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TESTO Per noi

Gaetano Salvati

IV Domenica del Tempo Ordinario (Anno B) (29/01/2012)

Vangelo: Mc 1,21-28 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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21Giunsero a Cafàrnao e subito Gesù, entrato di sabato nella sinagoga, insegnava. 22Ed erano stupiti del suo insegnamento: egli infatti insegnava loro come uno che ha autorità, e non come gli scribi. 23Ed ecco, nella loro sinagoga vi era un uomo posseduto da uno spirito impuro e cominciò a gridare, 24dicendo: «Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!». 25E Gesù gli ordinò severamente: «Taci! Esci da lui!». 26E lo spirito impuro, straziandolo e gridando forte, uscì da lui. 27Tutti furono presi da timore, tanto che si chiedevano a vicenda: «Che è mai questo? Un insegnamento nuovo, dato con autorità. Comanda persino agli spiriti impuri e gli obbediscono!». 28La sua fama si diffuse subito dovunque, in tutta la regione della Galilea.

"Ascoltate oggi la voce del Signore". Il ritornello del Salmo invita ciascuno di noi a prestare attenzione alle parole del Signore Gesù, perché sono il fondamento della nostra salvezza.

Gesù, parlando con autorità (1,22), e liberando l'uomo dal male (v.25), invita la creatura a disfarsi di ogni preoccupazione, e a intraprendere il cammino di conversione che solo Lui può concedere. Infatti, la guarigione dell'uomo "posseduto da uno spirito impuro" (v.23) è il segno esterno di quel riscatto di cui tutti abbiamo bisogno, e che tutti possiamo sperimentare se accettiamo di farci raggiungere dal Signore. Il Maestro, Colui che parla con autorità, cioè in modo diverso rispetto agli altri scribi (v.22), è capace di ridare speranza al nostro cuore, distrutto dai disagi quotidiani.

In che modo riusciremo a riconoscere la Sua voce? Come faremo ad accorgerci della Sua presenza? Chi ci dirà se la strada che percorriamo è quella giusta?

San Marco racconta che l'episodio del miracolo è compiuto nella sinagoga (v.23), nella comunità. Dunque, solo all'interno della Chiesa, l'uomo è sicuro di entrare in contatto con il Salvatore. La comunità dei credenti, frutto diretto della comunione con la vita nuova realizzata da Cristo Gesù, rende visibile il segno supremo del Suo amore, cioè il mistero (sacramento) della Sua persona. Tale mistero è stabilito nella grazia dei sacramenti, specialmente l'eucaristia; per cui, celebrandoli, la Chiesa rende presente, nell'oggi della storia, l'amore eterno di Dio verso l'uomo. Vivere in quest'inconto d'amore significa, perciò, abbandonare le false percezioni che potremmo avere riguardo la Chiesa, e crescere nella fede, meditando la Parola e partecipando ai sacramenti. Solamente in questo modo, saremo in grado di distinguere l'appello autorevole del Maestro alla salvezza: "non sei più schiavo delle realta futili del mondo che ottenebrano il cuore e ti impediscono di guardare in Alto, ma sei libero di amare".

Non sentiamoci vinti dalle angustie: la forza della Parola sta proprio nella sua capacità di far ricominciare tutto da capo. Ma, nulla può essere riformato se prima non diciamo il nostro si al Rendentore, e un no deciso a tutto quello che ci impedisce di camminare dietro le Sue orme. Amen.

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