PERFEZIONA LA RICERCA

FestiviFeriali

Parole Nuove - Commenti al Vangelo e alla LiturgiaCommenti al Vangelo
AUTORI E ISCRIZIONE - RICERCA

Torna alla pagina precedente

Icona .doc

TESTO Commento su Giovanni 18,1- 19,42

Omelie.org - autori vari  

Venerdì Santo (Passione del Signore) (06/04/2012)

Vangelo: Gv 18,1- 19,42 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Gv 18,1-19,42

1Dopo aver detto queste cose, Gesù uscì con i suoi discepoli al di là del torrente Cedron, dove c’era un giardino, nel quale entrò con i suoi discepoli. 2Anche Giuda, il traditore, conosceva quel luogo, perché Gesù spesso si era trovato là con i suoi discepoli. 3Giuda dunque vi andò, dopo aver preso un gruppo di soldati e alcune guardie fornite dai capi dei sacerdoti e dai farisei, con lanterne, fiaccole e armi. 4Gesù allora, sapendo tutto quello che doveva accadergli, si fece innanzi e disse loro: «Chi cercate?». 5Gli risposero: «Gesù, il Nazareno». Disse loro Gesù: «Sono io!». Vi era con loro anche Giuda, il traditore. 6Appena disse loro «Sono io», indietreggiarono e caddero a terra. 7Domandò loro di nuovo: «Chi cercate?». Risposero: «Gesù, il Nazareno». 8Gesù replicò: «Vi ho detto: sono io. Se dunque cercate me, lasciate che questi se ne vadano», 9perché si compisse la parola che egli aveva detto: «Non ho perduto nessuno di quelli che mi hai dato». 10Allora Simon Pietro, che aveva una spada, la trasse fuori, colpì il servo del sommo sacerdote e gli tagliò l’orecchio destro. Quel servo si chiamava Malco. 11Gesù allora disse a Pietro: «Rimetti la spada nel fodero: il calice che il Padre mi ha dato, non dovrò berlo?».

12Allora i soldati, con il comandante e le guardie dei Giudei, catturarono Gesù, lo legarono 13e lo condussero prima da Anna: egli infatti era suocero di Caifa, che era sommo sacerdote quell’anno. 14Caifa era quello che aveva consigliato ai Giudei: «È conveniente che un solo uomo muoia per il popolo».

15Intanto Simon Pietro seguiva Gesù insieme a un altro discepolo. Questo discepolo era conosciuto dal sommo sacerdote ed entrò con Gesù nel cortile del sommo sacerdote. 16Pietro invece si fermò fuori, vicino alla porta. Allora quell’altro discepolo, noto al sommo sacerdote, tornò fuori, parlò alla portinaia e fece entrare Pietro. 17E la giovane portinaia disse a Pietro: «Non sei anche tu uno dei discepoli di quest’uomo?». Egli rispose: «Non lo sono». 18Intanto i servi e le guardie avevano acceso un fuoco, perché faceva freddo, e si scaldavano; anche Pietro stava con loro e si scaldava.

19Il sommo sacerdote, dunque, interrogò Gesù riguardo ai suoi discepoli e al suo insegnamento. 20Gesù gli rispose: «Io ho parlato al mondo apertamente; ho sempre insegnato nella sinagoga e nel tempio, dove tutti i Giudei si riuniscono, e non ho mai detto nulla di nascosto. 21Perché interroghi me? Interroga quelli che hanno udito ciò che ho detto loro; ecco, essi sanno che cosa ho detto». 22Appena detto questo, una delle guardie presenti diede uno schiaffo a Gesù, dicendo: «Così rispondi al sommo sacerdote?». 23Gli rispose Gesù: «Se ho parlato male, dimostrami dov’è il male. Ma se ho parlato bene, perché mi percuoti?». 24Allora Anna lo mandò, con le mani legate, a Caifa, il sommo sacerdote.

25Intanto Simon Pietro stava lì a scaldarsi. Gli dissero: «Non sei anche tu uno dei suoi discepoli?». Egli lo negò e disse: «Non lo sono». 26Ma uno dei servi del sommo sacerdote, parente di quello a cui Pietro aveva tagliato l’orecchio, disse: «Non ti ho forse visto con lui nel giardino?». 27Pietro negò di nuovo, e subito un gallo cantò.

28Condussero poi Gesù dalla casa di Caifa nel pretorio. Era l’alba ed essi non vollero entrare nel pretorio, per non contaminarsi e poter mangiare la Pasqua. 29Pilato dunque uscì verso di loro e domandò: «Che accusa portate contro quest’uomo?». 30Gli risposero: «Se costui non fosse un malfattore, non te l’avremmo consegnato». 31Allora Pilato disse loro: «Prendetelo voi e giudicatelo secondo la vostra Legge!». Gli risposero i Giudei: «A noi non è consentito mettere a morte nessuno». 32Così si compivano le parole che Gesù aveva detto, indicando di quale morte doveva morire.

33Pilato allora rientrò nel pretorio, fece chiamare Gesù e gli disse: «Sei tu il re dei Giudei?». 34Gesù rispose: «Dici questo da te, oppure altri ti hanno parlato di me?». 35Pilato disse: «Sono forse io Giudeo? La tua gente e i capi dei sacerdoti ti hanno consegnato a me. Che cosa hai fatto?». 36Rispose Gesù: «Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perché non fossi consegnato ai Giudei; ma il mio regno non è di quaggiù». 37Allora Pilato gli disse: «Dunque tu sei re?». Rispose Gesù: «Tu lo dici: io sono re. Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per dare testimonianza alla verità. Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce». 38Gli dice Pilato: «Che cos’è la verità?».

E, detto questo, uscì di nuovo verso i Giudei e disse loro: «Io non trovo in lui colpa alcuna. 39Vi è tra voi l’usanza che, in occasione della Pasqua, io rimetta uno in libertà per voi: volete dunque che io rimetta in libertà per voi il re dei Giudei?». 40Allora essi gridarono di nuovo: «Non costui, ma Barabba!». Barabba era un brigante.

1Allora Pilato fece prendere Gesù e lo fece flagellare. 2E i soldati, intrecciata una corona di spine, gliela posero sul capo e gli misero addosso un mantello di porpora. 3Poi gli si avvicinavano e dicevano: «Salve, re dei Giudei!». E gli davano schiaffi.

4Pilato uscì fuori di nuovo e disse loro: «Ecco, io ve lo conduco fuori, perché sappiate che non trovo in lui colpa alcuna». 5Allora Gesù uscì, portando la corona di spine e il mantello di porpora. E Pilato disse loro: «Ecco l’uomo!».

6Come lo videro, i capi dei sacerdoti e le guardie gridarono: «Crocifiggilo! Crocifiggilo!». Disse loro Pilato: «Prendetelo voi e crocifiggetelo; io in lui non trovo colpa». 7Gli risposero i Giudei: «Noi abbiamo una Legge e secondo la Legge deve morire, perché si è fatto Figlio di Dio».

8All’udire queste parole, Pilato ebbe ancor più paura. 9Entrò di nuovo nel pretorio e disse a Gesù: «Di dove sei tu?». Ma Gesù non gli diede risposta. 10Gli disse allora Pilato: «Non mi parli? Non sai che ho il potere di metterti in libertà e il potere di metterti in croce?». 11Gli rispose Gesù: «Tu non avresti alcun potere su di me, se ciò non ti fosse stato dato dall’alto. Per questo chi mi ha consegnato a te ha un peccato più grande».

12Da quel momento Pilato cercava di metterlo in libertà. Ma i Giudei gridarono: «Se liberi costui, non sei amico di Cesare! Chiunque si fa re si mette contro Cesare». 13Udite queste parole, Pilato fece condurre fuori Gesù e sedette in tribunale, nel luogo chiamato Litòstroto, in ebraico Gabbatà. 14Era la Parasceve della Pasqua, verso mezzogiorno. Pilato disse ai Giudei: «Ecco il vostro re!». 15Ma quelli gridarono: «Via! Via! Crocifiggilo!». Disse loro Pilato: «Metterò in croce il vostro re?». Risposero i capi dei sacerdoti: «Non abbiamo altro re che Cesare». 16Allora lo consegnò loro perché fosse crocifisso.

Essi presero Gesù 17ed egli, portando la croce, si avviò verso il luogo detto del Cranio, in ebraico Gòlgota, 18dove lo crocifissero e con lui altri due, uno da una parte e uno dall’altra, e Gesù in mezzo. 19Pilato compose anche l’iscrizione e la fece porre sulla croce; vi era scritto: «Gesù il Nazareno, il re dei Giudei». 20Molti Giudei lessero questa iscrizione, perché il luogo dove Gesù fu crocifisso era vicino alla città; era scritta in ebraico, in latino e in greco. 21I capi dei sacerdoti dei Giudei dissero allora a Pilato: «Non scrivere: “Il re dei Giudei”, ma: “Costui ha detto: Io sono il re dei Giudei”». 22Rispose Pilato: «Quel che ho scritto, ho scritto».

23I soldati poi, quando ebbero crocifisso Gesù, presero le sue vesti, ne fecero quattro parti – una per ciascun soldato – e la tunica. Ma quella tunica era senza cuciture, tessuta tutta d’un pezzo da cima a fondo. 24Perciò dissero tra loro: «Non stracciamola, ma tiriamo a sorte a chi tocca». Così si compiva la Scrittura, che dice:

Si sono divisi tra loro le mie vesti

e sulla mia tunica hanno gettato la sorte.

E i soldati fecero così.

25Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria madre di Clèopa e Maria di Màgdala. 26Gesù allora, vedendo la madre e accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco tuo figlio!». 27Poi disse al discepolo: «Ecco tua madre!». E da quell’ora il discepolo l’accolse con sé.

28Dopo questo, Gesù, sapendo che ormai tutto era compiuto, affinché si compisse la Scrittura, disse: «Ho sete». 29Vi era lì un vaso pieno di aceto; posero perciò una spugna, imbevuta di aceto, in cima a una canna e gliela accostarono alla bocca. 30Dopo aver preso l’aceto, Gesù disse: «È compiuto!». E, chinato il capo, consegnò lo spirito.

31Era il giorno della Parasceve e i Giudei, perché i corpi non rimanessero sulla croce durante il sabato – era infatti un giorno solenne quel sabato –, chiesero a Pilato che fossero spezzate loro le gambe e fossero portati via. 32Vennero dunque i soldati e spezzarono le gambe all’uno e all’altro che erano stati crocifissi insieme con lui. 33Venuti però da Gesù, vedendo che era già morto, non gli spezzarono le gambe, 34ma uno dei soldati con una lancia gli colpì il fianco, e subito ne uscì sangue e acqua. 35Chi ha visto ne dà testimonianza e la sua testimonianza è vera; egli sa che dice il vero, perché anche voi crediate. 36Questo infatti avvenne perché si compisse la Scrittura: Non gli sarà spezzato alcun osso. 37E un altro passo della Scrittura dice ancora: Volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto.

38Dopo questi fatti Giuseppe di Arimatea, che era discepolo di Gesù, ma di nascosto, per timore dei Giudei, chiese a Pilato di prendere il corpo di Gesù. Pilato lo concesse. Allora egli andò e prese il corpo di Gesù. 39Vi andò anche Nicodèmo – quello che in precedenza era andato da lui di notte – e portò circa trenta chili di una mistura di mirra e di àloe. 40Essi presero allora il corpo di Gesù e lo avvolsero con teli, insieme ad aromi, come usano fare i Giudei per preparare la sepoltura. 41Ora, nel luogo dove era stato crocifisso, vi era un giardino e nel giardino un sepolcro nuovo, nel quale nessuno era stato ancora posto. 42Là dunque, poiché era il giorno della Parasceve dei Giudei e dato che il sepolcro era vicino, posero Gesù.

COMMENTO ALLE LETTURE

a cura di Padre Alvise Bellinato

Il Venerdì Santo è un giorno particolare.

Solo oggi la liturgia ci propone dei gesti unici: all'inizio della liturgia il sacerdote si prostra in silenzio davanti all'altare, non viene celebrata la Messa ma una liturgia speciale, i fedeli adorano la croce e baciano il crocifisso...

Il Venerdì Santo, assieme al Mercoledì delle Ceneri, è giorno di digiuno per i cattolici.

Sembrerebbe, a prima vista, un giorno di lutto. Alle 15 (l'ora nona) si ricorda la morte in croce del Signore Gesù. Al termine della liturgia vespertina il Santissimo Sacramento è portato via dal sacerdote e la chiesa rimane "vuota", l'altare spoglio. Tutto tace fino alla sera del giorno successivo, che in inglese viene chiamato "Black Saturday", Sabato nero.

Chi di noi ha avuto la fortuna di visitare la Terra Santa, avrà notato che la chiesa del Getzemani è molto buia, contrariamente a quella sul Tabor. Il buio esprime architettonicamente il senso profondo del Venerdì Santo.

Qui vorremmo solo sottolineare un particolare: non è un buio pesto. È un buio con una luce in fondo.

C'è questa luce in fondo alle tenebre che fa riflettere, sulla Parola di Dio del Venerdì Santo. Le letture, che ci descrivono ciò che umanamente si potrebbe definire un completo fallimento (umiliazione, sconfitta, morte) si concludono tutte con un orizzonte inaspettato di luce, vittoria e gioia.

La prima lettura, dopo aver descritto i patimenti e la morte del "Servo di JHWH", si conclude con parole veramente ricche di speranza e di successo: "Il mio servo vedrà una discendenza, vivrà a lungo, si compirà per mezzo suo la volontà del Signore... Vedrà la luce e si sazierà della sua conoscenza; egli giustificherà molti. Io gli darò in premio le moltitudini, dei potenti egli farà bottino". Una discendenza, una lunga vita, la gioia di adempiere la volontà del Signore, luce e conoscenza, premio, fine dei conflitti... Cosa si può desiderare di più? Tutto questo è il desiderio di ogni uomo, o meglio: è ciò che ogni uomo definirebbe "una vita di successo" e non una sconfitta.

Il Salmo responsoriale segue la stessa logica: dopo aver descritto in modo lirico ed efficace l'esperienza terribile del rifiuto, del terrore, dell'emarginazione, della depressione e della morte, si apre alla stessa visione di luce e di positività della prima lettura: emerge al termine con grande forza la fiducia in Dio, l'esperienza della liberazione potente e completa, della luce che risplende in fondo al tunnel, della salvezza nell'amore. Nell'ultima strofa questa esperienza gioiosa diventa perfino esortazione fraterna a noi, qui riuniti: "Siate forti, rendete saldo il vostro cuore, voi tutti che sperate nel Signore". Lo stesso salmista che descrive le sue sofferenze, diventa strumento di esortazione alla speranza e al coraggio.

Nella seconda lettura, che pur parla di "esser messo alla prova in ogni modo", di "forti grida e lacrime", di "morte", di "ciò che si patisce", sentiamo rivolte a noi ancora una volta parole piene di conforto e rassicurazione: "Accostiamoci dunque con piena fiducia al trono della grazia, per ricevere misericordia e trovare grazia, così da essere aiutati al momento opportuno". L'ultima parola, anche qui è fiducia, grazia, misericordia, aiuto, soccorso... Tutto questo è oggetto del desiderio del cuore di ogni uomo. Chi ha queste cose non è un fallito, ma una persona che possiede le cose fondamentali di una vita degna della persona umana. Tutte queste cose sono oggetto della benedizione biblica: "Shalom!".

Il Vangelo segue la stessa logica. Giovanni, contrariamente ai sinottici, non parla dell'agonia di Gesù al Getsemani, del bacio di Giuda, della fuga dei discepoli, del processo davanti al Sinedrio, degli oltraggi in casa del sommo sacerdote e alla corte di Erode, né degli scherni degli spettatori davanti alla croce. Non ci riporta il grido di sconforto di Gesù, le tenebre sulla terra al momento della morte del Signore e neppure la tragica fine di Giuda. Riporta invece - solo lui, non i Sinottici - una serie di "sprazzi di luce in fondo al tunnel": l'impressione di grande maestà che Gesù fece su coloro che venivano ad arrestarlo, il dialogo con Anna sulla sua dottrina, la scena così significativa dell'Ecco il vostro re!, la discussione sul cartello da affiggere sulla croce: Gesù Nazareno Re dei Giudei. Il suo racconto della passione, momento di massima sconfitta di Gesù, presenta alcuni tratti inconfondibili di regalità e di luce. Anche qui si ripete lo stesso dinamismo già visto nelle altre letture. Per Giovanni Gesù crocifisso è Gesù glorificato.

Anche se la Domenica di Pasqua viene cronologicamente dopo il Venerdì Santo, anche se la Resurrezione viene logicamente in seguito alla morte, pare che ci sia una dimensione di simultaneità nella liturgia odierna: la sconfitta patita per il Signore ha già in se stessa il senso profondo di una vittoria. Il Venerdì Santo contiene già in se stesso la luce della Pasqua.

Chiediamo al Signore che la luce della Pasqua illumini il buio di tutte le situazioni di sofferenza, solitudine e tristezza: che il Signore Gesù aiuti tutti i cristiani ad accogliere la sua Parola con cuore sincero, in modo che possano vivere nel modo giusto i momenti di buio, che immancabilmente si presentano nella vita umana.

Le parole di un Padre della Chiesa diventano per noi meditazione e preghiera conclusiva: "Per mezzo della croce sono state cacciate le tenebre ed è ritornata la luce. Insieme al Crocifisso, veniamo innalzati e sublimati anche noi. Infatti ci distacchiamo dalla terra del peccato e saliamo verso le altezze. È tale e tanta la ricchezza della croce che chi la possiede ha un vero tesoro. E la chiamo giustamente così, perché di nome e di fatto è il più prezioso di tutti i beni. È in essa che già risiede tutta la nostra salvezza" (S. Andrea di Creta).

 

Ricerca avanzata  (54016 commenti presenti)
Omelie Rituali per: Battesimi - Matrimoni - Esequie
brano evangelico
(es.: Mt 25,31 - 46):
festa liturgica:
autore:
ordina per:
parole: