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TESTO Gli annunci degli angeli.

Monaci Benedettini Silvestrini  

19 Dicembre (19/12/2011)

Vangelo: Lc 1,5-25 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Gli angeli sono a servizio di Dio, sono i cantori della sua gloria e i suoi messaggeri presso di noi. Uno particolare ci è stato affidato dal momento del nostro concepimento nel seno materno. L'arcangelo Gabriele ha avuto il compito speciale di annunziare alla Vergine di essere stata prescelta per diventare la Madre del Redentore. Oggi due annunci ci vengono narrati: "L'angelo del Signore apparve a questa donna (la futura madre di Sansone) e le disse: "Ecco, tu sei sterile e non hai avuto figli, ma concepirai e partorirai un figlio". L'annuncio di una nascita ad una donna sterile avviene per un particolare intervento divino e il nascituro ha sempre una missione particolare da compere. "Il bambino crebbe e il Signore lo benedisse. Lo spirito del Signore cominciò ad agire su di lui". Ha del prodigioso anche la nascita di Giovanni Battista: L'arcangelo Gabriele la predice già a Maria: "ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch'essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile". "Avvenne che, mentre Zaccaria svolgeva le sue funzioni sacerdotali davanti al Signore durante il turno della sua classe, gli toccò in sorte, secondo l'usanza del servizio sacerdotale, di entrare nel tempio del Signore per fare l'offerta dell'incenso. Fuori, tutta l'assemblea del popolo stava pregando nell'ora dell'incenso. Apparve a lui un angelo del Signore, ritto alla destra dell'altare dell'incenso". La nascita prodigiosa di Giovanni Battista segna l'intima unione che esiste tra vecchio e nuovo testamento. L'approdo è Cristo. Tutto ciò che lo precede e tutto ciò che segue, va visto e letto alla sua luce. Scopriamo così una mirabile trama divina che si snoda nella storia e ce la rivela come evento di amore e di salvezza. «Ecco che cosa ha fatto per me il Signore!». È l'esclamazione di Zaccaria che ha preso coscienza dell'intervento del Signore nella sua vita. Sentiamo l'eco di quell'incessante rendimento di grazie che sgorga dal cuore dei salvati, di tutti coloro che riconoscono che Dio ha fatto grandi cose, ha compiuto prodigi, ha tolto la vergogna del peccato tra gli uomini. La fecondità prodigiosa ci fa pensare all'aridità, al deserto dove nulla più fiorisce, al vuoto di tante vite e d'altra parte alla fecondità della grazia, alla santità di tanti fratelli e sorelle. Ci fa pensare ai doni di Dio e all'impegno che ne deriva.

 

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