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TESTO Commento su Luca 2,29-32

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

Presentazione del Signore (02/02/2012)

Vangelo: Lc 2,29-32 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 2,22-40

22Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione rituale, secondo la legge di Mosè, portarono il bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signore – 23come è scritto nella legge del Signore: Ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore – 24e per offrire in sacrificio una coppia di tortore o due giovani colombi, come prescrive la legge del Signore.

25Ora a Gerusalemme c’era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e pio, che aspettava la consolazione d’Israele, e lo Spirito Santo era su di lui. 26Lo Spirito Santo gli aveva preannunciato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Cristo del Signore. 27Mosso dallo Spirito, si recò al tempio e, mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per fare ciò che la Legge prescriveva a suo riguardo, 28anch’egli lo accolse tra le braccia e benedisse Dio, dicendo:

29«Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo

vada in pace, secondo la tua parola,

30perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza,

31preparata da te davanti a tutti i popoli:

32luce per rivelarti alle genti

e gloria del tuo popolo, Israele».

33Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui. 34Simeone li benedisse e a Maria, sua madre, disse: «Ecco, egli è qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione 35– e anche a te una spada trafiggerà l’anima –, affinché siano svelati i pensieri di molti cuori».

36C’era anche una profetessa, Anna, figlia di Fanuele, della tribù di Aser. Era molto avanzata in età, aveva vissuto con il marito sette anni dopo il suo matrimonio, 37era poi rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro anni. Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere. 38Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme.

39Quando ebbero adempiuto ogni cosa secondo la legge del Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro città di Nàzaret. 40Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era su di lui.

 

Forma breve (Lc 2,22-32):

22Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione rituale, secondo la legge di Mosè, portarono il bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signore – 23come è scritto nella legge del Signore: Ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore – 24e per offrire in sacrificio una coppia di tortore o due giovani colombi, come prescrive la legge del Signore.

25Ora a Gerusalemme c’era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e pio, che aspettava la consolazione d’Israele, e lo Spirito Santo era su di lui. 26Lo Spirito Santo gli aveva preannunciato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Cristo del Signore. 27Mosso dallo Spirito, si recò al tempio e, mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per fare ciò che la Legge prescriveva a suo riguardo, 28anch’egli lo accolse tra le braccia e benedisse Dio, dicendo:

29«Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo

vada in pace, secondo la tua parola,

30perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza,

31preparata da te davanti a tutti i popoli:

32luce per rivelarti alle genti

e gloria del tuo popolo, Israele».

Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo vada in pace, secondo la tua parola, perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza, preparata da te davanti a tutti i popoli: luce per rivelarti alle genti e gloria del tuo popolo, Israele.
Lc 2,29-32

Come vivere questa Parola?
Oggi è una festa di luce, in qualsiasi contesto meteorologico ci troviamo. E di luce parla con trasporto di gioia un uomo giusto e amante del Signore di nome Simeone. Docile allo Spirito Santo egli va a incontrare Maria e Giuseppe che portano al tempio il bambino Gesù e lo offrono a Dio per adempiere un preciso comando della legge di Mosè. È una scena che è bello visualizzare in cuore.
Simeone prende nelle sue forti braccia quel bimbo fragile e piccolo. Lo leva in alto benedicendo Dio e predicendo di lui quel che esattamente coincide con la personalità del grande atteso: il Messia, il Salvatore del mondo intero.
Attenzione! Simeone riconosce in questo bimbo la gloria del popolo d'Israele: il popolo eletto da cui era stato predetto che sarebbe germogliato il Messia. Però Simeone vede con gli occhi della fede il Salvatore promesso "davanti a tutti i popoli". Sì, Gesù è la luce venuta a illuminare le genti, non una sola nazione, un'unica realtà etnica. È questa universalità del mistero di Gesù Messia che, come ha afferrato nella luce Simeone, può fare anche di noi delle persone luminose perché aperte alla sua luce, all'ampiezza della sua irradiazione che giunge fino ai confini del mondo e della storia, senza esclusione e ristrettezza di sorta.
Com'è importante, mio Signore, che come Simeone e come l'anziana profetessa Anna, anch'io abbracci e mi lasci abbracciare e illuminare da Te! È così che eviterò ogni forma di chiusura mentale, di ristrettezza e mancanza di dialogo nei confronti di chi non la pensa come me nel campo religioso e in qualsiasi altro ambito. Signore, la tua salvezza è per tutti i popoli. Fa' che siamo tanti ad accoglierlo con cuore puro.
La voce di un abate cistercense
Fratelli, andiamo! Oggi questo cero brucia nelle mani di Simeone. Venite a prendervi la luce, venite a accendervi i vostri ceri, [...] per essere voi stessi fiaccole che brillano dentro e fuori, per il bene vostro e per quello degli altri.
Beato Guerrico d'Igny

 

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