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TESTO Commento su Giovanni 3,14-15

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

IV Domenica di Quaresima - Laetare (Anno B) (18/03/2012)

Vangelo: Gv 3,14-15 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Gv 3,14-21

14E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, 15perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna.

16Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. 17Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. 18Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio.

19E il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno amato più le tenebre che la luce, perché le loro opere erano malvagie. 20Chiunque infatti fa il male, odia la luce, e non viene alla luce perché le sue opere non vengano riprovate. 21Invece chi fa la verità viene verso la luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio».

Come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia alzato il Figlio dell'uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna.
Gv 3,14-15

Come vivere questa parola?
Il brano evangelico di oggi fa parte di un lungo e profondo dialogo tra Gesù e Nicodemo. Questi è attirato dalla persona e messaggio di Gesù ma non riesce ad afferrare chi è Gesù e quale è la sua missione. Le parole di Gesù sono una chiara dichiarazione della sua identità di Figlio dell'uomo e Figlio di Dio e contemporaneamente una rivelazione del Padre che "ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto ma abbia la vita eterna".
In effetti, Gesù sta dicendo a Nicodemo e ad ogni persona che lo cerca: Io sono il dono supremo del Padre per te: Egli si rivela in me, suo unigenito Figlio, mandato per offrirti l'occasione di partecipare alla sua vita per sempre - è un regalo che tu puoi accogliere o rifiutare, sei libero; però, sarebbe bene conoscere di che si tratta prima di arrischiarsi in una presa di posizione.
Il riferimento al serpente di bronzo innalzato nel deserto da Mosè, porta Nicodemo a riflettere sull'intervento di Dio nella storia d'Israele per giungere a cogliere gradualmente chi è Gesù.
Gesù è infatti la luce che dissipa le tenebre man mano che si ascolta il suo messaggio e continua a cercare la verità con apertura di cuore. La presenza più tardi di Nicodemo alla sepoltura di Gesù è significativa.
Nella mia pausa contemplativa, oggi, lascio che facciano eco in me queste parole: "Chi fa la verità viene verso la luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio."
Signore Gesù, la fede è un dono da cercare, accettare, custodire. Dammi un cuore nuovo, illuminami dal tuo Spirito perché possa veramente conoscerti!
La voce del Papa
Non è il potere che redime, ma l'amore! Il Dio, che è divenuto agnello, ci dice che il mondo viene salvato dal Crocifisso e non dai crocifissori. Il mondo è redento dalla pazienza di Dio e distrutto dall'impazienza degli uomini.
Benedetto XVI

 

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