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TESTO Coraggio sono io ... uomo di poca fede
XIX Domenica del Tempo Ordinario (Anno A) (11/08/2002)
Vangelo: Mt 14,22-33 
[Dopo che la folla ebbe mangiato], 22subito Gesù costrinse i discepoli a salire sulla barca e a precederlo sull’altra riva, finché non avesse congedato la folla. 23Congedata la folla, salì sul monte, in disparte, a pregare. Venuta la sera, egli se ne stava lassù, da solo.
24La barca intanto distava già molte miglia da terra ed era agitata dalle onde: il vento infatti era contrario. 25Sul finire della notte egli andò verso di loro camminando sul mare. 26Vedendolo camminare sul mare, i discepoli furono sconvolti e dissero: «È un fantasma!» e gridarono dalla paura. 27Ma subito Gesù parlò loro dicendo: «Coraggio, sono io, non abbiate paura!». 28Pietro allora gli rispose: «Signore, se sei tu, comandami di venire verso di te sulle acque». 29Ed egli disse: «Vieni!». Pietro scese dalla barca, si mise a camminare sulle acque e andò verso Gesù. 30Ma, vedendo che il vento era forte, s’impaurì e, cominciando ad affondare, gridò: «Signore, salvami!». 31E subito Gesù tese la mano, lo afferrò e gli disse: «Uomo di poca fede, perché hai dubitato?». 32Appena saliti sulla barca, il vento cessò. 33Quelli che erano sulla barca si prostrarono davanti a lui, dicendo: «Davvero tu sei Figlio di Dio!».
La liturgia della Parola di oggi ci invita a cercare il Signore con cuore semplice ed umile. Abbiamo iniziato un periodo di ferie, i più sono in località di villeggiature, tranquilli e spensierati. Per un attimo si desidera fuggire dalla vita di ogni giorno per vivere forse emozioni forti e diverse e così la scelta dei luoghi a volte la facciamo coincidere con i desideri nascosti nel profondo del nostro cuore che abbiamo coltivato per un intero anno e che adesso li vogliamo far sfogare. Località di mare o montagna che sono cari anche alla Parola del Signore odierna. In questi luoghi si può fare una esperienza di ricerca del Signore diversa ma che porta allo stesso risultato "trovare Lui".
La montagna generalmente ci parla di difficoltà di sentieri da percorrere per godere panorami da sogni o per ammirare cavità che ci tolgono il respiro. Ci parla di pericoli improvvisi: temporali, forte vento, fuoco, frane o valanghe e sentiamo la necessità di trovare rifugio in qualche cavità naturale e costretti dalla necessità e dalla paura meditiamo gli anni della nostra vita; rientriamo in noi stessi per trovarci Qualcuno che ci da fiducia e sicurezza. Come Elia del resto! Stanco di sostenere i pesi dell'essere Profeta, la sua vocazione, prima decide di andare a morire nel deserto e qui Dio lo alimenta per portarlo sul suo monte e poi si mette all'ascolto della voce del Signore dopo essere entrato nella caverna del suo cuore, cuore malato di sfiducia. "Esci" dalla tua sfiducia e "fermati alla presenza del Signore", ascolta la sua voce. Riuscirai ad ascoltarla nel "mormorio del vento leggero" cioè nel silenzio della vita, lontano dal chiasso della società consumistica.
Il mare è per noi oggi luogo ambito di piacere, refrigerio del corpo e delle ossa, delizia degli occhi, palestra naturale per il benessere fisico dall'orizzonte infinito. Ma anche questi nasconde pericoli improvvisi: vento contrario, mareggiate, pescecani ecc. anzi biblicamente incarna il caos ed il male. A volte il vento contrario ci agita a tal punto da non lasciarci più ragionare e commettere azioni insensate. .. e poi che fatica remare con il vento contrario soprattutto quando ci ostiniamo a farlo da soli. E, invece, arriva puntuale la certezza della presenza del Signore: "Coraggio, sono io". Lui sgrida le potenze del male che ci legano alle strutture di peccato, ci prende la mano affinché non affoghiamo nel caos della vita super veloce. Ci invita ad avere più fede in Lui per liberarci dal mare dei nostri dubbi.