disarmo del cuore disposto a lasciarsi segnare.

Tatto, in equilibrio tra prossimità e rispetto. Disposto al ruvido e al vellutato, al delicato e al pungente. Sostenere e non trattenere. Stringer senza soffocare. Scaldare ma non affannare. A goder la bellezza dello scambio, lasciandola decantare nei silenzi della distanza.

Gusto, al riparo da ogni forma di ingordigia. Nè troppo, né poco. Nel rifiuto della voracità e del trangugiare ossessivo e irrispettoso tanto della qualità quanto della sostanza. Una forma di contemplazione, una spiccata abilità ad apprezzar le differenze, le caratteristiche peculiari, le sfumature di colori e intensità.

Odorato, quale attitudine a preparar l'incontro. Anticipare la presenza dell'altro, presentirne gli elementi, alimentare il desiderio, disporre le migliori condizioni. Ma pure, custodire il distacco continuando a raccogliere l'alone della presenza altrui come una memoria di cui far tesoro.

L'uomo spirituale è uomo che sente integralmente nello Spirito.

Persino il suo modo di vedere, ascoltare, toccare, gustare, odorare sono esperienza spirituale.

Il nostro approccio occidentale non ci aiuta a pensare anche così l'opera del Paraclito e tendiamo a confinarla in qualcosa di cerebrale o emotivo.

Allo stesso tempo è facile considerare la venuta del Consolatore come un evento eccezionale dai tratti miracolistici e dai segni prodigiosi.

Imparare ad usare anche dei 5 sensi in modo spirituale è invece uno degli antidoti più efficaci contro tutto questo. Una via privilegiata per imparare a vedere lo Spirito quale presenza quotidiana, ordinaria e fortemente intrecciata con la concretezza della vita.

 

Ricerca avanzata  (53712 commenti presenti)
Omelie Rituali per: Battesimi - Matrimoni - Esequie
brano evangelico
(es.: Mt 25,31 - 46):
festa liturgica:
autore:
ordina per:
parole: