TESTO Commento su Matteo 5,45

Siate figli del Padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti.
Mt 5,45
Come vivere questa Parola?
Dicevano del grande sovrano egiziano che era figlio del sole. E non c'era espressione più altamente laudativa per dirne l'autorevolezza. Ma diventare figli del Padre celeste è ben di più! E non per un encomio tessuto di altisonanti parole. Si tratta piuttosto di una somiglianza dovuta a un comportamento ben preciso: il bene (a cominciare dal dono della vita) Dio lo dà a tutti, senza discriminare alcuno. Non dice: tu sei ladro, sei mentitore, sei avaro e io ti faccio morire all'istante. Non dice: effondo ogni bene sui buoni, i malvagi muoiano fulminati. Dio è un Padre che guarda con tenerezza ogni figlio, anche il più scapestrato e attende solo che si converta. Ricorda a riguardo la stupenda parabola del Padre misericordioso.
Ecco, per entrare nell'identità del nostro essere figli di un tale Padre dobbiamo solo buttare via le pelli di lupo, di volpi o di rettili che a volte abbiamo addosso, quando siamo tentati di restituire l'odio con l'odio, la cattiveria con altrettanto male. No! Guardare a quello che fa il Padre celeste vuol dire inaugurare ogni giorno uno stile da figli del Padre celeste: il nobile stile del perdono, anzi del ricambiare il male con il bene. Diceva una mamma alla sua bambina che si lamentava perché una compagnetta le faceva spesso le boccacce: Tu prova a sorriderle e vedrai che bello! Domanda: Che bello perché e come? Risposta: Perché impari l'amore. E fai come il sole che fa ridere di gioia il cielo e la terra.
Signore, che lo impari anch'io!
La voce di una carmelitana
Quanto è grande la storia della Bontà di Dio per l'anima tua. Egli non si è stancato di essere buono con te! E tu non vorrai essere buono, come Gesù, come la Madre tua? Sii buono sempre, non soltanto col fare il bene, ma vedendo il bene in tutto.
Madre Maria Candida dell'Eucaristia