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TESTO Il mondo li ha odiati, perché essi non sono del mondo

Ileana Mortari - rito ambrosiano  

VII domenica T. Pasqua (Anno B) (20/05/2012)

Vangelo: Gv 17,11-19 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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11Io non sono più nel mondo; essi invece sono nel mondo, e io vengo a te. Padre santo, custodiscili nel tuo nome, quello che mi hai dato, perché siano una sola cosa, come noi.

12Quand’ero con loro, io li custodivo nel tuo nome, quello che mi hai dato, e li ho conservati, e nessuno di loro è andato perduto, tranne il figlio della perdizione, perché si compisse la Scrittura. 13Ma ora io vengo a te e dico questo mentre sono nel mondo, perché abbiano in se stessi la pienezza della mia gioia. 14Io ho dato loro la tua parola e il mondo li ha odiati, perché essi non sono del mondo, come io non sono del mondo.

15Non prego che tu li tolga dal mondo, ma che tu li custodisca dal Maligno. 16Essi non sono del mondo, come io non sono del mondo. 17Consacrali nella verità. La tua parola è verità. 18Come tu hai mandato me nel mondo, anche io ho mandato loro nel mondo; 19per loro io consacro me stesso, perché siano anch’essi consacrati nella verità.

Il vangelo odierno ci presenta un brano della cosiddetta "preghiera sacerdotale" di Gesù, che occupa tutto il cap.17 (per i vv.1b-11 si veda il commento alla 5° domenica di Pasqua B in rito ambrosiano). La pericope inizia con un riferimento al "mondo", termine-concetto che merita un approfondimento.

Su 105 ricorrenze del termine "mondo" nel N.T., ben 78 sono nel vangelo di Giovanni (18 si trovano nel solo cap.17, che stiamo analizzando), 24 nelle lettere, 3 in Apocalisse; se ne deduce che "mondo" ("kosmos" nell'originale greco) è un termine tipico di Giovanni, che riveste fondamentalmente tre diversi significati.

Il primo è geografico-cosmologico e indica la realtà creata; così ad esempio in Giov.11,9: "la luce di questo mondo"; il secondo significato ha valore antropologico, in quanto si riferisce all'umanità; il mondo in questo caso equivale all'insieme degli uomini: "il mondo è andato dietro a lui [Gesù]" (Giov.12,19).

Questi primi due significati sono positivi o almeno neutri.

Il terzo significato è invece decisamente negativo, perché in questo caso "mondo" diventa la sigla per racchiudere ed esprimere la realtà tenebrosa e ostile a Dio, il simbolo del male e del peccato.

Il rapporto di Dio con il mondo in questo 3° significato corrisponde a quello della luce con le tenebre (cfr.Prologo). Il creato non riconosce il Creatore, le tenebre si rifiutano alla luce (Giov.1,5-9) e anche alla verità (Giov.17,17; 18,37).

La redenzione si presenta pertanto come un evento drammatico in cui l'amore del Creatore per le sue creature si adempie con l'invio del Figlio: Colui che "non è di questo mondo" (Giov.8,21-23) viene in esso come la luce e il salvatore, per rendere testimonianza alla verità (18,37), donare la vita vera(Giov.6,33.51) e prendere su di sé il peccato del mondo (Giov.1,29).

Ma quest'ultimo, che "è retto dal "principe di questo mondo" (Giov.12,31;16,11), è ostile a Dio, si oppone all'opera di salvezza del Figlio, non crede in Lui, anzi lo odia.

Però da questo "mondo" negativo è possibile uscire; "A quanti lo hanno accolto ha dato potere di diventare figli di Dio, i quali .....da Dio sono stati generati (Giov.1,12-13)

Essere "figli di Dio" e "discepoli di Cristo" significa ripercorrere le orme del Maestro, ascoltare il suo insegnamento, imitarlo nella sua bontà e anche condividere la sua sofferenza; questo perché per entrambi, Gesù e i discepoli, è inevitabile lo scontro con il "mondo".

Fin dall'inizio del suo ministero, Gesù deve subire le accuse e i contrasti del "mondo", termine che può designare le autorità religiose di Israele, o i giudei, o gli stessi parenti di Gesù: insomma tutti coloro che gli si oppongono, fino ad arrivare alla sentenza di Caifa ("E' conveniente che un solo uomo muoia per il popolo"- Giov.18,14)

Questa è la sorte di Gesù decretata dal "mondo"; sembrerebbe una sconfitta; in realtà è il Cristo che, nella sua ora di passione, morte e resurrezione vince il mondo stesso e ne abbatte il Principe.

Tuttavia la pienezza di questa vittoria si avrà solo alla fine.

Infatti il processo di cui sopra non si esaurisce con la condanna a morte di Gesù, ma continua verso i discepoli e poi nella storia e nella vita della Chiesa fino ai nostri giorni.

Il "mondo" giovanneo nel 3° significato è quella realtà che si aliena da Dio respingendone il progetto creatore, ed accetta l'ideologia che lo occulta, i falsi valori propri di un sistema di violenza e morte, il potere del denaro (cfr. Giov.8,44), la pratica del peccato, della violenza e dell'omicidio.

Oggi come oggi, come si traduce in concreto questa parola di Dio? Se ci guardiamo intorno, vediamo purtroppo quanto essa sia vera e attuale.

Anche se non immediatamente presente nei nostro mondo occidentale, sappiamo bene come la persecuzione dei cristiani non abbia conosciuto soste dal tempo delle prime comunità.

"Il mondo li ha odiati, perché essi non sono del mondo" (Giov.17,14)

Anni '80: in Brasile Chico Mendes prende le difese dei siringueiros, i raccoglitori di caucciù della foresta amazzonica, sfruttati in maniera disumana, e fonda il sindacato e il Partito dei lavoratori. Viene assassinato sulla porta di casa il 22 dicembre 1988.

"Il mondo li ha odiati, perché essi non sono del mondo" (Giov.17,14)

24-4-1998: Mons. Juan Gerardi, vescovo della Diocesi del Quiché (Guatemala) presenta il rapporto "Guatemala, mai più", che indica esercito e governo del paese come responsabili di genocidio e crimini contro l'umanità durante i lunghi anni della guerra civile (1960-1996). Due giorni dopo viene assassinato.

"Il mondo li ha odiati, perché essi non sono del mondo" (Giov.17,14)

agosto-settembre 2008: in India - soprattutto nello stato di Orissa - gruppi indù, legati a concreti poteri politici ed economici, vedono nell'impegno dei cristiani per la giustizia e l'uguaglianza un pericolo alla loro supremazia; scatenano una persecuzione efferata con 80 morti, 30.000 profughi incendi, distruzioni di case e chiese, violenze di ogni genere.

"Il mondo li ha odiati, perché essi non sono del mondo" (Giov.17,14)

24 maggio 2009: ci sono nel mondo ben 14 paesi (dal Brasile all'Iraq, dal Sudan alle Filippine), in cui professare la fede cristiana può costare la vita, dal momento che il seguace di Gesù è irriducibile a qualsiasi forma di potere che si pretende assoluto e ciò lo rende molto scomodo, un ostacolo da eliminare. Ogni anno abbiamo almeno 25 martiri tra missionari, laici, religiosi.

Questa è la realtà che Gesù predice nel suo ultimo discorso ai discepoli; ma nello stesso tempo li rassicura e prega per loro: "Padre santo, custodiscili nel tuo nome...custodiscili dal Maligno" (Giov.17,11.15), perché sa bene che la loro fede in Lui vincerà il mondo (1° Giov.5,4-5).

 

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