PERFEZIONA LA RICERCA

FestiviFeriali

Parole Nuove - Commenti al Vangelo e alla LiturgiaCommenti al Vangelo
AUTORI E ISCRIZIONE - RICERCA

Torna alla pagina precedente

Icona .doc

TESTO Commento su Genesi 9,8-15; Salmo 24; Prima Pietro 3,18-22; Marco 1,12-15

CPM-ITALIA Centri di Preparazione al Matrimonio (coppie - famiglie)  

I Domenica di Quaresima (Anno B) (26/02/2012)

Vangelo: Gn 9,8-15; Sal 24;1Pt 3,18-22; Mc 1,12-15 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mc 1,12-15

12E subito lo Spirito lo sospinse nel deserto 13e nel deserto rimase quaranta giorni, tentato da Satana. Stava con le bestie selvatiche e gli angeli lo servivano.

14Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, 15e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo».

La giornata odierna è la prima dei domeniche del ciclo quaresimale, iniziato il giorno di Mercoledì delle ceneri, la cui durata è di quaranta giorni. Le ceneri che, il Mercoledì appena trascorso, sono state imposte dal presbitero, nella nostra fronte hanno un grande significa anzi significano, a mio parere, tutta le quaresima. Il fuoco è stato spento, resta solo la cenere, roba da buttare nelle pattumiere, del resto anche noi, cultori del corpo e dei piaceri, alla fine quando il corpo si spegnerà diventiamo polvere, come ogni carne mortale. La quaresima ci vuol farci capire da che cosa Cristo ci fa risorgere: da cenere e polvere. I quaranta giorni di questo tempo liturgico son il tempo di prova e di conversione: i quarant'anni di peregrinazione del popolo nel deserto; i giorni trascorsi da Mosè sulla montagna; i giorni di cammino di Elia in fuga verso l'Oreb; quaranta sono anche i giorni che gli abitanti di Ninive ebbero per convertirsi; quaranta sono giorni trascorsi da Gesù nel deserto durante i quali respinse le tentazioni della magia e del potere. Pertanto la quaresime è un tempo privilegiato, un tempo forte, un tempo d'ascesi perché l'uomo nutrendosi della Parola di Dio ritrova la sua vera natura di immagine del Creatore, ma è anche il tempo per riscoprire chi è Dio e chi siamo noi.
Il segno dell'arcobaleno (Gn 9,8-15).
Il brano che oggi leggiamo propone la prima parola chiave della Liturgia della parola, l'"alleanza" di cui l'arcobaleno è il segno. La parola che noi traduciamo con arcobaleno, nell'Antico Testamento viene usata anche per indicare l'arco di guerra degli arcieri. Ponendo in cielo il suo arco, come segno di alleanza, Dio lo trasforma da strumento di morte in strumento di vita per le sue creature.
Nonostante il peccato dell'uomo, Dio svela sempre la sua misericordia e la sua salvezza. Pertanto l'arcobaleno può essere considerato segno della morte e della resurrezione di Cristo, dove tenebre e caos sono assunti da Dio in suo Figlio per la nostra salvezza.
Le vie del Signore sono verità e grazia. (Sal 24)
.
Il salmo è una supplica fiduciosa di un innocente calunniato che si appella fiducioso alla giustizia di Dio. È Cristo e la sua Chiesa che riscattata e rigenerata nella sua grazia si pone dinanzi al Padre al Padre per lodarlo, benedirlo e adoralo perché sa che solo Lui è verità e Grazia.
Molto più di Noè (1Pt 3,18-22).
Questi versetti della prima lettera lettera di Pietro, che oggi la liturgia offre alla nostra riflessione, è considerata dai più una catechesi Battesimale; il segno dell'arca che salva dal diluvio è la chiave di lettura di questo brano. L'arca, figura del battesimo che salva, è il mezzo con cui colui che "fu messo a morte nella carne, ma reso vivo nello Spirito" dona salvezza, salvezza perenne non momentanea ma eterna. "E in Spirito andò ad annunciare la salvezza anche agli spiriti che attendevano in prigione". Questo ci dice una cosa molto importante: la salvezza è destinata a tutti i giusti, di tutti i tempi e di tutti i luoghi. Ora che Cristo è risuscitato e non è più visibile da noi, ma sta alla destra del Padre, c'è il suo battesimo che ci purifica da ogni imperfezione per condurci alla salvezza. Noè con l'arca salvò solo se stesso, i suoi familiari, gli animali. Cristo, con il suo sangue, il suo battesimo, salva tutti i giusti.
Nel silenzio del deserto. (Mc 1,12-15).
Questo conciso racconto, di appena tre versetti, è il prologo di tutta la vita di Gesù di Nazaret, pieno di Spirito Santo, venuto a liberare l'uomo dal male e ricostituirlo amico di Dio. Gesù, che nel battesimo ha ricevuto lo Spirito ed è proclamato "figlio" da parte di Dio, ora, nel deserto, subisce le tentazioni, Marco non dice quante, che riguardano il stato di "Figlio di Dio" Queste sono le tentazioni di ogni cristiano, in quanto "figlio di Dio" in Cristo, ma anche la tentazione della Chiesa tutta. La tentazione che che Gesù subisce è quella che subisce ogni uomo: quella di "pensare secondo gli uomini", non secondo la parola rivelata da Dio".Il male è nel cuore dell'uomo, che intende l'essere figlio di Dio a suo esclusivo vantaggio, come Adamo. Gesù opponendosi alle tentazioni diventa il Nuovo Adamo e inaugura la nova creazione vincendo il male e ricostituendo quell'ordine che era presente "in principio": infatti "stava con le fiere", segno di riconciliazione con tutto il creato. l'intento di Satana è quello di distogliere Gesù dalla sua missione, non proponendoli cose contrarie alla volontà di Dio, ma trasformando la sua volontà di servire in volontà di dominio, di successo, di potere, mettendo gli altri al proprio servizio, asservendoli ai propri desideri dando loro il contentino di non andare contro corrente.
Revisione di vita
- Siamo disposti ad abbandonare i nostri schemi, le nostre abitudini per dedicare un poco del nostro tempo alla preghiera?

- Quante volte soccombiamo, per stanchezza, alle prove della vita dimenticando i nostri impegni battesimali?

- Crescere in famiglia cosa vuol dire per noi, essere i più considerati o essere al servizio di quanti ci circondano?

 

Ricerca avanzata  (54006 commenti presenti)
Omelie Rituali per: Battesimi - Matrimoni - Esequie
brano evangelico
(es.: Mt 25,31 - 46):
festa liturgica:
autore:
ordina per:
parole: