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TESTO Il tempo delle scelte

don Luigi Trapelli

I Domenica di Avvento (Anno B) (27/11/2011)

Vangelo: Mc 13,33-37 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mc 13,33-37

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: 33Fate attenzione, vegliate, perché non sapete quando è il momento. 34È come un uomo, che è partito dopo aver lasciato la propria casa e dato il potere ai suoi servi, a ciascuno il suo compito, e ha ordinato al portiere di vegliare. 35Vegliate dunque: voi non sapete quando il padrone di casa ritornerà, se alla sera o a mezzanotte o al canto del gallo o al mattino; 36fate in modo che, giungendo all’improvviso, non vi trovi addormentati. 37Quello che dico a voi, lo dico a tutti: vegliate!».

Oggi cominciamo il periodo forte dell'Avvento.

E' un periodo di attesa, di speranza, di conversione.

E' Gesù che verrà alla fine dei tempi, com'è venuto sulla terra e come è presente oggi.

Gesù, nel Vangelo, per ben quattro volte invita la propria gente a vegliare, perché non si sa quando il padrone verrà.

Traducendo in un linguaggio più moderno, potremmo dire che ciò che conta nella vita è farsi una coscienza critica dopo aver sentito più campane, valutare con obiettività la situazione in cui viviamo e poi, per quanto è possibile, cambiare le cose, perché non possiamo solo vivere come persone che si lasciano prendere dagli eventi e non possono fare nulla.

Vigilanza, significa anche vedere come di fatto riusciamo a gestire il nostro tempo e cioè come diamo spazio alle varie realtà della nostra vita, tenendo presente che esiste un tempo cronologico e un tempo di qualità .

Per fare un esempio, è naturale che il tempo che si ritiene diverso dagli altri sia il sabato e domenica in cui poter essere più se stessi, a differenza delle giornate trascorse a scuola o negli uffici.

Il tempo che passi con la persona che ami o con l'amico del cuore, o con i figli, passa più velocemente rispetto ad altri momenti.

Il tempo di Avvento ci potrebbe comunque far riflettere su come noi impieghiamo il nostro tempo e lo spazio che dedichiamo alla lettura, a guardare programmi di un certo spessore culturale o comunque trovare spazi di silenzio e di preghiera.

La cosa più intelligente che siamo chiamati a fare è quella di mantenere la nostra gioia di vivere, la speranza verso il futuro in un mondo che ha poca speranza, mantenendoci uomini e donne sani.

Sembra una cosa strana, però oggi il grosso problema è avere davanti delle persone, noi compresi, che sappiano vivere la propria vita in maniera equilibrata e sana e che siano realmente degli uomini e donne che gustino il midollo delle propria esistenza.

Davanti al tempo che scorre inesorabile, noi siami chiamati non tanto a bloccare il tempo e neppure a vivere proiettati nel passato, ma vivere il presente con lo sguardo rivolto verso il futuro, anche se le incertezze del mondo del lavoro e dell'educazione dei nostri figli, a volte, ci mettono in crisi.

E' una sfida alla quale siamo chiamati come cristiani, perché non può esistere alcun futuro laddove un consumismo sfrenato rischia di distruggere quei valori che sono alla base del nostro vivere sociale.

Adesso è il tempo dell'impegno e della responsabilità.

Adesso è il tempo delle scelte radicali.

E' il tempo dell'attesa di Gesù che viene in mezzo a noi.

 

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