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TESTO Inno di lode

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XIV Domenica del Tempo Ordinario (Anno A) (03/07/2011)

Vangelo: Mt 11,25-30 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mt 11,25-30

In quel tempo Gesù disse: 25«Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. 26Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. 27Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo.

28Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. 29Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. 30Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».

In quel tempo Gesù disse: «Ti benedico, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai tenuto nascoste queste cose ai sapienti e agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così è piaciuto a te».

Olinda era rimasta orfana di padre... e di fratelli: erano stati assassinati durante il conflitto interno negli anni ottanta. Col resto della famiglia era scappata dal paesino sulle ande a Lima senza nulla di più di ciò che avevano addosso. Era nostra vicina a Huaycàn, a 5 minuti da casa, e sempre salutava dal balcone del secondo piano. Non la si vedeva spesso a messa, ma ciò non diminuiva la sua semplice ma forte fede. Un giorno mentre Gilberto scendeva di corsa per un'importante riunione in parrocchia, sente qualcuno che lo chiama: era Olinda. Gilberto rispose e continuò. Olinda lo richiama e gli fa segno che si avvicini. Lí vede che Olinda stava accanto a un signore quasi privo di coscienza, ubriaco, sporco, stracciato, pure gli avevano rubato le scarpe... "I soliti ubriaconi, bevono i soldi che potrebbero migliorare le condizioni di vita della famiglia... Vecina Olinda, più tardi ci vediamo..." diceva Gilberto. "Hermano, mi aiuti a sollevarlo, poi bisogna lavarlo.... Portiamolo a casa mia... poi qualche vestito, avrà anche fame... ". Inutile dire che Gilberto mai arrivò a quella riunione! Olinda, col suo sorriso bucato di due denti, il suo spagnolo mischiato con quechua, le 4 gonne una sopra l'altra, le trecce e il cappello di feltro, masticando coca, era la discepola che "ascolta la parola, la ricorda nel suo cuore e la mette in pratica". E Gesù già le aveva detto beata.

E beata era la mamma angosciata per sua figlia, era pagana ma questo risulta un vantaggio: non si preoccupa delle complicazioni legali e canoniche! Sua figlia stava male, Gesù sapeva rimettere a posto gli scompensi della natura. Ma Gesù, ebreo credente, sa di leggi e la rifiuta, e duramente! Ma ecco lo spirito del Dio della vita, Dio madre che suggerisce alla donna madre le parole vitalmente sagge e colme di fede e di speranza: "Anche i cagnolini mangiano delle briciole che cadono dalla mensa dei padroni" (Mt 15,22 ss). Deve essere stata come una mazzata per Gesù.

Un'altra donna si avvicina povera e un po' vergognosa, ma con tutta la sua dignità a depositare il suo obolo per il tempio. Nessuno le presta attenzione: Gesù la vede, non le stacca gli occhi di dosso: sono 2 spiccioli, l'obolo che la legge stabilisce per i poveri. "... In verità vi dico: questa vedova, povera, ha messo più di tutti. Tutti costoro, infatti, han deposto come offerta del loro superfluo, questa invece nella sua miseria ha dato tutto quanto aveva per vivere" (Lc 21,1-4)

Quando Gesù sta cenando in casa di Simone, ricco, credente e teologo, arriva una donna (che strano che entri in casa come se.... fosse di casa! e Simeone sa che è prostituta) che si getta ai piedi di Gesù e li bagna con le sue lacrime e li bacia e asciuga con i capelli. Che scandalo! E Gesù: "Simone non capisci, impara da lei che sa amare e credere!"

La gioia di Gesù (forse l'unica volta in cui si dice che Gesù gioisce, si rallegra) non è per un'intuizione intellettuale o per una geniale riflessione dottrinale,la gioia è per ciò che ha visto, provato, sperimentato: ai poveri, ai semplici, agli umili, a loro il Padre ha voluto e vuole rivelare "le sue cose": Il Regno e i suoi frutti di amore, di pace, di perdono, di dignità, di giustizia... di profonda allegria.

Gesù gioisce e ricorda sicuramente sua mamma Maria. Il suo "Si" di donna adolescente, di un paesino dimenticato, incinta prima del tempo e fuori da ogni legge.

Matteo sembra suggerire - forse, più che suggerire, affermare - che c'è un proposito, un'intenzione, una volontà di Dio: "Perché così ti piace padre". E Gesù si emoziona di gioia fino alle lacrime.

C'è anche la parte negativa: coloro che non capiscono avendo tutte le risorse per farlo. Mistero... o, anche questa, constatazione di una realtà da parte di Gesù - basti pensare a tutti i litigi, denunce e rimproveri che riserva agli eruditi maestri della legge e agli incaricati del culto! E triste, Gesù li vede così chiusi, saccenti e lontani dalla gioia del Regno.

DOMANDE O PROVOCAZIONI?

  • Chiediamo la grazia di giungere a gioire per gli stessi motivi che provocavano la gioia, l'allegria di Gesù. Che ci aiuti a spogliarci della nostra "sapienza" e ci conduca alla scuola dei semplici, dei poveri,...

  • Questa esperienza di Gesù, che conversione suggerisce, esige rispetto al nostro modo di intendere la fede, il discepolato, la ricerca e i contenuti del Regno?... e che criteri di miglioramento per le persone?

Dalla nuova newsletter di Missio giovani, il commento di Daniele, della Comunidad Santo Espiritu, Perù, al Vangelo della 14ima Domenica del T.O., anno A.

 

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