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TESTO Battesimo del Signore (Anno A)

Giovani Missioitalia  

Battesimo del Signore (Anno A) (09/01/2011)

Vangelo: Mt 3,13-17 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mt 3,13-17

In quel tempo, 13Gesù dalla Galilea venne al Giordano da Giovanni, per farsi battezzare da lui. 14Giovanni però voleva impedirglielo, dicendo: «Sono io che ho bisogno di essere battezzato da te, e tu vieni da me?». 15Ma Gesù gli rispose: «Lascia fare per ora, perché conviene che adempiamo ogni giustizia». Allora egli lo lasciò fare. 16Appena battezzato, Gesù uscì dall’acqua: ed ecco, si aprirono per lui i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio discendere come una colomba e venire sopra di lui. 17Ed ecco una voce dal cielo che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento».

Difficile dire carissimi, carissime a persone che mai abbiamo visto. Eppure suona bene questo "Carissime, carissimi". C'è comunque qualcosa che circola nelle nostre vene, nei nostri geni che ci fa essere comunque "carissimi" gli uni gli altri. E questo viene dalla Buona Notizia che Gesù ci regala questa domenica chiudendo le feste del Natale: il ricordo che i suoi amici fanno del suo battesimo per mano di Giovanni.

«Ma scusa... facci capire: se Gesù è Figlio di Dio, lui stesso Dio, che ci fa lì in fila per battezzarsi? Che bisogno ne aveva?». Mi chiedevano l'altro giorno Silvia, Beken e Renzo, tre giovani non esattamente "di chiesa" che vivono sulle pelate colline di polvere e pietre di Huaycàn nella periferia di Lima, mentre imbiancavano la ludoteca che loro stessi hanno creato 3 anni fa per i bambini della Zona R.

Un momento, torniamo indietro. Non vi pare strano anche il personaggio che fa la parte del "prete"? Voglio dire, il Giovanni Battista non è poi così "normale". Il Giovanni era uno di quelli che la vita la prendono sul serio e se la giocano per gli ideali (sappiamo ancora cosa sono queste "cose"?) in cui credono: la fedeltà, la giustizia, la fiducia in Dio e nelle sue promesse, la preoccupazione per la loro gente. Valori che Giovanni aveva appreso dalla più bella e sana tradizione del suo popolo. Così, lui prepara la strada per la venuta del Messia. Vi è di più: Giovanni sarà uno dei pochi a riconoscere nel pellegrino, falegname del paesino di Nazareth, l'inviato di Dio, anzi il suo Figlio... e inviterà tutte e tutti a fare altrettanto.

Così in questo breve stupendo brano, l'evangelista Matteo fa incontrare queste due grandi persone. In poche parole, traccia le caratteristiche di ciascuno e marca il grande cambio: Dio che aveva parlato per mezzo delle sue leggi e dei profeti ora è presente lui stesso in mezzo all'umanità.

Ci sono due grandi temi in questo breve testo: la giustizia e la solidarietà... legati al battesimo. A Giovanni che si resiste a battezzare Gesù, questi dice: «Lascia perdere, perché conviene che adempiamo ogni giustizia».

"Occhio amici - parrebbe dire Matteo. Giustizia, nella bibbia, è insieme relazione con il Signore, cioè essere "santi" ai suoi occhi, e relazione con gli altri, cioè riconoscersi e trattarsi come fratelli e sorelle: è la giustizia sociale. Le due sono una!". È come dire "amore a Dio e amore al prossimo": sono indissolubili, uguali e intercambiabili nell'ordine. Diamo una lettura ai versetti 34 e 35 del capitolo 10 degli Atti degli Apostoli: «In verità sto rendendomi conto che Dio non fa preferenze di persone, ma accoglie chi lo teme e pratica la giustizia, a qualunque nazione appartenga». La giustizia è rimettere le "cose" (le relazioni tra le persone, le leggi, l'economia, anche la religione!) in ordine... secondo la volontà, il progetto di Dio... iniziando l'anno è un bel programma!!!

Il battesimo a cui si sottopone indica il modo scelto da Gesù (cioè da Dio) per compiere la sua missione: la solidarietà. Dio sceglie una strategia assolutamente "perdente": da Dio si fa uno di noi e si sottomette come uno di noi ai processi di crescita umana. Letteralmente "fa la fila" per farsi battezzare da Giovanni! (solo i poveri fanno la fila!)

Questo "fare la fila" davvero "é da Dio"! Da solo racconta chi è Dio e come vuole stare con noi, con ciascuno. Anche Isaia ci aiuta a comprendere meglio questa scelta, questo modo di essere di Dio tra di noi (ricorda che il titolo del bambino Dio è Emmanuele": "Dio in mezzo a noi") e a scoprire nella giustizia e la solidarietà il percorso di ogni battezzato. Ve le ricordo, valgono più di ogni commento: «Ho posto il mio spirito su di lui; egli porterà il diritto alle nazioni... Io, il Signore, ti ho chiamato per la giustizia...».

Riprendiamo finalmente la domanda degli amici. - Vi ricordate della vostra compagna Rocio? Sempre critica con la religione e con la chiesa? Ricordate quando annunciò che aveva deciso di chiedere il battesimo? Fu terminando il viaggio a Huasahuasi e Palca (Paesi sulle ande peruviane, da sempre dimenticati e poveri, colpiti fortemente dalla violenza politica negli anni 85-95). Io ricordo le sue parole: «Vedendo come la gente si aiuta nelle difficoltà e nella povertà, come hanno affrontato insieme la violenza militare e terrorista. Ascoltando il padre Edoardo... come ama la sua gente fino a esporre la sua vita più volte, da trent'anni lontano dal suo Tirolo. Contemplando la tomba di suor Irene, assassinata dai terroristi. Guardando gli occhi della Antonia, che fa la pastora, la mamma, la catechista e la presidente del suo paesino... ho scoperto quanto Dio ci vuole bene, quanto Dio ci sta vicino. "Merita" che ponga la mia vita nelle sue mani».

DOMANDE O PROVOCAZIONI?
Per fare nostra questa Buona Notizia:

  • Che nuovo aspetto di Dio ti/ci rivela Matteo nel racconto del battesimo di Gesù?

  • Che senso, che valore diamo al battesimo nella nostra vita? Come incide nella nostra persona?

  • Che posto hanno la giustizia e la solidarietà nella mia fede e sequela di Gesù? Come la vivo giorno per giorno?

Dalla nuova newsletter di Missio giovani, il commento di Daniele Mauri, Comunità Santo Espiritu, Perù, al Vangelo del Battesimo del Signore, dell'anno A.

 

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