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TESTO Dio ha tanto amato il mondo

don Roberto Seregni  

IV Domenica di Quaresima - Laetare (Anno B) (18/03/2012)

Vangelo: Gv 3,14-21 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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14E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, 15perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna.

16Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. 17Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. 18Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio.

19E il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno amato più le tenebre che la luce, perché le loro opere erano malvagie. 20Chiunque infatti fa il male, odia la luce, e non viene alla luce perché le sue opere non vengano riprovate. 21Invece chi fa la verità viene verso la luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio».

Chissà se quella cenere leggera e potente ha trovato uno spazio libero e disponibile per intrufolarsi nei nostri cuori e nelle nostre teste...

Chissà se il fuoco che ha consumato gli ulivi ha infiammato la nostra vita di passione e di disponibilità...

Chissà se siamo riusciti a metterci in testa che Dio non vuole i nostri sacrifici di mortificazione ma la nostra esistenza vivificata dallo Spirito...

Mentre leggevo e meditavo il bellissimo brano che la liturgia ci regala questa settimana, mi è tornato alla memoria un incontro.

Qualche tempo fa, mentre ero in fila col carrello della spesa davanti alla cassa di un supermercato, ho incrociato una signora che mi ha confidato che pochi giorni prima aveva subito un grosso furto. Alla fine del racconto, sottolineando di essere una donna molto credente, mi disse: "Caro don, se lassù qualcosa esiste, prima o poi li farà morire tutti quei mascalzoni!".

Inutile trascrivere il mio stupore. Ma davvero Dio è così? Davvero Dio è questo giustiziere implacabile?

Gesù - per fortuna! - sembra proprio pensarla diversamente. Il Volto di Dio che il Rabbì è venuto a rivelarci è ben diverso da quello che a volte riempie le nostre fantasie religiose: "Dio ha tanto amato il mondo da mandare il suo Figlio... non per giudicare il mondo, ma perché il mondo si salvi" (vv. 16-17).

Sono sempre più convinto che il vero problema non è se crediamo o non crediamo in Dio, ma in quale Dio crediamo!

Il Rabbì di Nazareth ci parla di un Dio follemente innamorato dell'uomo, di un Padre che dona quanto ha di più prezioso per farci passare dal buio del nostro peccato alla luce del suo amore.

Coraggio, discepoli! L'incontro con la Parola deve purificare ed evangelizzare l'immagine di Dio che ci abita. La rivelazione del Figlio amato ci salva innanzitutto da una falsa immagine di Dio e ci fa scoprire il volto del Padre che non condanna e non punisce, ma lascia libero ciascuno dei suoi figli di accogliere o rifiutare la luce che è venuta nel mondo (v. 19).

Buona settimana
don Roberto
www.sullatuaparola.wordpress.com

 

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