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TESTO Come alberi lungo il fiume

don Marco Pratesi  

III Domenica di Avvento (Anno C) - Gaudete (14/12/2003)

Vangelo: Lc 3,10-18 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 3,10-18

In quel tempo, 10le folle interrogavano Giovanni, dicendo: «Che cosa dobbiamo fare?». 11Rispondeva loro: «Chi ha due tuniche ne dia a chi non ne ha, e chi ha da mangiare faccia altrettanto». 12Vennero anche dei pubblicani a farsi battezzare e gli chiesero: «Maestro, che cosa dobbiamo fare?». 13Ed egli disse loro: «Non esigete nulla di più di quanto vi è stato fissato». 14Lo interrogavano anche alcuni soldati: «E noi, che cosa dobbiamo fare?». Rispose loro: «Non maltrattate e non estorcete niente a nessuno; accontentatevi delle vostre paghe».

15Poiché il popolo era in attesa e tutti, riguardo a Giovanni, si domandavano in cuor loro se non fosse lui il Cristo, 16Giovanni rispose a tutti dicendo: «Io vi battezzo con acqua; ma viene colui che è più forte di me, a cui non sono degno di slegare i lacci dei sandali. Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco. 17Tiene in mano la pala per pulire la sua aia e per raccogliere il frumento nel suo granaio; ma brucerà la paglia con un fuoco inestinguibile».

18Con molte altre esortazioni Giovanni evangelizzava il popolo.

Guardando la storia, guardando la propria esperienza, l'uomo di ogni tempo constata quanto spesso la giustizia sia sopraffatta, la verità risulti perdente, quanto spesso sia premiato chi si affida alla forza, all'arroganza, chi non si fa scrupoli. Ecco allora la tentazione di pensare che scegliere il bene, servire la verità, sia una scelta sterile. È inutile servire Dio, non c'è alcun vantaggio nel seguire le sue indicazioni. Chi non le tiene in nessun conto, al contrario, va avanti bene, senza problemi, e prospera (cf. Mal 3,14).

Di fronte a questo virus davvero letale la predicazione profetica annunzia un intervento del Signore che rivela con chiarezza il bene e il male, premia e punisce, fa trionfare e sconfigge, esalta e abbassa. Un intervento grazie al quale finalmente gli empi sono ridotti a "pula che il vento disperde" e i giusti verdeggiano come alberi piantati lungo il fiume. Tante invocazioni dei Salmi vanno in questo senso: "Poni fine al male degli empi; rafforza l'uomo retto. L'empio insolente disprezza il Signore: «Dio non se ne cura: Dio non esiste» Sorgi, Signore, alza la tua mano, non dimenticare i miseri. Spezza il braccio dell'empio e del malvagio. Perché l'empio disprezza Dio e pensa: «Non ne chiederà conto»?"

La predicazione del Battista si colloca sulla linea di questa predicazione dei profeti, l'annunzio del "Giorno del Signore": "Egli ha in mano il ventilabro per ripulire la sua aia e per raccogliere il frumento nel granaio; ma la pula la brucerà con fuoco inestinguibile."

Certo, lo sappiamo, Gesù correggerà questa visione, e il suo precursore faticherà a seguirlo. Nondimeno, anche per noi oggi preparazione necessaria per accogliere la Buona Notizia di Gesù è sgombrare il campo da questa sfiducia, da questa nebbia nella quale nessuna scelta ha valore, o tutte hanno lo stesso valore; da questo senso dell'assenza - o comunque dell'insignificanza - di Dio: a Dio non interessa quello che succede quaggiù, non ne chiede conto, infine: non esiste (se non teoricamente, praticamente). No, Dio è presente, è qui, nella nostra storia, agisce, è forza attiva che costruisce e distrugge e con lui, volenti o nolenti, si devono fare i conti. Scegliere di servirlo e di servire il suo progetto è la scelta da fare, la migliore possibile; la scelta che ci permette di stendere le nostre radici in prossimità della corrente. E il fiume di Dio, in ogni tempo, è gonfio di acque.

All'offertorio:

Pregate fratelli e sorelle perché questo sacrificio rafforzi la nostra scelta di servire il Signore, e (così) sia gradito a Dio Padre Onnipotente.

Al Padre Nostro:

Chiediamo al Padre che ci liberi dal male della sfiducia e dell'indifferenza.

 

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