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TESTO Commento su Genesi 3,9-15.20; Salmo 97, 1-4; Efesini 1,3-6.11-12; Luca 1,26-38

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Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria (08/12/2011)

Vangelo: Gn 3,9-15.20; Sal 97, 1-4; Ef 1,3-6.11-12; Lc 1,26-38 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 1,26-38

In quel tempo, 26l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, 27a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. 28Entrando da lei, disse: «Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te».

29A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. 30L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. 31Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. 32Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre 33e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».

34Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». 35Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. 36Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: 37nulla è impossibile a Dio». 38Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei.

Al cuore del tempo di Avvento celebriamo oggi la festa che ricorda l'inizio della vita di colei che Luca ci dice: sarebbe diventata la madre del Signore. È attraverso la sua disponibilità e alla sua obbedienza alla parola di Dio che la promessa fata ai padri si compie: la venuta del Figlio di Dio nella carne. Grazie alla sua fede, la vergine di Nazaret, diviene la manifestazione personale dei figli di Abramo di tutti i tempi, di quel "resto di Israele", passato, presente e futuro, che attendeva ed attende la sua liberazione.
La missione, a cui la promessa sposa di Giuseppe è chiamata, richiede la fiducia nel Dio di Israele al quale "nulla è impossibile". Il mistero dell'elezione di Maria, contenuto già nel cosiddetto "protovangelo" ( Gn 3,15) trova conferma nella bolla dogmatica Inefabilis Deus di Pio IX.
Porrò inimicizia tra te e la donna ( Gn 3,9-15.20).
L'autore di questo Testo Sacro descrive il processo per la ricerca del colpevole del primo peccato commesso dall'umanità e la conseguente condanna, lasciando trasparire che non tutto è perduto: se la discendenza della donna verrà ferita al calcagno, le forze del male avranno la testa schiacciata dal suo piede. Tale annuncio di vittoria sul male viene riconosciuto nel concetto di Immacolata Concezione che fa di Maria la prima redenta. Con l'esenzione di Maria dal peccato originale, l'opera salvifica di Cristo suo figlio viene potenziata, perché con l'atto redentivo anticipato in Maria, il Figlio si è preparato lo spazio materno in vista dell'incarnazione ed ha provato in maniera per noi inconcepibile che per l'umanità non esiste alcuna autoredenzione, neppure per chi è stata chiamata alla maternità divina.
Contempliamo le meraviglie dell'amore di Dio ( Sal 97, 1-4).
Gridiamo ed esultiamo con canti di gioia perché Dio, si fa per dire, si è ricordato del suo sogno iniziale ed ha dato inizio alla sua attuazione apparentemente e momentaneamente sospesa dopo il peccato originale.
Dio l'inefabile progettista ( Ef 1,3-6.11-12).
L'universo è governato secondo il progetto di Dio, non dal destino o dalla causalità come molti pensatori atei moderni pensano. L'umanità va verso la la sua realizzazione piena e non alla deriva e tutti gli uomini, nonostante le apparenze, si riuniscono intorno a Cristo, che ha portato a compimento in sé il cambiamento che dovrà avvenire in tutti: morte e resurrezione. In ogni messa noi prendiamo parte a questo meraviglioso progetto di Dio.
Il si che ha stupito il mondo ( Lc 1,26-38).
Il brano evangelico che la liturgia odierna offre alla nostra contemplazione ci indica quale deve essere l'atteggiamento da tenere di fronte alla chiamata di Dio. La chiamata di Dio esige la fiducia in Lui, ossia la sincera disponibilità a fare operare in noi il suo Spirito. La tutta pura, dopo l'iniziale turbamento causato dall'annuncio del messaggero celeste, non teme di offrirsi a Dio e diventare suo strumento lasciandosi trasformare secondo la volontà del suo Signore. Maria accoglie, anche se non capisce pienamente, l'alleanza che Dio le offre e si dichiara pronta a rispondere con tutta se stessa alla sua volontà. Ogni cristiano è chiamato a generare Cristo in sé per opera dello Spirito santo perché, altrimenti, come dice Angelo Selesio. "Nascesse pure mille volte Cristo in Betlemme, se in te non nasce sei perduto in eterno".
REVISIONE DI VITA
- La nostra coppia, la nostra famiglia, nonostante tutto, guarda al futuro con fiducia e speranza? Crede ancora che verranno cieli nuovi e terra nuova?

- Sua che cosa si basa la nostra speranza? Sul denaro, le nostre conoscenze, la nostra cultura laica o religiosa?

- Il sì a Dio, che abbiamo più volte rinnovato con i sacramenti, è un sì di abbandono totale nelle sue mani oppure è condizionato dal relativismo (se lo giudico io tale)?

 

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